Kabul, guida alla Capitale dell'Afghanistan
Kabul, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Kabul dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Storica capitale dell’Afghanistan, Kabul è una metropoli dalle mille sfaccettature, un crocevia di etnie e culture molto diverse tra loro, ma purtroppo anche il teatro di un conflitto che non accenna a concludersi. La città, che conta oltre 3.500.000 di abitanti, rappresenta il centro economico e culturale dell’Afghanistan e, nonostante le distruzioni arrecate dalla guerra, vanta un centro antico e ricco di edifici affascinanti. Dal punto di vista geografico, Kabul è situata nella parte nord-orientale del paese, lungo la stretta vallata dell’omonimo fiume prima del Passo Khyber che, con i suoi oltre mille metri di altitudine, collega l’Afghanistan con il Pakistan. Partendo dal Kabul si può raggiungere anche il Tagikistan attraverso il tunnel scavato sotto le montagne dell’Hindu Kush, la principale catena montuosa dello stato.
Abitata già a partire dal 1.200 a.C., la zona dell’odierna Kabul ha visto succedersi nel corso dei secoli decine di popolazioni e di dominazioni diverse, ognuna delle quali, per certi versi, è stata in grado di trasmettergli qualcosa. Dopo essere stata in mano ai mongoli, nel XIII secolo, ed ai persiani, nel XVIII secolo, Kabul fu contesa per quasi un secolo dagli inglesi, ma con l’avvento del XX secolo a prendere il controllo della capitale e dell’Afghanistan fu il Re Amanullah, autore durante il suo regno di importanti iniziative atte a migliorare il tenore di vita nel paese. Nel 1979 ad occupare Kabul fu l’URSS, che la rese il centro di comando del conflitto protrattosi per anni contro i mujaheddin, mentre dopo la presa del potere da parte dei talebani nel 1996 e la guerra combattuta nei loro confronti dagli USA nel 2001, la città sta vivendo una fase di lento riassesto politico e sociale, parallelamente al quale è in atto la ricostruzione dei quartieri più danneggiati del centro.
Seppur gravemente provata dal recente conflitto, Kabul è una città che offre un centro storico suggestivo e affascinante, al quale si sono affiancati negli ultimi anni nuovi quartieri dominati da moderni edifici costruiti secondo i canoni occidentali. Passeggiando per le strette vie della parte più antica di Kabul, suddivisa in due dalla vecchia cinta muraria, si noteranno le piaghe aperte nel tessuto urbano dalle bombe, ma allo stesso tempo si respirerà la voglia di ripartire che anima gli abitanti, alla ricerca di una parvenza di normalità. In tal senso sono emblematici i numerosi bazar disseminati in giro per la città, dove sembra che il chiasso delle centinaia di persone indaffarate ad allestire la propria bancarella o a decantare le lodi della propria mercanzia voglia cancellare per sempre il suono delle bombe che per troppo tempo ha riecheggiato in questa valle.
Tra le attrattive principali spiccano alcune interessanti testimonianze architettoniche del passato; innanzitutto il mausoleo di Amir Abdur Rahman, costruito in onore dell’illustre sovrano afghano nel XIX secolo non lontano dal Zarnegar Park, ma anche la tomba di Timur Shah, realizzata nel 1817 alla memoria del figlio del reggente che rese Kabul la capitale dell’Afghanistan, e quella di Babur, circondata dagli omonimi giardini. Da non perdere alcune moschee sparse nella parte più antica del centro, dove merita soprattutto la Moschea Shah Do Shamshera, ed il Minar-i-Istiqlal, il “Faro dell’Indipendenza”, realizzato nel 1919 al termine della terza guerra afgana, che sancì il raggiungimento definitivo dell’indipendenza. Altri luoghi da visitare sono: il Balar Hissar, un antico fortino parzialmente distrutto dagli inglesi nel 1879 situato poco al di fuori dei confini di Kabul; il Baghe Bala, un meraviglioso palazzo che sorge su una collina a nord del centro nel quale dimoravano durante l’estate i sovrani della città; il Palazzo Darul Aman, attualmente sede del governo del paese; ed i Giardini Paghman, purtroppo molto trascurati e per questo non in buono stato di conservazione.
