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Jackson Heights, il quartiere multietnico di New York City

Jackson Heights il quartiere multietnico e residenziale di New York ospita la famosa Little India. E' il luogo giusto per provare la cucina orientale.

Indiani, soprattutto, ma anche tibetani, nepalesi, latinoamericani, italiani, il sobborgo di Jackson Heights è uno dei maggiori melting pot della Grande Mela. Passeggiando per le sue strade, vi sembrerà piuttosto di essere in India, Tibet, magari proprio a Kathmandu, piuttosto che nell’area del Queens di New York City.

Profumi, odori, decorazioni, talvolta scritte ed insegne, richiamano alla mente paesi del Far East, soprattutto i sapori. Molti sono, infatti, i ristoranti di carattere etnico che regalano vere e proprie esperienze sensoriali e gustative degne dei migliori chef indiani. Tuttavia, nonostante le caratteristiche predominanti siano di carattere asiatico, qua e là e possibile ammirare anche tocchi di Francia, Roma e stile Tudor, soprattutto negli edifici. Se cercate, dunque, un luogo in cui pressoché tutte le lingue del mondo vengano parlate, dove bevande colombiane a base di frutta si sposano alla perfezione con piccanti chaat indiani e ravioli al vapore tibetani, allora siete nel posto giusto.

Cosa fare nella Little India di Jackson Heights

Il quartiere di Jackson Heights è prettamente residenziale ed ospita la più grande comunità indiana di tutta New York. Sulla 74^, tra la Roosevelt e la 37^ St., nel cuore del Queens, troverete Little India, un concentrato di cultura, musica, suoni, sapori, odori e tradizioni provenienti dal Paese dei maharajah. Un tempo, Jackson Heights ospitava due teatri, nel cuore di Little India, in cui venivano proiettati film della migliore tradizione di Bollywood. Oramai quei due teatri non esistono più, ma è comunque possibile tuffarsi nella cultura indiana, soprattutto passeggiando su e giù per la 74^ St.

Le bancarelle che la animano, su un lato e sull’altro, vendono oggetti come orologi, tappetini da preghiera, rosari, giocattoli, DVD e CD di musica indiana e asiatica in generale. Per un’interessante giro di shopping, l’indirizzo cult della zona è il Butala Emporium. Qui troverete incensi, riviste in Hindi, dizionari, opere letterarie della tradizione indiana, abiti ed accessori quali cavigliere, anelli per il naso, braccialetti. Presso l’India Sari Palace, invece, avrete la possibilità di ammirare scintillanti sari, foulard di seta pregiata, meravigliosi salwar khamiz riccamente intarsiati.
Se amate i gioielli, allora il posto che fa per voi è il Sona Jewels of London, un negozietto piccolo incastrato tra uno di abiti e uno di tessuti, ma che propone gioielli tipici , a prezzi non troppo esosi.

Il sabato e la domenica, se riuscite, passate a fare un giro da Patel Brothers, immenso mercato delle spezie e degli ingredienti (letteralmente provenienti da tutto il mondo), preso d’assalto da acquirenti provenienti da un po’ ovunque, tanto da essere spesso causa di ingorghi per via delle auto parcheggiate in doppia o addirittura in tripla fila. Qui si possono acquistare impasti, cibo già pronto, polveri, cipolle caramellate, meloni invernali, zucche, spinaci e altro ancora.

Dove mangiare a Jackson Heights

E’ tuttavia l’offerta gastronomica a rendere Jackson Heights un sobborgo così apprezzato e frequentato, nonché famoso in tutta New York.

Se amate il cibo indiano
La scelta non può che essere Jackson Diner. Chiedete a qualsiasi newyorkese di consigliarvi un ristorante di cucina indiana e la risposta sarà sempre e solo questa. Univoca ed irrevocabile. Aperto dal 1980, il Jackson Diner serve piatti tipici dell’India, da nord a sud, di cui ci si può servire in assoluta autonomia grazie al buffet riccamente rifornito. Dal tandoori al dosa, dal kabab al riso in tutte le sue varianti, mangiare al Jackson Diner è sinonimo di ottimo rapporto qualità prezzo. Costo a persona a partire da 21 $, bevande e mance escluse.
Se siete vegetariani, il Dosa Delight è la scelta giusta. Qui vengono proposti i dosa in ogni possibile variante, purché vegetariana. Spazio dunque a verdure e formaggi, spezie e legumi. I menu proposti sono saporiti, leggeri e sempre diversi. Il costo per la cena, a persona, parte da 25$, bevande e mance escluse.

