Tour di Lione, cosa fare e cosa visitare in due giorni
Lione č la capitale della regione del Rodano-Alpi ed č una cittā ricca di cultura, storia ed eventi ideale per il weekend. A fine primavera qui si svolgono le Nuites Sonores. Da non perdere la visita del centro storico la Vieux-Lyon, con monumenti e musei.
Ancora un viaggio in Francia , questa volta a Lione e Grenoble , principali centri della splendida Région Rhône-Alpes (Rodano Alpi) ; con un comodissimo volo Air France Bologna-Lione in appena un'ora sono all'Aeroporto St-Exupéry, porta d'accoglienza alla regione per quanti scelgono l'aereo in alternativa ad un mezzo proprio.
La mattinata alla scoperta della città inizia con un giro alle Halles de Lyon Paul Bocuse (1), un mercato coperto di proprietà del famoso chef lionese; come è intuibile, qui sono in vendita solo prodotti di alta qualità – dalle carni ai formaggi, dalla pasticceria ai vini – ed è un luogo ideale per fare scorta di prodotti tipici locali. Chi pensa che i macarons siano soltanto un'impacciata imitazione della nostra meravigliosa pasta, poi, qui troverà modo di ricredersi: ci si meraviglierà scoprendo che in realtà il macaron francese è un delizioso pasticcino tradizionale ricco di storia e varianti regionali di cui le raffinate pasticcerie all'interno del mercato vantano un ricco assortimento.
Giusto il tempo per stuzzicare l'appetito e mi sposto con Sophie, responsabile di Rhône-Alpes Tourisme, in una delle zone più caratteristiche della città, la Croix Rousse, il quartiere collinare che domina Lione; questa zona a partire dall'Ottocento ha ospitato i canuts – gli artigiani che lavoravano la seta – con i loro laboratori. Essere della Croix Rousse è un motivo d'orgoglio per i suoi abitanti, ed è qui che si può scoprire una delle anime più vere della stessa Lione: ancora oggi infatti conserva sia i tratti e le caratteristiche fieramente popolari sia quell'aria un po' bohémienne data dai numerosi artisti e personaggi che la popolano.
Mentre si avvicina l'ora di pranzo, pare essere giunto il momento per l'atteso appuntamento nella zona nord della città nel futuristico complesso dell'I-Way (2); la struttura, costata dodici milioni di euro, è suddivisa in tre diverse attività, la prima delle quali è dedicata alla velocità ed ospita un impressionante simulatore di Formula 1, un simulatore di rally e uno di prototipi endurance, mentre le altre attività si presentano come decisamente più rilassanti: sono infatti rispettivamente una spa (Sens-I) ed un ristorante (Kos-I). E' quasi scontato dire che non mi sono fatto scappare l'incredibile opportunità di provare una vettura di Formula 1, sulla quale si può salire solo dopo aver ascoltato le istruzioni del personale dell'I-Way ed aver indossato il casco; i bracci meccanici, gli schermi ed i miei (poveri) muscoli hanno fatto il resto. E' importante tenere presente che non si tratta di un semplice videogioco, bensì di un vero simulatore (unico al mondo nel suo genere, tra l'altro) che offre tutte le emozioni e le sensazioni di una vera vettura; ogni accelerazione, curva o frenata mette a dura prova il fisico, e durante i cinque minuti di prove libere od i quindici della gara, non è raro vedere qualcuno ritirarsi a causa dell'intensità dello sforzo fisico. Non c'è comunque niente che possa descrivere un'esperienza del genere: si può solo provare. L'unica raccomandazione che mi sento di dare è quella di evitare di cimentarsi in una simulazione con lo stomaco pieno, perché potrebbe essere molto fastidioso.
Non distante dall'I-Way ecco spuntare il nuovo fast food dello chef Paul Bocuse: l'Ouest Express propone hamburger, insalate ed in generale i classici piatti da fast food, ma con prodotti di qualità.