Per quanto riguarda l’aspetto museale, Kabul vanta il più ricco museo di tutto l’Afghanistan: il National Museum, ospitato in un edificio costruito nel 1922 nella zona sud-orientale della città. Passeggiando per le sale espositive disposte su due piani si potrà ammirare un’ampia collezione di opere risalenti ad epoche differenti in grado di fornire un’esaustiva panoramica dell’attività artistica afghana nel corso dei secoli, da integrare con la visita al più piccolo Museo Nazionale Afghano ed alla Galleria Nazionale, anch’essi in centro. A raccontare lo stato di tensione che affligge la città ed in generale tutto l’Afghanistan è il Museo delle Mine Omar, dove sono esposti gli ordigni che hanno arrecato tanta sofferenza alla popolazione negli ultimi decenni.
Il clima è continentale, semi-arido, caratterizzato da inverni piuttosto lunghi, freddi e nevosi, e da estati calde e soleggiate. Ad accomunare i dodici mesi dell’anno è l’elevato sbalzo termico che si registra tra le temperature diurne e quelle notturne, con valori che oscillano anche di una ventina di gradi. In gennaio i valori si attestano mediamente a 5 gradi per quanto riguarda le massime, e a -7 per le minime, mentre in luglio le temperature medie oscillano tra 32 e 15 gradi. La piovosità è complessivamente scarsa, con precipitazioni che a stento superano i 300 mm di pioggia all’anno, anche se durante l’inverno, in particolar modo tra febbraio e marzo, si verificano frequenti nevicate. Il periodo migliore per visitare Kabul coincide con la seconda metà della primavera, quando le temperature sono gradevoli e le piogge pressoché assenti.
La città è servita dal maggior aeroporto dell’Afghanistan: il Kabul International Airport, conosciuto anche come Khwaja Rawash Airport, situato a 25 chilometri di distanza dal centro e collegato a numerose metropoli asiatiche e africane. Nonostante gli investimenti compiuti negli ultimi anni, la rete del trasporto pubblico cittadino, che attualmente consta di circa 800 autobus, è insufficiente a gestire l’elevato numero di persone che ogni giorno hanno necessità di spostarsi per la città e nei suoi dintorni, così come è difficile muoversi coi mezzi a lunga percorrenza dalla capitale afghana verso altre destinazioni del paese e viceversa.
Abitata già a partire dal 1.200 a.C., la zona dell’odierna Kabul ha visto succedersi nel corso dei secoli decine di popolazioni e di dominazioni diverse, ognuna delle quali, per certi versi, è stata in grado di trasmettergli qualcosa. Dopo essere stata in mano ai mongoli, nel XIII secolo, ed ai persiani, nel XVIII secolo, Kabul fu contesa per quasi un secolo dagli inglesi, ma con l’avvento del XX secolo a prendere il controllo della capitale e dell’Afghanistan fu il Re Amanullah, autore durante il suo regno di importanti iniziative atte a migliorare il tenore di vita nel paese. Nel 1979 ad occupare Kabul fu l’URSS, che la rese il centro di comando del conflitto protrattosi per anni contro i mujaheddin, mentre dopo la presa del potere da parte dei talebani nel 1996 e la guerra combattuta nei loro confronti dagli USA nel 2001, la città sta vivendo una fase di lento riassesto politico e sociale, parallelamente al quale è in atto la ricostruzione dei quartieri più danneggiati del centro.
Seppur gravemente provata dal recente conflitto, Kabul è una città che offre un centro storico suggestivo e affascinante, al quale si sono affiancati negli ultimi anni nuovi quartieri dominati da moderni edifici costruiti secondo i canoni occidentali. Passeggiando per le strette vie della parte più antica di Kabul, suddivisa in due dalla vecchia cinta muraria, si noteranno le piaghe aperte nel tessuto urbano dalle bombe, ma allo stesso tempo si respirerà la voglia di ripartire che anima gli abitanti, alla ricerca di una parvenza di normalità. In tal senso sono emblematici i numerosi bazar disseminati in giro per la città, dove sembra che il chiasso delle centinaia di persone indaffarate ad allestire la propria bancarella o a decantare le lodi della propria mercanzia voglia cancellare per sempre il suono delle bombe che per troppo tempo ha riecheggiato in questa valle.
