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Il Parco della Fonte a San Gemini: le cure idropiniche con acqua Fabia e Sangemini

Per chi vuole degustare acque salutari, povere di sodio, questo è il luogo ideale! Qui trovate le celebri acqua Fabia e acqua Sangemini tutte da gustare nello splendido parco cittadino.

Parco delle Fonte é il parco termale di Sangemini, una vastissima area di verde di ben 70.000 metri quadrati, in cui sgorgano le due celeberrime sorgenti medicamentose della zona, ossia la fonte Sangemini e la fonte Fabia. Sangemini é famosa in tutta Italia per essere una delle località migliori in cui curarsi con la terapia idropinica, in cui le preziose acque sorgive vengono utilizzate per sessioni di bibita curativa all’interno dello splendido contesto naturale in cui sono installate le cannelle per la mescita.

Riaperto recentemente (1 giugno 2018) dopo un lunghissimo periodo di chiusura nel corso del quale il parco e le strutture annesse sono state parzialmente ristrutturate, il Parco delle Fonti é attualmente gestito dalla locale Pro-loco, che sostiene le spese di avanzamento dei lavori richiedendo un contributo (irrisorio) per l’accesso pari a 3 euro.

Una volta pagato il minuscolo obolo, il bosco di Sangemini offre un piacevole diversivo per passeggiare fra una bevuta e l’altra delle acque benefiche di cui ci si approvvigiona alle apposite fontane. Bello soprattutto in estate, quando gli alberi del parco offrono riparo alla calura, e soprattutto vengono organizzati numerosi eventi culturali e musicali per animare questo storico luogo di benessere e cura. Fra gli alberi secolari del parco si trovano anche giochi gonfiabili per i bambini ed un minigolf a diciotto buche, quindi é possibile fare una piccola escursione anche se si viaggia con i propri bambini.

Parco delle Fonti rimane aperto ogni anno, dal 1 giugno al 1 ottobre, dalle 9.30 alle 19, tutti i giorni dal martedi alla domenica.

Acque e trattamenti termali

Presso Sangemini Terme sgorgano due famose fonti termali umbre: la sorgente Sangemini appunto, e la sorgente Fabia, molto conosciute grazie al fatto di essere attualmente imbottigliate e commercializzate in tutta Italia. Queste acque sono infatti tradizionalmente note per la loro efficacia come bibita termale nell’ambito della classica cura idropinica: Sangemini é un’acqua medio-minerale ricca di calcio, magnesio, potassio e bicarbonati, e molto povera per contro di sodio e nitrati, riconosciuta fra le migliori in assoluto per l’alimentazione dei neonati, delle donne in gravidanza e per il reintegro dei sali minerali per gli sportivi; l’acqua della sorgente Fabia invece risulta oligominerale, ed é indicata in particolare nelle diete povere di sodio oltre ad essere apprezzata per le sue proprietà diuretiche.

Entrambe sono classificate come termali fredde in quanto sgorgano ad una temperatura compresa fra i 13 e i 15 gradi dopo un lungo tragitto sotterraneo che comincia sul massiccio del Monte Torre Maggiore. A livello terapeutico sono da sempre utilizzate contro le patologie dell’apparato urinario, epatobiliari e gastro-enteriche ma anche, grazie all’elevata assimilabilità del calcio presente, nei casi di osteoporosi.

Storia dello stabilimento termale

Conosciute ed apprezzate dagli antichi Romani, le acque medicamentose di San Gemini furono per secoli utilizzate soltanto per bere o far abbeverare gli animali. In epoca moderna, furono apprezzate da Giovanni Casanova che le utilizzava presso la sua locale residenza personale ma la storia dello sfruttamento sistematico delle sorgenti inizia solo nella prima metà dell’Ottocento. Nel 1838 infatti, il Priore di San Gemini, paese all’epoca appartenente allo Stato della Chiesa, presentò al Cardinale Giustiniani, Camerlengo del Papa, la costruzione di due stabilimenti o in subordine la cessione della proprietà delle sorgenti e dei finanziamenti per costruire i due impianti. Allo scopo vennero fatte analizzare le acque sorgive, onde dimostrarne l’effettiva valenza terapeutica: l’impresa venne eseguita dal medico Sebastiano Purgotti, professore presso l’Università di Perugia. Fu inoltre preparato dall’ingegner Pietro Setacci di Terni un preventivo di spesa di 744, 52 scudi per la costruzione di uno stabilimento presso la fonte di acqua acidula ed uno presso quella di acqua sulfurea. Nel 1840 viene offerta al Comune di San Gemini la concessione delle sorgenti contro il versamento annuo nelle casse statali di 4 scudi d’oro, anche se la comunità locale non riuscirà poi per lunghi anni ad esercitare l’attività termale a causa della mancata proprietà dei terreni in cui sgorgavano.
Nella seconda metà del Novecento le fonti termali di San Gemini sono diventate famose prima come destinazione prestigiosa in cui “passare le acque”, cioè dedicarsi alle cure idropiniche usando la bibita termale contro problemi a carico dell’apparato gastro-intestinale, al pari di località come Salsomaggiore, Fiuggi e Montecatini.

Informazioni utili

Indirizzo, telefono, sito ufficiale
Via del Poggio, 12, 05029 Acquaforte TR, Italia
Sito ufficiale


Come arrivare

In auto si arriva percorrendo da Perugia la Statale 3-bis Tiberina in direzione di Terni. Pochi km dopo aver superato Acquasparta, si incontra l’uscita Sangemini Sud, che dista appena poche centinaia di metri dalla località Valle Antica in cui si trova il Resort Termale. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora.
Coi mezzi pubblici ci vogliono invece quasi due ore, dato che bisogna prima arrivare in bus da Perugia a Terni, e poi dal capoluogo di provincia fino a Sangemini, con un piccolo tratto a piedi finale.
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