Cerca Hotel al miglior prezzo

Alte Pinakothek: il museo d'arte nella Kunstareal di Monaco di Baviera

Visita ad una delle pił antiche e ricche gallerie del mondo: la Alte Pinakothek di Monaco di Baviera..

La Alte Pinakothek, una delle gallerie di pittura più belle e ricche al mondo, rispecchia la storia dei Wittelsbach e il loro amore per l’arte, sia per i dipinti esposti che per l’edificio che ospita questo importante museo frutto della collaborazione fra re Ludovico I° e il suo architetto Leo von Klenze.

Nel 1598 Johann Fickler catalogò per la prima volta la collezione ducale che comprendeva oltre 3400 oggetti di cui 778 dipinti fra cui alcuni quadri storici commissionati tra il 1528 e il 1540 da Guglielmo IV° e dalla consorte Jacobea von Baden ai pittori più in auge della Germania per decorare la residenza di Monaco. Di queste opere se ne sono conservate una quindicina, come la Battaglia di Alessandro e Dario a Isso del 1529 a firma di Albrecht Altdorfer: riunite in una sala dell’Antica Pinacoteca rappresentano il nucleo originario della galleria dei Wittelsbach.

Il primo grande appassionato di arte della casata bavarese fu Massimiliano I° che acquistò undici capolavori di Albrecht Durer: il dipinto a olio su tavola di tiglio dal titolo Quattro apostoli fu uno di quelli. Toccò poi al principe elettore Massimiliano Emanuele impreziosire la raccolta pittorica occupandosi, in quanto governatore dei Paesi Bassi e della Francia, delle opere fiamminghe, italiane, olandesi e francesi: da un mercante di Anversa, per la cifra di 90 mila fiorini brabantini, riuscì a acquistare 105 opere di cui una dozzina di Rubens con capolavori come la Pergola di caprifoglio. Nei decenni successivi grazie anche a donazioni e doti si aggiunsero tele come la Battaglia delle Amazzoni di Rubens, la Madonna Canigiani di Raffaello e la Sacra Famiglia di Andrea del Castagno (questi ultimi due portati da Anna Maria Ludovica, figlia del granduca Cosimo III° di Toscana).

Massimiliano IV° Giuseppe, che nel 1799 diventerà il primo re di Baviera, fece trasferire da Dusseldorf a Monaco le gallerie ereditate unificandole con quella del principe elettore: il suo apporto di opere d’arte comprese principalmente maestri olandesi, fiamminghi e francesi su cui spiccava la Fanciulla in riposo di Boucher.

Il grande prestigio della Alte Pinakothek è dovuto in gran parte alla ricchezza di manufatti artistici di qualità eccezionale riuniti in un’unica collezione per via del trasferimento nella città bavarese delle diverse gallerie dei Wittelsbach. Ma a rendere così importante la Pinacoteca furono anche gli sviluppi politici che seguirono la Rivoluzione Francese che con la secolarizzazione dei beni ecclesiastici in Baviera portarono al patrimonio statale già presente altre 1500 opere fra cui la Pala di Kaisheim di Hans Holbein il Vecchio e l’Adorazione dei Magi del Tiepolo.

L’ultimo grande collezionista del casato tedesco fu Ludovico I° (al trono dal 1825 al 1848) che riuscì a impossessarsi, con l’ingente somma di 240 mila fiorini, della collezione dei fratelli Boisserée: 216 quadri di fiamminghi e tedeschi con la Pala dei Re Magi di Roger van der Weyden. Fu poi la volta dei dipinti del principe di Oettingen-Wallerstein che per 80 mila fiorini portò in dote altri 219 quadri. Di questo periodo fra gli acquisti più importanti vi furono la Visione di San Bernardo del Perugino, la Pala del Ghirlandaio proveniente da Santa Maria Novella a Firenze, l’Annunciazione di Filippo Lippi e la Madonna Tempi di Raffaello oltre all’Autoritratto con pelliccia del Durer.

Le acquisizioni di Ludovico I° e l’unificazione delle varie gallerie resero necessaria la costruzione di un nuovo edificio: il 7 aprile 1826, anniversario della nascita di Raffaello, venne posta la prima pietra per la nuova pinacoteca che in seguito fu chiamata Alte (antica) per distinguerla dalla Neue. In dieci anni l’architetto Leo von Klanze costruì uno dei primi edifici progettati espressamente per ospitare un museo, fra i più belli e avanzati dal punto di vista tecnico a livello europeo.

Solo nella seconda metà dell’Ottocento furono aggiunte al patrimonio artistico la Madonna di Leonardo da Vinci, la Vergine Annunciata di Antonello da Messina e in seguito a inizi ‘900 la Spoliazione di Cristo di El Greco.

Gravemente danneggiata durante l’ultima guerra, l’Alte Pinakothek non subì fortunatamente danni alla raccolta di dipinti; nel dopoguerra l’imponente edificio fu ricostruito da Dollgast e grazie all’accorta politica portata avanti da alcuni direttori museali vennero anche acquisite opere di periodi storici poco presenti nella galleria sino a quel momento.

Situata nel centro cittadino di Monaco nel Kunstareal, l’area dell’arte, la Vecchia Pinacoteca sorge a poche centinaia di metri dagli altri musei artistici della città bavarese (Neue Pinakothek, Pinakothek der Moderne e museo Brandhorst) e accoglie testimonianze pittoriche datate fra 400 e 700.

La scuola italiana ospita ad esempio testimonianze pittoriche del Beato Angelico (Pietà, Crocifissione dei santi Cosma e Damiano…), Giotto (Ultima Cena, Crocifissione e Discesa al Limbo), Moretto (Ritratto di un ecclesiastico), Tiziano (Vanità, Madonna col Bambino,…); la sezione dedicata all’arte tedesca espone i capolavori del Durer (Mater Dolorosa, Madonna del Garofano,…) e di Adam Elsheimer (Fuga in Egitto). Altrettanto preziosa è la raccolta a firma fiamminga e olandese: il Giudizio Universale di Hieronymus Bosch; la Testa di vecchia contadina di Pieter Bruegel il Vecchio; Autoritratto con la moglie Isabella Brant di Rubens; Risposo durante la fuga in Egitto di van Dyck.

Orario di apertura: tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 18; il martedì dalle 10 alle 20. Chiusura il Martedì Grasso, 1° Maggio, 24-25-31 Dicembre.

Tariffa di ingresso: 4€; ridotto 2€; 1€ ingresso di domenica. Gratuito per bambini e giovani al di sotto dei 18 anni, studenti di arte e storia dell’arte, classi scolastiche.

L’Alte Pinakothek può essere raggiunta con i mezzi di trasporto pubblici: tram linea 27 (fermata Pinakotheken); metro U2 (fermate Konigsplatz o Theresienstrasse), U3/U6 (fermate Odeonsplatz o Universitat), U4/U5 (fermata Odeonsplatz); autobus linea 54 (fermata Schellingstrasse), linea 100 (fermate Schellingstrasse o Maxvorstadt/Colelzione Brandhorst). Nelle immediate vicinanze del museo non sono disponibili parcheggi per chi raggiunge la pinacoteca con il proprio veicolo.

Indirizzo: Barer Strasse 27 – Eingang Theresienstrasse 80333 Munchen.

Sito di riferimento http://www.pinakothek.de

 Pubblicato da il 05/04/2017 - 7.113 letture - ® Riproduzione vietata

24 Aprile 2024 La Giornata dello Speck Alto Adige IGP a ...

Una giornata dedicata alla gastronomia altoatesina, con protagonista lo ...

NOVITA' close