Se amate i sapori asiatici in generale
C’è l’imbarazzo della scelta! Uno degli indirizzi più apprezzati è il Phayul Restaurant, di ispirazione tibetana, che serve piatti a base di “emma”, grani di pepe di Sichuan, una spezia molto usata nei piatti tibetani. Tra i migliori si consiglia di provare le salsicce viola, i gyuma ngoe ma (salsicce fritte con cipolle e peperoni), le shoko sil sil ngoe ma (patate tagliate fini e mescolate con cipolline dolci ed “emma” in abbondanza).
In alternativa, provate l’Himalayan Yak, che offre un mix di cucina nepalese e tibetana, ma anche rivisitazioni di piatti tradizionali della cucina indiana, con un tocco moderno ed inedito.

Per un tuffo nella cucina sudamericana

Quasi tutti i Paesi del centro e del sud America sono rappresentati a livello gastronomico nel quartiere di Jackson Heights. Dall’Argentina, con le sue bistecche succulenti e i vini corposi, all’Ecuador, con le sue zuppe e i succhi di frutta dolcissimi. Dalla Colombia al Perù, dal Costa Rica all’Uruguay.

Tra i migliori ristoranti che vi raccomandiamo ci sono:

La Cabaña Argentina che cucina piatti quali salsicce al sangue, grigliate miste di carne, empanadas, ma anche pizza e pasta. Tra le portate da non perdere ci sono l’empanada di manzo, la pizza La Cabaña, le fettuccine all’Alfredo e la parrillada. Il costo, a persona, parte da 25 $, bevande e mance escluse.

Il Mi Pequeño El Salvador Restaurant, a conduzione famigliare, famoso per i piatti a base di carne e pesce, propri della tradizione gastronomica salvadoregna. Imperdibili la revuelta (tortilla a base di formaggio, piselli e cotenne di maiale), la fajita di pollo o carne (servita col pollo fritto, come vuole la tradizione salvadoregna) e i frijoles fritos con platano queso o crema (fagioli fritti, banane verdi dolci, formaggio o crema). Costo a persona, a partire da 28 $, bevande e mance escluse.

La Gran Uruguaya, infine, è il paradiso dei più golosi. Dalle torte multistrato ai cannoli ripieni di crema e cioccolato, dalle cheese-cake ai dulce de leche. Ma anche tramezzini, panini, piatti caldi e freddi, per una sosta veloce.

Se volete provare diverse tradizioni gastronomiche in un’unica cena, allora non vi resta che scegliere Roosevelt Avenue come vostra destinazione: qui lo street food è di casa e, tra una bancarella e l’altra, potrete passare dalla Repubblica Dominicana al Brasile, al Paraguay, in poche centinaia di metri.

Festival ed eventi a Jackson Heights

Se capitate a New York d’estate, non mancate di fare un salto nel quartiere di Jackson Heights. Qui si tiene a giugno, infatti, un festival famoso e seguitassimo: la Queens Pride Parade e Festival Multiculturale. Il sobborgo è uno degli epicentri della cultura gay di New York e celebra, ogni anno, la diversità e la tolleranza come elementi imprescindibili per una convivenza pacifica ed auspicabile. Fulcro della manifestazione è il Friends Tavern, il bar gay più vecchio di tutta la zona. Qui, tra cocktail speciali ed eventi, concerti di musica dal vivo e danze, la Queens Pride Parade e Festival Musicale attrae centinaia di avventori ogni sera.

Curiosità

Il quartiere di Jackson Heights prese questo nome, ufficialmente, nei primi anni del ‘900, quando la Queensboro Corporation comprò 350 acri di terreno e lo sottopose ad uno sviluppo prettamente residenziale con la costruzione di appartamenti dotati di piccoli giardini privati, caminetti e altri piccoli lussi. Uno degli edifici più famosi della zona, costruito da Andrew Thomas, è lo Chateau, costruito in tipico stile Rinascimentale francese, con mansarde all’ultimo piano e decorato da camini. Inoltre, passeggiando per la 35th St., all’angolo con la 81st St., potrete trovare un segnale che riporta il numero 14. Non riuscendo a trovare lavoro come architetto durante la Depressione, Alfred Butts inventò il gioco che noi oggi conosciamo come “Scarabeo”.

Per maggiori informazioni, visitare il sito www.nycgo.com
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