Se vi state chiedendo tuttavia dove sia possibile pernottare durante il vostro soggiorno a Lione, segnalo una soluzione interessante e piuttosto rinomata, soprattutto a coloro i quali viaggiano con la propria automobile: distante appena un quarto d'ora dal centro città ed immerso nella natura delle colline che circondano Lione (il Mont d'Or), l'Ermitage è un hotel a quattro stelle con ristorante annesso, il cui concetto estetico è interamente dedicato al tempo e ad un continuo gioco tra passato e presente; dalle stampe affisse alle pareti ai vecchi frigoriferi retrò passando per la mobilia recuperata da chissà quali antichi istituti scolastici, ogni particolare è pensato per richiamare l'idea del ritorno al passato.
E' già pomeriggio inoltrato ed io fremo dalla voglia di spostarmi alle Nuits Sonores (3), il festival di musica indie ed elettronica che anima Lione ogni primavera dal 2003; giunti quest'anno alla decima edizione, l'appuntamento è particolarmente suggestivo sia per alcune nuove location, sia per la presenza di ben 75 musicisti lionesi che si alterneranno agli altri grandi artisti internazionali, in una sorta di orgogliosa celebrazione della scena musicale locale, strettamente connessa però al mondo circostante. Per maggiori informazioni riguardo alle Nuits Sonores, vi rimando all'articolo ed alla galleria di foto pubblicati da ilTurista.info.
Tra un beat e l'altro, arriva veloce anche l'ora di cena e ci spostiamo verso Rue Merciére; Sophie mi spiega però che questa strada, affollata di ristoranti, è la classica meta turistica ideale per chi non ha troppa voglia di cercare qualcosa di più tradizionale; basterebbe poco, infatti, per addentrarsi nelle strade circostanti e trovare posti frequentati dalla gente del posto. Così facciamo anche noi, e dopo un'apericena e una passeggiata siamo di nuovo sul pezzo e pronti per tornare tra i bassi e i suoni del festival, ancora all'interno del centralissimo e spettacolare Hôtel Dieu per una serata di musica elettronica.
Si avvicina la mezzanotte e per spirito d'avventura decidiamo di spostarci dapprima sulle quai alla Plateforme, uno dei numerosi battelli ormeggiati lungo il Rodano trasformati in discoteca ed inserito per l'occasione nel programma Circuit Eléctronique del festival, dove a tenere calda la platea pensa un gruppo di dj tedeschi di Francoforte. E' proprio in questa occasione che gli amanti del nightclubbing possono dare libero sfogo alla propria passione, perché con solo 2 euro del prezzo del biglietto per ogni locale ci si può concedere un tour delle migliori discoteche lionesi legate alle Nuits Sonores. C'è ancora tempo per una puntatina al First, prestigioso discoclub che sorge all'interno dell'ancienne Gare des Brotteaux – l'antica stazione dei treni di Lione – che si fa veramente ora di tornare in albergo.
Il secondo giorno nel capoluogo della Rhône-Alpes (Rodano-Alpi) si apre con tutt'altro scenario e scopo, ovvero andare alla scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale della città, partendo da uno dei simboli per eccellenza di Lione: la Basilica di Notre-Dame de Fourvière, sull'omonima collina al di sopra della Saône. E' famosa per il Festival delle Luci, la Féte des Lumieres che si svolge ogni anno l'8 di dicembre. Con la funicolare in pochi minuti si sale fino a Fourvière, ossia il luogo in cui nel 43 a.C fu fondata l'allora città di Lugdunum. Visitata la basilica, a pochi passi trovo anche gli spettacolari resti della città gallo-romana al Parc Archéologique de Fourvière, dove si possono ammirare alcune meraviglie perfettamente conservate come il Théâtre Romain, che all'apice del proprio splendore poteva ospitare fino a 10000 spettatori.
