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L'Area archeologica di Tharros: la sua storia e cosa vedere

Situato vicino all'omonima spiaggia di Tharros questo sito archeologico racconta la storia dell'antica cittą della Sardegna, fondata dai Fenici quasi 3.000 anni fa.

Il sito archeologico di Tharros è uno dei gioielli della storia plurimillenaria che si respira nella Sardegna occidentale. Siamo, per la precisione, nella stretta penisola di Capo San Marco, immediatamente fuori dal paese di San Giovanni di Sinis, frazione di Cabras, a poco meno di 20 km da Oristano.
È quasi superfluo dire che qui il paesaggio è spettacolare: del resto siamo in una regione che non ha eguali al mondo da questo punto di vista, e il Sinis non fa eccezione. Ma facciamo un passo indietro e vediamo meglio cos’è Tharros e perché merita una sosta approfondita.

Storia

L’antica città di Tharros fu fondata tra l’VIII e il VII secolo a.C. dai Fenici in un luogo dove già in precedenza esisteva un villaggio nuragico, di cui ancora oggi sono visibili alcune rovine sul colle di Murru Mannu.
Durante la sua lunga storia venne abitata da genti e popolazioni diverse. Dopo il periodo fenicio, infatti, con l’intensificarsi degli interventi cartaginesi in Sardegna iniziò la fase punica e la conseguente dipendenza politica e culturale da Cartagine. Anche in questo caso le testimonianze archeologiche raccontano di cambiamenti nelle pratiche quotidiane e nei rituali religiosi e di sepoltura, così come nella struttura della città.

È per mano dei Cartaginesi che Tharros si dotò di un sistema perimetrale di fortificazioni – una parte è visibile nella parte settentrionale di Su Murru Mannu – per difendersi dalle incursioni esterne, e nei secoli successivi venne ulteriormente ampliato dai Romani con doppie mura divise da un fossato. Sempre all’epoca punica sono riconducibili il tracciato irregolare della città bassa e la disposizione di alcuni quartieri residenziali, poi nuovamente modificati dagli stessi Romani con l’introduzione di elementi urbanistici tipici come il Cardo e il Decumano Massimo.

Ovviamente la nascita, lo sviluppo e il declino di una città sono passaggi lenti e progressivi, fatti di incontri, scambi e contaminazioni reciproche tra popoli. Senza avventuraci troppo in approfondimenti storici – sul posto sono disponibili visite guidate che raccontano la cronologia del sito, i principali avvenimenti e i dettagli degli edifici – sappiamo che Tharros venne abbandonata presumibilmente attorno al 1050 d.C. per dare vita a una nuova città chiamata Aristiane, l’attuale Oristano.

Cosa vedere a Tharros

Una visita approfondita accompagnati da una guida offre un’interpretazione di ciò che vedono gli occhi: la spiegazione dei contesti storici, delle abitudini e le pratiche delle popolazioni che vissero a Tharros offre uno spaccato di un tempo lontano, dove sono alcuni dettagli ancora visibili a raccontare come si svolgesse la vita quotidiana. I segni lasciati sulle rocce dalle pesanti porte scorrevoli dell’epoca, i pavimenti delle case, le cisterne dell’acqua o i forni per riscaldare gli ambienti ci restituiscono un mondo in continua evoluzione e sensibile alle influenze culturali e agli scambi con altri popoli. È proprio questa, a nostro parere, una delle chiavi di lettura non solo della città, ma dell’approccio alla scoperta di una regione – la Sardegna – che per sua natura è da sempre esposta agli incontri con chi arriva da altri luoghi oltre il mare.

