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Sydney Harbour: cosa vedere nella baia pių bella dell'Australia

La baia di Sydney č considerata una delle insenature pių belle del mondo. Tour in barca della Sydney Harbour, con le viste sulla Sydney opera House e con l'Harbour Bridge. Il Sydney Harbour National Park e le isole della baia di Sydney.

Conosciuto anche come Port Jackson, il Sydney Harbour rappresenta il fulcro della vita della capitale del New South Wales. Spiagge assolate, isole frastagliate che si specchiano sulle spumeggianti acque del mare, baie e parchi verdeggianti fanno da contraltare ai molti edifici moderni costruiti nella zona del porto, creando la cornice di un’area estesa per quasi 20 chilometri verso l’entroterra fino all’estuario del Parramatta River. Qui si può respirare l’atmosfera tranquilla e rilassata tipica di un porto di mare, concedersi qualche attimo di relax presso l’incredibile Sydney Harbour National Park, ma anche ammirare alcune tra le architetture migliori che ha offrire la città, come ad esempio la Sydney Opera House o, in ambito ingegneristico, il Sydney Harbour Bridge.

Le vie di accesso al porto sono due: North Head e South Head, dove si trova la Watsons Bay, una zona dall’atmosfera particolarmente tranquilla e rilassante cinta da spiagge riparate, ideali per fare un bagno al sicuro dalle onde che tempestano la costa oceanica. Tra i tratti di litorale più apprezzati per una nuotata ci sono Camp Cove, dove sbarcò per la prima volta l’ammiraglio inglese Arthur Phillip, fondatore della città, e Shark Bay, il cui nome non deve spaventare dato che a tenere lontani gli squali pensa un dispositivo di reti montate al largo della costa. Altre belle spiagge dove dedicarsi al turismo balneare o scattare magnifiche foto panoramiche si susseguono lungo la North Shore, che raggruppa Reef Beach, Chinamans Beach, Manly Cove, Balmoral Beach e Clontarf Beach.

Chi ama la natura non potrà che cominciare la visita del porto di Sydney dallo splendido Sydney Harbour National Park, istituito col fine di tutelare i tratti di bush che orlano il porto, ma anche per garantire agli abitanti un vero e proprio “polmone verde” urbano. Al suo interno il parco annovera sentieri escursionistici, belvedere panoramici, ma anche alcuni siti storici ed archeologici, come gli anfratti decorati da antiche incisioni rupestri realizzate dagli aborigeni. La parte settentrionale del parco ospita il North Head, l’Ashton Park, il Dobroyd Head e il Middle Head, mentre il South Shore, oltre a South Head, accoglie il Nielsen Park. Entro i confini del Sydney Harbour National Park si trovano anche cinque importanti isole: Rodd Island, che si erge sul pelo dell’acqua nell’Iron Cove; Clark Island, situata al largo di Darling Point; Goat Island, in passato sede di un durissimo campo di lavori forzati per detenuti e per questo tutt’ora interdetta ai turisti; Fort Denison, un’isola di piccole dimensioni non distante da Mrs Macquaries Point; e Shark Island, posta al largo di Rose Bay.

L’icona, l’elemento più conosciuto del Sydney Harbour è senza dubbio la Sydney Opera House (1), il teatro dell’opera progettato dall’architetto danese Jorn Utzon all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso. Ritenuta una delle architetture più rilevanti degli ultimi cento anni a livello mondiale, la Sydney Opera House è stata inserita dall’UNESCO tra il Patrimonio dell’Umanità nel 2007 ed attira ogni anno decine di migliaia di visitatori. Per disegnare il teatro pare che Utzon si sia ispirato agli spicchi di un’arancia, alle fronde delle palme e ai templi maya, tutti elementi le cui caratteristiche sono leggibili piuttosto chiaramente sull’edificio. Le dimensioni e i numeri relativi all’intervento sono da capogiro: 67 metri di altezza, più di un milione di tegole svedesi per rivestire il manto di copertura e quasi 30.000 tonnellate di peso esclusivamente per il tetto. Al suo interno si trovano 4 auditorium principali, ognuno dei quali studiato per adattarsi alle esigenze di un genere diverso (opera, concerti, balletto e teatro), ed anche il cosiddetto Studio riservato ai giovani artisti emergenti. L’acustica è incredibile e a goderne sono ogni anno decine di migliaia di persone suddivise su un totale di quasi 2.500 eventi.

L’affetto che lega gli abitanti di Sydney all’Harbour Bridge (2) è incarnato dal soprannome “vecchio attaccapanni” che gli è stato affibbiato. Per i cittadini, infatti, il ponte rappresenta ormai una delle pietre miliari della propria città, potendo vantare quasi 80 anni di storia ed essendo uno dei simboli più noti di Sydney anche a livello internazionale. Che si attraversi in automobile, in treno, a piedi, in bicicletta, gli si passi sotto in battello o ci si arrampichi lungo il suo grande arco facendo BridgeClimb, il ponte è in grado di regalare emozioni per le sue enormi dimensioni e per il gusto di un’architettura ormai superata, ma ancora in grado di affascinare. Tuttavia il consiglio è quello di percorrerlo a piedi, accedendo alla passerella pedonale da una delle scalinate costruite su entrambe le rive, sia quella del Central Business District (CBD) che quella del quartiere commerciale di North Sydney.

(1) la biglietteria della Sydney Opera House è aperta da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 20.30, 2 ore prima dell’inizio dello spettacolo la domenica. Le visite guidate della durata di circa un’ora sono disponibili dalle 9.00 alle 17.00 al prezzo di 23 A$ (intero) e 16 A$ (ridotto). Per raggiungere il teatro si può prendere la Circular Quay E fino a Bennelong Pt. Maggiori info su: www.sydneyoperahouse.com
(2) se volete fare BridgeClimb il costo va da 179 a 295 A$ per gli adulti e da 109 a 195 A$ per i bambini. Per salire in cima si impiegano mediamente 3 ore e mezzo. Info su: www.bridgeclimb.com

 Pubblicato da il 29/04/2011 - 8.294 letture - ® Riproduzione vietata

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