Scendendo lungo la collina si torna nel quartiere di St.Jean, che assieme a St.Georges ed a St.Paul formano la Vieux-Lyon, ossia la città vecchia. A mio modesto avviso questa è la zona più bella di Lione; oltre alla Cattedrale St.Jean con il suo incredibile orologio astronomico, il Museo delle Miniature, le strade, le botteghe e gli scorci caratteristici, si celano agli occhi del visitatore molti passaggi segreti che solo un occhio attento può riconoscere: sto parlando delle traboules, passaggi interni agli edifici che collegano tra loro due diverse strade e ai quali si accede attraverso comunissimi portoni sulla via pubblica. Nella sola Lione ne esistono oltre 500 (ma non tutti sono percorribili, in quanto la scelta di lasciare aperti o meno i portoni per il passaggio a piedi è a discrezione dei proprietari degli immobili), la maggior parte dei quali nella Vieux-Lyon, dove furono costruiti in epoca rinascimentale. Oltre alla loro evidente funzione urbanistica, le traboules giocarono un ruolo importante dal punto di vista storico e strategico durante la rivolta dei tessitori di seta nel XIX secolo (qui chiamati canuts) e nella Resistenza francese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per proseguire nella scoperta del patrimonio storico e culturale della città, mi sono spostato in autobus (ma è possibile utilizzare anche la metropolitana o una delle biciclette pubbliche Velo'V ) grazie alla Lyon City Card, senza dubbio la soluzione migliore per chi decide di visitare musei, effettuare visite guidate e spostarsi con mezzi pubblici acquistando la carta ad un prezzo forfettario ampiamente ripagato dai servizi disponibili; è così che ho raggiunto il Museo di Arte Contemporanea (MAC, Musée d'Art Contemporain) (4) nella Cité Internationale, il quartiere progettato da Renzo Piano nei primi anni Novanta. Nello specifico della mia visita, ho avuto la fortuna di capitare in città proprio durante il periodo dell'esposizione retrospettiva di Robert Combas, eclettico artista lionese oggi residente a Parigi. La mostra durerà fino a metà luglio 2012, ma in programma ci sono già altre perle per i mesi a venire.
Proprio di fronte al museo si trova il Parc de La Tête d'Or, principale parco pubblico lionese che, secondo i dati ufficiali, pare essere anche il maggiore parco urbano d'Europa per estensione; a partire dalla primavera e per tutta l'estate, com'è facile immaginare, si riempie di gente sdraiata a prendere il sole in riva al lago, bambini e ragazzi che giocano, fiori, colori...insomma l'ideale per staccare la spina dalla città e rilassarsi come si deve.
Per l'ora di pranzo di nuovo si torna sulle quai (il lungofiume) del Rodano per mangiare su una chiatta qui ormeggiata; anche in questo caso c'è l'imbarazzo della scelta circa i ristoranti e le portate da scegliere: Lione è infatti la capitale gastronomica della Francia per eccellenza e può vantare una grande varietà di prodotti tipici e piatti tradizionali.
Agli appassionati, ma soprattutto alle appassionate di shopping, segnalo per il dopo pranzo, da sfruttare magari come passeggiata digestiva, un giro nella zona della Pente de la Croix-Rousse, immediatamente a nord dell'Hôtel de Ville, il Municipio cittadino. Nel quartiere, disposto in salita lungo la collina, trovano spazio molti negozi e atelier di artisti locali; è proprio qui che si trova anche il Village des Créateurs (5), una struttura di sviluppo economico delle imprese di moda, déco e design della Région Rhône-Alpes. Nello specifico, il VdC si occupa di sostenere, consigliare, formare, promuovere e creare iniziative a sostegno di chi, dotato di talento, vuole intraprendere un'attività nel mondo della moda e del design. Nella sede sul Passage Thiaffait trovano spazio infatti le boutique e gli atelier dei dieci creatori e stilisti selezionati, che possono avviare il proprio negozio con affitto agevolato per due anni, avendo modo di lanciarsi e farsi conoscere prima di lasciare spazio a nuovi creatori trascorso tale periodo.
