La Fortezza di Pietro e Paolo, la visita alla cittadella di San Pietroburgo
La cittadella di San Pietroburgo è la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo famosa per la sua Cattedrale e gli splendidi paesaggi del fiume Neva del Nevskaya Panorama. Da non perdere le prigioni del bastione Trubeckoy.
La fortezza dei Santi Pietro e Paolo (Petropavlovskaya Krepost) è una cittadella fortificata a pianta esagonale fatta erigere da Pietro il Grande durante la Grande Guerra del Nord che vedeva i Russi opposti agli Svedesi. Eretta nel 1703 su progetto dell'architetto italiano Domenico Trezzini sull'isola delle Lepri, proprio di fronte all'isola di Petrogradskaja e al Museo dell’Ermitage in un punto in cui il fiume Neva è parecchio ampio e quindi meglio difendibile, è l'edificio più antico di San Pietroburgo.
In realtà, la fortezza non ha mai dovuto far ricorso alle sue mura per difendersi da attacchi nemici ma lo zar vi portò la corte, il tesoro reale, il tribunale e le prigioni, facendone il nucleo iniziale attorno al quale si è poi sviluppata la città destinata a diventare la nuova capitale dell'Impero Russo. La cittadella, oggi in gran parte gestita dal Museo Statale di San Pietroburgo, contiene la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la Casa del Comandante, il Mausoleo dei Granduchi e il Museo dei Cosmonauti e della Tecnologia Missilistica.
Per farsi un'idea delle dimensioni della fortezza, e nel contempo godere di stupende vedute fluviali, fate una passeggiata sulla Nevskaya Panorama lungo i bastioni. Questi, cavi all'interno ma con mura di ben 20 metri di spessore, portano il nome di alcuni dei più stretti collaboratori dello zar o di famiglie di boiardi, così come le sei diverse porte d'ingresso. Il bastione Trubeckoy è quello dalla fama più triste perché conteneva le prigioni. Fra i suoi ospiti passati figurano personaggi illustri quali Dostoevski, Gorky, Trotsky e il fratello maggiore di Lenin. Fu qui che venne torturato Alexsej, il figlio dello stesso zar Pietro, che confessò, poco spontaneamente, il suo tradimento, reato per il quale fu ucciso a frustate. Sorte non più felice toccò alla principessa Tarakanova, che sosteneva di essere la figlia di Elisabetta I e quindi una diretta rivale di Caterina la Grande, trovata morta nella cella. Dal Bastione Naryshki tutt'ora viene tenuta in vita l'usanza secolare di sparare un colpo a mezzogiorno.
Durante il periodo rivoluzionario, le carceri vennero dapprima svuotate dai bolscevichi e poi riempite da centinaia di ufficiali zaristi per proteggergli dalla folla inferocita. Le forze governative riconquistarono la cittadella ma il 7 novembre 1917 i cannoni dell'incrociatore Aurora, ormeggiato nella Neva, spararono alcune decine di colpi contro i ministri asserragliati nella fortezza. Prima dell'alba seguente le guardie rosse conquistarono l'edificio catturandoli e imprigionandoli nelle carceri.
L'edificio più elegante del complesso è indubbiamente la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, sempre opera di Trezzini. Il campanile dorato, sottile come un ago e sormontato da un vezzoso angioletto, supera i 122 metri di altezza, è il più alto fra tutte le chiese ortodosse nonché uno dei punti di riferimento dello skyline della città. La chiesa venne progettata per ospitare le spoglie di Pietro il Grande e di tutti i suoi successori. Stavolta la storia seguì il percorso tracciatole dallo zar, visto che tutti i governanti a lui successivi prima della Rivoluzione, con le sole eccezioni di Pietro II e Ivan VI, riposano in questa chiesa dagli stupendi interni, fra i più begli esempi del cosiddetto Barocco petrino che caratterizzò l'architettura di San Pietroburgo.
La torre campanaria ospita anche un carillon composto da 51 campane dalla storia travagliata. Pietro il Grande se ne innamorò durante un viaggio nei Paesi Bassi e ne volle uno per la sua cattedrale che però ebbe vita breve: pochi decenni dopo l'installazione un incendio causato da un fulmine distrusse il campanile. Ne venne subito ordinato un altro in Olanda e il suo costruttore venne invitato a San Pietroburgo per montarlo ma i lavori di ricostruzione non procedevano altrettanto speditamente e questi fece in tempo a morire di povertà prima di poter iniziare la sua opera.
