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La Cattedrale di San Lorenzo a Viterbo: visita al Duomo cittadino

La Cattedrale di San Lorenzo č la principale chiesa della cittā di Viterbo. Fu costruita a partire dal XII secolo in stile romanico con tre navate, per poi subire sostanziali modifiche in seguito a successive ristrutturazioni..

La Cattedrale di San Lorenzo è il fulcro della spiritualità sorto a Viterbo,  nel XII secolo.
Il Duomo è una costruzione imponente che, come tutte quelle che compongono l’Olimpo delle meraviglie religiose, reca in sé affascinanti paradossi e iperboli storiche legati in particolar modo alla gestazione architettonica.

Questa chiesa ha un impianto evidentemente romanico ma la sua facciata denota invece un gusto tipicamente rinascimentale considerate le modifiche strutturali avvenute nel corso del Cinquecento. Le sue origini sono testimoniate dal campanile a estetica bicroma che pare affrancarsi per stile ed espressività dal resto dell’edificio, eretto in posizione elevata rispetto all'abitato nel luogo dove precedentemente avevano preso posto un tempio pagano in onore di Ercole e poi una modesta chiesetta.

Il luogo di culto acquisì maggior prestigio quando, nel XIII secolo, il papato allestì la propria sede nel vicino Palazzo dei Papi decidendo di tumulare all’interno della Cattedrale i pontefici Alessandro IV e Giovanni XXI. Altri decisivi fatti fecero salire di rango il capolavoro ecclesiale, ad esempio la scomunica di Corradino di Svevia nonché l’incoronazione in loco di ben sette papi. La costruzione venne poi ampliata in epoca rinascimentale con gli interventi del Cardinale Giovan Francesco De Gambara, che insistette nell’opera evolutiva fin oltre il 1570 aggiungendo tra gli altri ben dieci nuove cappelle laterali.
Nel 1944 la Cattedrale subì alcuni bombardamenti per via della Seconda Guerra Mondiale, indi per cui molte parti dovettero essere ripensate con una realizzazione molto vicina al primigenio aspetto romanico.

L’interno del Duomo rappresenta un autentico spettacolo sviluppato lungo tre navate, di cui quella destra sfoggia il fonte battesimale quattrocentesco scolpito in marmo di Carrara da Francesco d’Ancona, le cappelle di Santa Caterina e dei santi Valentino e Ilario, oltre a numerosi dipinti di fattura seicentesca. Il pavimento cosmatesco si estende in tutto l’ambiente, compreso l’abside centrale ove campeggia la volta affrescata da Giuseppe Passeri recante l’effige pittorica del Giudizio Universale e le Virtù Cardinali.
Nella medesima zona fiocca il San Lorenzo in Gloria eseguito da Giovan Francesco Romanelli (l’immagine del Santo ridonda nei dieci riquadri presenti sulle pareti della navata centrale, mostranti episodi biografici descritti con dovizia dal pittore romano Marco Benefial), una tela alla quale si può accedere soltanto tramite visita guidata partente dal Museo Colle del Duomo che assoggetta la cattedrale stessa.

Nella navata opposta, la sinistra, fanno la loro comparsa il Monumento funebre di papa Giovanni XXI (che ricordiamo essere l’unico Vescovo di Roma di origine portoghese, menzionato peraltro nel Paradiso della "Divina Commedia" di Dante Alighieri), le cappelle di Santa Lucia e San Giuseppe con l’aggiunta di una tavola raffigurante il Redentore Benedicente tra santi di Gerolamo da Cremona, affreschi e tele riconducibili al periodo fra il ‘600 e ‘700. Le opere si susseguono freneticamente: ammirabili in tutto il loro splendore una cinquecentesca Madonna con il Bambino di Antonio del Massaro da Viterbo, il busto di Letizia Cristina Bonaparte scolpito dal senese Duprè a un anno dalla morte della donna e, non ultima per importanza, la copia della Madonna della Carbonara, la cui matrice originale è conservata nel Polo Monumentale Colle del Duomo, che cinge in un percorso unico sia la Cattedrale che il Palazzo dei Papi.

Capitolo a parte deve essere dedicato a due elementi cruciali sebbene un po’ nascosti, la Sacrestia e il Coro barocco. La prima, rivestita in radica di noce da Luigi Cappuccini, è imbastita sull’uso spasmodico di colonne, lesene e paraste dalle marcate accezioni ioniche avvalorate dall’incisivo utilizzo di oro entro una prospettiva greco-romana. Incanala gli sguardi il crocifisso in cartapesta che ha una caratteristica: gli arti di Gesù, compresa la testa, risultano semovibili. Il Coro barocco fonda l’attenzione che gli viene data sulla pala d’altare nella quale la Gloria di San Lorenzo del Romanelli trionfa in generale su tutte le altre opere. È presente nel Duomo un organo a canne assemblato nel 1964 dalla ditta Zenoni, poi restaurato nel 2004 dalla ditta Maggiora.

Informazioni utili per visitare la Cattedrale di San Lorenzo

Dove: Piazza San Lorenzo – Viterbo
Orari di visita: le visite sono organizzate dal Museo Colle del Duomo, includono l’Aula del Conclave, la Loggia dei Papi, la Sala Gualterio, Coro e Sacrestia della Cattedrale tutti i giorni in inverno con orario 10-13 e 15-18, in estate con orario 10-13 e 15-19 (agosto orario prolungato fino alle 20)
Orario Santa Messa: festivo ore 11.00
Contatti: Museo Colle del Duomo, tel. 320/7911328. Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Costo percorso museale: € 9.00 intero, € 7.00 ridotto (ragazzi fra i 12 e i 18 anni), € 3.00 (scolaresche), € 4.00 (gruppi min. 20 persone), gratuito per under 12 e disabili.

Come arrivare: in auto si deve uscire a Orte dall’Autostrada A1; la stazione ferroviaria si trova a Orte, collegata da autobus di linea; Roma Fiumicino è l’aeroporto di riferimento.

 Pubblicato da il 10/04/2017 - 11.979 letture - ® Riproduzione vietata

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