Terminato il momento degli acquisti, è di nuovo ora di tornare giù in centro al festival: per l'occasione è stato allestito un palco in Place des Celestins dove i dj si alternano e scaldano la piazza ormai gremita di gente; l'iniziativa fa parte del ricco programma di eventi gratuiti delle Nuits Sonores ed è l'ideale per trascorrere l'ora dell'aperitivo prima della serata.
Per la cena, anche in vista della nottata al festival, ci spostiamo al modico prezzo di 1,50 euro (quanto una corsa in autobus) con Le Vaporetto sulla Saône da Bellecour verso La Confluence, il modernissimo centro commerciale costruito proprio alla confluenza dei due fiumi cittadini, il Rodano e la stessa Saône. Qui sono già stati avviati i lavori per la costruzione del futuro Museo della Confluenza, ma nel frattempo il luogo ha visto la costruzione di appartamenti di lusso, del già citato centro commerciale e di altre attività ed uffici. La cena al Dock 40 è infatti il preludio alla nottata di musica elettronica: il ristorante, decisamente cool e di tendenza, ha la postazione del dj proprio in mezzo ai tavoli e qui la musica non abbandona chi mangia neanche nei bagni del locale.
Il gran finale dei due giorni a Lione è nuovamente tutto per il festival: spostandoci nel 7° arrondissement – quindi un po' fuori dal centro, in alcuni vecchi capannoni industriali – ci catapultiamo in un altro mondo: punti di ristoro, tre palchi, enormi casse e subwoofer a ricordare che questo è un festival di musica elettronica ed è vietato restarsene impalati, gente che si sposta da una sala all'altra (l'età media del pubblico va dai 25 ai 40 anni, giusto per dare un'idea generale) ma anche zone franche dove rilassarsi e recuperare le forze prima di ributtarsi nella mischia...e soprattutto i migliori artisti a livello mondiale nel loro genere.
Per il rientro notturno è previsto un servizio di navetta tra i principali luoghi del festival ed il centro, per cui anche sotto questo punto di vista l'organizzazione è apparsa impeccabile.
La mattina seguente, poi, mi sono spostato verso Grenoble, ma di questo parlerò in un secondo momento; questi intanto erano alcuni spunti generali per un weekend nella città dei due fiumi, ma con un po' più di calma si possono scoprire un'infinità di altri luoghi interessanti della seconda città di Francia. Se posso dare un consiglio comunque, appena potete, andate a farvi un giro a Lione.
(1) Halles de Lyon Paul Bocuse
102 cours Lafayette, 3° arrondissement
(2) I-Way
4, rue jean Marcuit
www.i-way.fr
(3) Nuits Sonores
Indie & Electronic French Festival
www.nuits-sonores.com
(4) MAC, Musée d'Art Contemporain
Cité Internationale
81 quai Charles de Gaulle
Orari:
aperto dal mercoledì al venerdì h.11-18
sabato e domenica h.10-19
Tra un'esposizione temporanea ed un'alytra il museo rimane chiuso per l'allestimento della nuova mostra.
Gli orari di accesso al museo possono variare a seconda delle mostre in corso.
www.mac-lyon.com
(5) Village des Créateurs
Passage Thiaffait
19, rue René Leynaud
metropolitana: Hôtel de Ville/Croix Paquet
www.villagedescreateurs.com
Servizi e trasporti:
Lyon City Card
valida 1 giorno:21 euro
valida 2 giorni:31 euro
valida 3 giorni:41 euro
tariffe ridotte per studenti
In vendita all'Ufficio turistico/Pavillon de Tourisme in Place Bellecour
e su internet www.lyon-france.com
Biciclette Velo'v
www.velov.grandlyon.com
da/per l'aeroporto
Tramway Rhonexpress
collegamenti stazione Part-Dieu/aeroporto St.Exupery ogni 15 minuti
durata del viaggio: 30 minuti
prezzo: intero 14 euro/ridotto 11,50 euro
a/r intero 25 euro/ ridotto 20 euro
www.rhonexpress.fr
Voli aerei:
AIR FRANCE : collegamenti diretti da Milano, Roma, Bologna, Venezia
EASY JET : collegamenti diretti da Milano, Obia Palermo, Roma e Venezia.