Chi lo sostituì portò a termine il compito ma ci si rese conto che alcune campane non erano state ben costruite, e dovettero essere fuse ex-novo, ciò nonostante la situazione non migliorò molto. Solo nel 2001, grazie ad un dono del Governo delle Fiandre, venne installato un nuovo carillon, stavolta perfettamente funzionante.
Vale una visita l'esibizione sull'affascinante storia di San Pietroburgo dagli inizi fino al 1917 che si tiene nella Casa del Comandante, in origine l'abitazione del capo della guarnigione della fortezza. Presenta reperti molto interessanti come dipinti che ritraggono l'alluvione che travolse la città nel 1824 e un modello che rappresenta come venne eretta la Colonna di Alessandro nella Piazza del Palazzo. Adiacente alla Cattedrale vi è il Mausoleo dei Granduchi, che accoglie le sepolture dei componenti della famiglia Romanov che non governarono, inizialmente dislocate all'interno della chiesa.
Compresi nel biglietto d'entrata vi sono anche:
- la Casa di Ingegneria, che ospitava l'arsenale, con mostre periodiche e una mostra permanente di oggetti di arti decorative provenienti dal vecchio Museo di San Pietroburgo;
- il Museo dei Cosmonaauti e della Tecnologia Missilistica, dove venne sviluppato il primo razzo a propellente liquido nella storia della Russia;
- il Corpo di Guardia principale;
- la Boathouse, in realtà un piccolo padiglione dal quale Pietro il Grande effettuava i suoi esperimenti navali.
Sulle rive del fiume si possono notare le targhe che segnano i punti raggiunti dalle acque durante le alluvioni più disastrose. A piedi delle mura, nei giorni di sole estivi, pullula di gente che, curiosamente prende il sole generalmente in piedi, nonostante le spiagge sabbiose: questo perché molti ritengono che la miglior abbronzatura sia quella presa così. In inverno i più coraggiosi si tuffano nei buchi scavati nel ghiaccio. Nel parco della cittadella si trova la controversa statua di Pietro il Grande realizzata da Mikhail Shemyakin, con testa e mani sproporzionate
Accesso:
I diversi edifici possono essere visitati singolarmente ma è sicuramente più conveniente fare il biglietto cumulativo, dal costo di 380 rubli per gli adulti e 210 per gli studenti. Sono disponibili audio guide in Inglese (500 rubli) o visitate guidate nella stessa lingua. Per ulteriori informazioni il sito è http://www.spbmuseum.ru/ (in russo e inglese).
In realtà, la fortezza non ha mai dovuto far ricorso alle sue mura per difendersi da attacchi nemici ma lo zar vi portò la corte, il tesoro reale, il tribunale e le prigioni, facendone il nucleo iniziale attorno al quale si è poi sviluppata la città destinata a diventare la nuova capitale dell'Impero Russo. La cittadella, oggi in gran parte gestita dal Museo Statale di San Pietroburgo, contiene la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la Casa del Comandante, il Mausoleo dei Granduchi e il Museo dei Cosmonauti e della Tecnologia Missilistica.
Per farsi un'idea delle dimensioni della fortezza, e nel contempo godere di stupende vedute fluviali, fate una passeggiata sulla Nevskaya Panorama lungo i bastioni. Questi, cavi all'interno ma con mura di ben 20 metri di spessore, portano il nome di alcuni dei più stretti collaboratori dello zar o di famiglie di boiardi, così come le sei diverse porte d'ingresso. Il bastione Trubeckoy è quello dalla fama più triste perché conteneva le prigioni. Fra i suoi ospiti passati figurano personaggi illustri quali Dostoevski, Gorky, Trotsky e il fratello maggiore di Lenin. Fu qui che venne torturato Alexsej, il figlio dello stesso zar Pietro, che confessò, poco spontaneamente, il suo tradimento, reato per il quale fu ucciso a frustate. Sorte non più felice toccò alla principessa Tarakanova, che sosteneva di essere la figlia di Elisabetta I e quindi una diretta rivale di Caterina la Grande, trovata morta nella cella. Dal Bastione Naryshki tutt'ora viene tenuta in vita l'usanza secolare di sparare un colpo a mezzogiorno.