Il sito, va da sé, è ricco di spunti e di storie e per questo conviene farsi accompagnare alla scoperta dal personale del posto in grado di fornire informazioni esatte ed esaustive. A ogni modo, giusto per rendere l’idea, segnaliamo quali sono i principali edifici e luoghi d’interesse di Tharros:
  • il villaggio nuragico sul colle di Su Murru Mannu
  • l’abitato punico-romano sul versante orientale del colle di San Giovanni
  • le fortificazioni
  • il quartiere artigianale
  • tofet punico
  • tempio delle semicolonne doriche
  • tempietto K
  • tempio di Demetra
  • tempio a pianta di tipo semitico
  • tempietto rustico di Capo San Marco
  • tempio tetrastilo
  • acquedotto e castellum acquae
  • terme n°1, terme n°2 e terme n°3
  • battistero e basilica
  • la necropoli
  • il porto.
L’area archeologica è un museo a cielo aperto e per questo oggi chi sceglie di scoprire Tharros non si limita solo a una visita culturale: Su Murru Mannu, il Colle di San Giovanni e Capo San Marco sono parte dello straordinario contesto naturale e paesaggistico nel quale si inserisce il sito. Da qui si domina letteralmente il Golfo di Oristano (il cosiddetto mare morto), lo Stagno di Mistras e il mare aperto, offrendo una vista che lascia a bocca aperta. Oltre all’antica città, sui colli della piccola penisola si trovano anche due torri difensive costruite dagli Spagnoli tra il XVI e il XVII secolo – rispettivamente la Torre di San Giovanni e la Torre Vecchia – da dove il panorama è semplicemente unico.

La tavolozza di colori spazia dalle infinite tonalità di azzurro del mare al verde della macchia mediterranea, che abbraccia alcune delle spiagge più belle della Penisola del Sinis. Proprio qui, infatti, la costa offre calette rocciose e tratti di spiaggia sabbiosa dove fermarsi a fare il bagno o a prendere il sole durante la bella stagione, oppure semplicemente da godersi come meta di una passeggiata nella natura incontaminata.

Consigli per la visita

Il sito è completamente esposto al sole e, soprattutto nel periodo estivo, il caldo può essere intenso, per cui consigliamo di vestirsi adeguatamente e portare una bottiglietta d’acqua. Esiste un bar all’ingresso presso la biglietteria, oppure ce ne sono altri giù al parcheggio a San Giovanni di Sinis.
La strada da percorrere a piedi (circa 600 metri) per raggiungere il sito è sterrata, mentre nella zona degli scavi ci si muove tra rocce e pietre, per cui conviene avere scarpe comode.
Inoltre, per contestualizzare e approfondire il tema, suggeriamo di visitare anche il Museo Civico di Cabras, che racconta la storia della Penisola del Sinis e ospita alcuni reperti provenienti da Tharros.

Informazioni, prezzi e orari di apertura per visitare Tharros

Periodo di apertura: il sito archeologico di Tharros è aperto tutto l’anno, con le sole chiusure del 25 dicembre, 1 gennaio e ogni lunedì da novembre a marzo (compresi).
Orari: da gennaio a marzo ore 9-17.
Aprile e maggio ore 9-18.
Giugno e luglio ore 9-19.
Ad agosto ore 9-20.
Settembre ore 9-19.
Ottobre ore 9-18.
Novembre e dicembre ore 9-17.
Ultimo ingresso sempre 45 minuti prima della chiusura.
Prezzi: al momento della nostra visita l’ingresso a Tharros costa 6,50 €, ma esistono anche soluzioni combinate che comprendono la visita la Museo Civico di Cabras e/o l’ingresso alla vicina Torre di San Giovanni. La tabella completa dei prezzi è disponibile qui.
Il biglietto si può acquistare sul posto oppure online sul sito di CoopCulture.
Come arrivare: da Cabras si seguono le indicazioni per San Giovanni di Sinis sulla SP6. La strada termina in un parcheggio, dove si lascia il mezzo e si prosegue a piedi per meno di 10 minuti lungo la strada sterrata che si inoltra nella penisola di Capo San Marco.
Contatti: tel. +39 0783 370019. Per maggiori informazioni: sito ufficiale dell’area archeologica di Tharros.

 Pubblicato da il 25/05/2022 - 4.499 letture - ® Riproduzione vietata

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