La mattinata alla scoperta della città inizia con un giro alle Halles de Lyon Paul Bocuse (1), un mercato coperto di proprietà del famoso chef lionese; come è intuibile, qui sono in vendita solo prodotti di alta qualità – dalle carni ai formaggi, dalla pasticceria ai vini – ed è un luogo ideale per fare scorta di prodotti tipici locali. Chi pensa che i macarons siano soltanto un'impacciata imitazione della nostra meravigliosa pasta, poi, qui troverà modo di ricredersi: ci si meraviglierà scoprendo che in realtà il macaron francese è un delizioso pasticcino tradizionale ricco di storia e varianti regionali di cui le raffinate pasticcerie all'interno del mercato vantano un ricco assortimento.
Giusto il tempo per stuzzicare l'appetito e mi sposto con Sophie, responsabile di Rhône-Alpes Tourisme, in una delle zone più caratteristiche della città, la Croix Rousse, il quartiere collinare che domina Lione; questa zona a partire dall'Ottocento ha ospitato i canuts – gli artigiani che lavoravano la seta – con i loro laboratori. Essere della Croix Rousse è un motivo d'orgoglio per i suoi abitanti, ed è qui che si può scoprire una delle anime più vere della stessa Lione: ancora oggi infatti conserva sia i tratti e le caratteristiche fieramente popolari sia quell'aria un po' bohémienne data dai numerosi artisti e personaggi che la popolano.
Mentre si avvicina l'ora di pranzo, pare essere giunto il momento per l'atteso appuntamento nella zona nord della città nel futuristico complesso dell'I-Way (2); la struttura, costata dodici milioni di euro, è suddivisa in tre diverse attività, la prima delle quali è dedicata alla velocità ed ospita un impressionante simulatore di Formula 1, un simulatore di rally e uno di prototipi endurance, mentre le altre attività si presentano come decisamente più rilassanti: sono infatti rispettivamente una spa (Sens-I) ed un ristorante (Kos-I). E' quasi scontato dire che non mi sono fatto scappare l'incredibile opportunità di provare una vettura di Formula 1, sulla quale si può salire solo dopo aver ascoltato le istruzioni del personale dell'I-Way ed aver indossato il casco; i bracci meccanici, gli schermi ed i miei (poveri) muscoli hanno fatto il resto. E' importante tenere presente che non si tratta di un semplice videogioco, bensì di un vero simulatore (unico al mondo nel suo genere, tra l'altro) che offre tutte le emozioni e le sensazioni di una vera vettura; ogni accelerazione, curva o frenata mette a dura prova il fisico, e durante i cinque minuti di prove libere od i quindici della gara, non è raro vedere qualcuno ritirarsi a causa dell'intensità dello sforzo fisico. Non c'è comunque niente che possa descrivere un'esperienza del genere: si può solo provare. L'unica raccomandazione che mi sento di dare è quella di evitare di cimentarsi in una simulazione con lo stomaco pieno, perché potrebbe essere molto fastidioso.
Non distante dall'I-Way ecco spuntare il nuovo fast food dello chef Paul Bocuse: l'Ouest Express propone hamburger, insalate ed in generale i classici piatti da fast food, ma con prodotti di qualità.
Se vi state chiedendo tuttavia dove sia possibile pernottare durante il vostro soggiorno a Lione, segnalo una soluzione interessante e piuttosto rinomata, soprattutto a coloro i quali viaggiano con la propria automobile: distante appena un quarto d'ora dal centro città ed immerso nella natura delle colline che circondano Lione (il Mont d'Or), l'Ermitage è un hotel a quattro stelle con ristorante annesso, il cui concetto estetico è interamente dedicato al tempo e ad un continuo gioco tra passato e presente; dalle stampe affisse alle pareti ai vecchi frigoriferi retrò passando per la mobilia recuperata da chissà quali antichi istituti scolastici, ogni particolare è pensato per richiamare l'idea del ritorno al passato.