Durante il periodo rivoluzionario, le carceri vennero dapprima svuotate dai bolscevichi e poi riempite da centinaia di ufficiali zaristi per proteggergli dalla folla inferocita. Le forze governative riconquistarono la cittadella ma il 7 novembre 1917 i cannoni dell'incrociatore Aurora, ormeggiato nella Neva, spararono alcune decine di colpi contro i ministri asserragliati nella fortezza. Prima dell'alba seguente le guardie rosse conquistarono l'edificio catturandoli e imprigionandoli nelle carceri.
L'edificio più elegante del complesso è indubbiamente la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, sempre opera di Trezzini. Il campanile dorato, sottile come un ago e sormontato da un vezzoso angioletto, supera i 122 metri di altezza, è il più alto fra tutte le chiese ortodosse nonché uno dei punti di riferimento dello skyline della città. La chiesa venne progettata per ospitare le spoglie di Pietro il Grande e di tutti i suoi successori. Stavolta la storia seguì il percorso tracciatole dallo zar, visto che tutti i governanti a lui successivi prima della Rivoluzione, con le sole eccezioni di Pietro II e Ivan VI, riposano in questa chiesa dagli stupendi interni, fra i più begli esempi del cosiddetto Barocco petrino che caratterizzò l'architettura di San Pietroburgo.
La torre campanaria ospita anche un carillon composto da 51 campane dalla storia travagliata. Pietro il Grande se ne innamorò durante un viaggio nei Paesi Bassi e ne volle uno per la sua cattedrale che però ebbe vita breve: pochi decenni dopo l'installazione un incendio causato da un fulmine distrusse il campanile. Ne venne subito ordinato un altro in Olanda e il suo costruttore venne invitato a San Pietroburgo per montarlo ma i lavori di ricostruzione non procedevano altrettanto speditamente e questi fece in tempo a morire di povertà prima di poter iniziare la sua opera.
Chi lo sostituì portò a termine il compito ma ci si rese conto che alcune campane non erano state ben costruite, e dovettero essere fuse ex-novo, ciò nonostante la situazione non migliorò molto. Solo nel 2001, grazie ad un dono del Governo delle Fiandre, venne installato un nuovo carillon, stavolta perfettamente funzionante.
Vale una visita l'esibizione sull'affascinante storia di San Pietroburgo dagli inizi fino al 1917 che si tiene nella Casa del Comandante, in origine l'abitazione del capo della guarnigione della fortezza. Presenta reperti molto interessanti come dipinti che ritraggono l'alluvione che travolse la città nel 1824 e un modello che rappresenta come venne eretta la Colonna di Alessandro nella Piazza del Palazzo. Adiacente alla Cattedrale vi è il Mausoleo dei Granduchi, che accoglie le sepolture dei componenti della famiglia Romanov che non governarono, inizialmente dislocate all'interno della chiesa.
Compresi nel biglietto d'entrata vi sono anche:
- la Casa di Ingegneria, che ospitava l'arsenale, con mostre periodiche e una mostra permanente di oggetti di arti decorative provenienti dal vecchio Museo di San Pietroburgo;
- il Museo dei Cosmonaauti e della Tecnologia Missilistica, dove venne sviluppato il primo razzo a propellente liquido nella storia della Russia;
- il Corpo di Guardia principale;
- la Boathouse, in realtà un piccolo padiglione dal quale Pietro il Grande effettuava i suoi esperimenti navali.
Sulle rive del fiume si possono notare le targhe che segnano i punti raggiunti dalle acque durante le alluvioni più disastrose. A piedi delle mura, nei giorni di sole estivi, pullula di gente che, curiosamente prende il sole generalmente in piedi, nonostante le spiagge sabbiose: questo perché molti ritengono che la miglior abbronzatura sia quella presa così. In inverno i più coraggiosi si tuffano nei buchi scavati nel ghiaccio. Nel parco della cittadella si trova la controversa statua di Pietro il Grande realizzata da Mikhail Shemyakin, con testa e mani sproporzionate
Accesso:
I diversi edifici possono essere visitati singolarmente ma è sicuramente più conveniente fare il biglietto cumulativo, dal costo di 380 rubli per gli adulti e 210 per gli studenti. Sono disponibili audio guide in Inglese (500 rubli) o visitate guidate nella stessa lingua. Per ulteriori informazioni il sito è http://www.spbmuseum.ru/ (in russo e inglese).
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