Tra le attrattive principali spiccano alcune interessanti testimonianze architettoniche del passato; innanzitutto il mausoleo di Amir Abdur Rahman, costruito in onore dell’illustre sovrano afghano nel XIX secolo non lontano dal Zarnegar Park, ma anche la tomba di Timur Shah, realizzata nel 1817 alla memoria del figlio del reggente che rese Kabul la capitale dell’Afghanistan, e quella di Babur, circondata dagli omonimi giardini. Da non perdere alcune moschee sparse nella parte più antica del centro, dove merita soprattutto la Moschea Shah Do Shamshera, ed il Minar-i-Istiqlal, il “Faro dell’Indipendenza”, realizzato nel 1919 al termine della terza guerra afgana, che sancì il raggiungimento definitivo dell’indipendenza. Altri luoghi da visitare sono: il Balar Hissar, un antico fortino parzialmente distrutto dagli inglesi nel 1879 situato poco al di fuori dei confini di Kabul; il Baghe Bala, un meraviglioso palazzo che sorge su una collina a nord del centro nel quale dimoravano durante l’estate i sovrani della città; il Palazzo Darul Aman, attualmente sede del governo del paese; ed i Giardini Paghman, purtroppo molto trascurati e per questo non in buono stato di conservazione.
Per quanto riguarda l’aspetto museale, Kabul vanta il più ricco museo di tutto l’Afghanistan: il National Museum, ospitato in un edificio costruito nel 1922 nella zona sud-orientale della città. Passeggiando per le sale espositive disposte su due piani si potrà ammirare un’ampia collezione di opere risalenti ad epoche differenti in grado di fornire un’esaustiva panoramica dell’attività artistica afghana nel corso dei secoli, da integrare con la visita al più piccolo Museo Nazionale Afghano ed alla Galleria Nazionale, anch’essi in centro. A raccontare lo stato di tensione che affligge la città ed in generale tutto l’Afghanistan è il Museo delle Mine Omar, dove sono esposti gli ordigni che hanno arrecato tanta sofferenza alla popolazione negli ultimi decenni.
Il clima è continentale, semi-arido, caratterizzato da inverni piuttosto lunghi, freddi e nevosi, e da estati calde e soleggiate. Ad accomunare i dodici mesi dell’anno è l’elevato sbalzo termico che si registra tra le temperature diurne e quelle notturne, con valori che oscillano anche di una ventina di gradi. In gennaio i valori si attestano mediamente a 5 gradi per quanto riguarda le massime, e a -7 per le minime, mentre in luglio le temperature medie oscillano tra 32 e 15 gradi. La piovosità è complessivamente scarsa, con precipitazioni che a stento superano i 300 mm di pioggia all’anno, anche se durante l’inverno, in particolar modo tra febbraio e marzo, si verificano frequenti nevicate. Il periodo migliore per visitare Kabul coincide con la seconda metà della primavera, quando le temperature sono gradevoli e le piogge pressoché assenti.
La città è servita dal maggior aeroporto dell’Afghanistan: il Kabul International Airport, conosciuto anche come Khwaja Rawash Airport, situato a 25 chilometri di distanza dal centro e collegato a numerose metropoli asiatiche e africane. Nonostante gli investimenti compiuti negli ultimi anni, la rete del trasporto pubblico cittadino, che attualmente consta di circa 800 autobus, è insufficiente a gestire l’elevato numero di persone che ogni giorno hanno necessità di spostarsi per la città e nei suoi dintorni, così come è difficile muoversi coi mezzi a lunga percorrenza dalla capitale afghana verso altre destinazioni del paese e viceversa.