E' già pomeriggio inoltrato ed io fremo dalla voglia di spostarmi alle Nuits Sonores (3), il festival di musica indie ed elettronica che anima Lione ogni primavera dal 2003; giunti quest'anno alla decima edizione, l'appuntamento è particolarmente suggestivo sia per alcune nuove location, sia per la presenza di ben 75 musicisti lionesi che si alterneranno agli altri grandi artisti internazionali, in una sorta di orgogliosa celebrazione della scena musicale locale, strettamente connessa però al mondo circostante. Per maggiori informazioni riguardo alle Nuits Sonores, vi rimando all'articolo ed alla galleria di foto pubblicati da ilTurista.info.
Tra un beat e l'altro, arriva veloce anche l'ora di cena e ci spostiamo verso Rue Merciére; Sophie mi spiega però che questa strada, affollata di ristoranti, è la classica meta turistica ideale per chi non ha troppa voglia di cercare qualcosa di più tradizionale; basterebbe poco, infatti, per addentrarsi nelle strade circostanti e trovare posti frequentati dalla gente del posto. Così facciamo anche noi, e dopo un'apericena e una passeggiata siamo di nuovo sul pezzo e pronti per tornare tra i bassi e i suoni del festival, ancora all'interno del centralissimo e spettacolare Hôtel Dieu per una serata di musica elettronica.
Si avvicina la mezzanotte e per spirito d'avventura decidiamo di spostarci dapprima sulle quai alla Plateforme, uno dei numerosi battelli ormeggiati lungo il Rodano trasformati in discoteca ed inserito per l'occasione nel programma Circuit Eléctronique del festival, dove a tenere calda la platea pensa un gruppo di dj tedeschi di Francoforte. E' proprio in questa occasione che gli amanti del nightclubbing possono dare libero sfogo alla propria passione, perché con solo 2 euro del prezzo del biglietto per ogni locale ci si può concedere un tour delle migliori discoteche lionesi legate alle Nuits Sonores. C'è ancora tempo per una puntatina al First, prestigioso discoclub che sorge all'interno dell'ancienne Gare des Brotteaux – l'antica stazione dei treni di Lione – che si fa veramente ora di tornare in albergo.
Il secondo giorno nel capoluogo della Rhône-Alpes (Rodano-Alpi) si apre con tutt'altro scenario e scopo, ovvero andare alla scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale della città, partendo da uno dei simboli per eccellenza di Lione: la Basilica di Notre-Dame de Fourvière, sull'omonima collina al di sopra della Saône. E' famosa per il Festival delle Luci, la Féte des Lumieres che si svolge ogni anno l'8 di dicembre. Con la funicolare in pochi minuti si sale fino a Fourvière, ossia il luogo in cui nel 43 a.C fu fondata l'allora città di Lugdunum. Visitata la basilica, a pochi passi trovo anche gli spettacolari resti della città gallo-romana al Parc Archéologique de Fourvière, dove si possono ammirare alcune meraviglie perfettamente conservate come il Théâtre Romain, che all'apice del proprio splendore poteva ospitare fino a 10000 spettatori.
Scendendo lungo la collina si torna nel quartiere di St.Jean, che assieme a St.Georges ed a St.Paul formano la Vieux-Lyon, ossia la città vecchia. A mio modesto avviso questa è la zona più bella di Lione; oltre alla Cattedrale St.Jean con il suo incredibile orologio astronomico, il Museo delle Miniature, le strade, le botteghe e gli scorci caratteristici, si celano agli occhi del visitatore molti passaggi segreti che solo un occhio attento può riconoscere: sto parlando delle traboules, passaggi interni agli edifici che collegano tra loro due diverse strade e ai quali si accede attraverso comunissimi portoni sulla via pubblica. Nella sola Lione ne esistono oltre 500 (ma non tutti sono percorribili, in quanto la scelta di lasciare aperti o meno i portoni per il passaggio a piedi è a discrezione dei proprietari degli immobili), la maggior parte dei quali nella Vieux-Lyon, dove furono costruiti in epoca rinascimentale. Oltre alla loro evidente funzione urbanistica, le traboules giocarono un ruolo importante dal punto di vista storico e strategico durante la rivolta dei tessitori di seta nel XIX secolo (qui chiamati canuts) e nella Resistenza francese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per proseguire nella scoperta del patrimonio storico e culturale della città, mi sono spostato in autobus (ma è possibile utilizzare anche la metropolitana o una delle biciclette pubbliche Velo'V ) grazie alla Lyon City Card, senza dubbio la soluzione migliore per chi decide di visitare musei, effettuare visite guidate e spostarsi con mezzi pubblici acquistando la carta ad un prezzo forfettario ampiamente ripagato dai servizi disponibili; è così che ho raggiunto il Museo di Arte Contemporanea (MAC, Musée d'Art Contemporain) (4) nella Cité Internationale, il quartiere progettato da Renzo Piano nei primi anni Novanta. Nello specifico della mia visita, ho avuto la fortuna di capitare in città proprio durante il periodo dell'esposizione retrospettiva di Robert Combas, eclettico artista lionese oggi residente a Parigi. La mostra durerà fino a metà luglio 2012, ma in programma ci sono già altre perle per i mesi a venire.
Proprio di fronte al museo si trova il Parc de La Tête d'Or, principale parco pubblico lionese che, secondo i dati ufficiali, pare essere anche il maggiore parco urbano d'Europa per estensione; a partire dalla primavera e per tutta l'estate, com'è facile immaginare, si riempie di gente sdraiata a prendere il sole in riva al lago, bambini e ragazzi che giocano, fiori, colori...insomma l'ideale per staccare la spina dalla città e rilassarsi come si deve.
Per l'ora di pranzo di nuovo si torna sulle quai (il lungofiume) del Rodano per mangiare su una chiatta qui ormeggiata; anche in questo caso c'è l'imbarazzo della scelta circa i ristoranti e le portate da scegliere: Lione è infatti la capitale gastronomica della Francia per eccellenza e può vantare una grande varietà di prodotti tipici e piatti tradizionali.
Agli appassionati, ma soprattutto alle appassionate di shopping, segnalo per il dopo pranzo, da sfruttare magari come passeggiata digestiva, un giro nella zona della Pente de la Croix-Rousse, immediatamente a nord dell'Hôtel de Ville, il Municipio cittadino. Nel quartiere, disposto in salita lungo la collina, trovano spazio molti negozi e atelier di artisti locali; è proprio qui che si trova anche il Village des Créateurs (5), una struttura di sviluppo economico delle imprese di moda, déco e design della Région Rhône-Alpes. Nello specifico, il VdC si occupa di sostenere, consigliare, formare, promuovere e creare iniziative a sostegno di chi, dotato di talento, vuole intraprendere un'attività nel mondo della moda e del design. Nella sede sul Passage Thiaffait trovano spazio infatti le boutique e gli atelier dei dieci creatori e stilisti selezionati, che possono avviare il proprio negozio con affitto agevolato per due anni, avendo modo di lanciarsi e farsi conoscere prima di lasciare spazio a nuovi creatori trascorso tale periodo.
Terminato il momento degli acquisti, è di nuovo ora di tornare giù in centro al festival: per l'occasione è stato allestito un palco in Place des Celestins dove i dj si alternano e scaldano la piazza ormai gremita di gente; l'iniziativa fa parte del ricco programma di eventi gratuiti delle Nuits Sonores ed è l'ideale per trascorrere l'ora dell'aperitivo prima della serata.
Per la cena, anche in vista della nottata al festival, ci spostiamo al modico prezzo di 1,50 euro (quanto una corsa in autobus) con Le Vaporetto sulla Saône da Bellecour verso La Confluence, il modernissimo centro commerciale costruito proprio alla confluenza dei due fiumi cittadini, il Rodano e la stessa Saône. Qui sono già stati avviati i lavori per la costruzione del futuro Museo della Confluenza, ma nel frattempo il luogo ha visto la costruzione di appartamenti di lusso, del già citato centro commerciale e di altre attività ed uffici. La cena al Dock 40 è infatti il preludio alla nottata di musica elettronica: il ristorante, decisamente cool e di tendenza, ha la postazione del dj proprio in mezzo ai tavoli e qui la musica non abbandona chi mangia neanche nei bagni del locale.
Il gran finale dei due giorni a Lione è nuovamente tutto per il festival: spostandoci nel 7° arrondissement – quindi un po' fuori dal centro, in alcuni vecchi capannoni industriali – ci catapultiamo in un altro mondo: punti di ristoro, tre palchi, enormi casse e subwoofer a ricordare che questo è un festival di musica elettronica ed è vietato restarsene impalati, gente che si sposta da una sala all'altra (l'età media del pubblico va dai 25 ai 40 anni, giusto per dare un'idea generale) ma anche zone franche dove rilassarsi e recuperare le forze prima di ributtarsi nella mischia...e soprattutto i migliori artisti a livello mondiale nel loro genere.
Per il rientro notturno è previsto un servizio di navetta tra i principali luoghi del festival ed il centro, per cui anche sotto questo punto di vista l'organizzazione è apparsa impeccabile.
La mattina seguente, poi, mi sono spostato verso Grenoble, ma di questo parlerò in un secondo momento; questi intanto erano alcuni spunti generali per un weekend nella città dei due fiumi, ma con un po' più di calma si possono scoprire un'infinità di altri luoghi interessanti della seconda città di Francia. Se posso dare un consiglio comunque, appena potete, andate a farvi un giro a Lione.
(1) Halles de Lyon Paul Bocuse
102 cours Lafayette, 3° arrondissement
(2) I-Way
4, rue jean Marcuit
www.i-way.fr
(3) Nuits Sonores
Indie & Electronic French Festival
www.nuits-sonores.com
(4) MAC, Musée d'Art Contemporain
Cité Internationale
81 quai Charles de Gaulle
Orari:
aperto dal mercoledì al venerdì h.11-18
sabato e domenica h.10-19
Tra un'esposizione temporanea ed un'alytra il museo rimane chiuso per l'allestimento della nuova mostra.
Gli orari di accesso al museo possono variare a seconda delle mostre in corso.
www.mac-lyon.com
(5) Village des Créateurs
Passage Thiaffait
19, rue René Leynaud
metropolitana: Hôtel de Ville/Croix Paquet
www.villagedescreateurs.com
Servizi e trasporti:
Lyon City Card
valida 1 giorno:21 euro
valida 2 giorni:31 euro
valida 3 giorni:41 euro
tariffe ridotte per studenti
In vendita all'Ufficio turistico/Pavillon de Tourisme in Place Bellecour
e su internet www.lyon-france.com
Biciclette Velo'v
www.velov.grandlyon.com
da/per l'aeroporto
Tramway Rhonexpress
collegamenti stazione Part-Dieu/aeroporto St.Exupery ogni 15 minuti
durata del viaggio: 30 minuti
prezzo: intero 14 euro/ridotto 11,50 euro
a/r intero 25 euro/ ridotto 20 euro
www.rhonexpress.fr
Voli aerei:
AIR FRANCE : collegamenti diretti da Milano, Roma, Bologna, Venezia
EASY JET : collegamenti diretti da Milano, Obia Palermo, Roma e Venezia.