Gujarat, India: in viaggio tra cittą, deserti e popoli dimenticati dalla storia
Gujarat, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Gujarat dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il Gujarat è forse una delle destinazioni meno conosciute dell'India , ed a prima vista sembrerebbe dotato di una attrattiva inferiore rispetto agli altri stati indiani: è caratterizzato da un territorio prevalentemente pianeggiante, a cui s'aggiunge un elevato tasso di industrializzazione.
Invece “nascosta” tra questa apparente modernità si cela una profonda ricchezza antropologica e culturale, e affiorano testimonianze storiche di quelle civiltà che qui fiorirono nei secoli, a partire dalla Civiltà della valle dell'Indo, testimoniataci dai siti archeologici di Dholavira e Lothal.
Con la sua storia spesso legata a quella del vicino Pakistan, il Gujarat era conosciuto fin dall'antichità sia da Greci che Romani, e rappresentava quindi una sorta di frontiera del mondo occidentale, una zona di scambi commerciali e di incontri di genti. Anche il variegato panorama religioso, con coesistenza tra islam, hindu, cristianesimo ed alti culti, testimonia del ruolo di crocevia di popoli che questo stato ha rappresentato nel corso dei secoli.
In realtà, quindi, questo stato possiede un grande potenziale turistico, che emerge non appena si approfondisce la ricerca delle sue destinazioni principali, e aspetto non meno trascurabile gode di un ottimo clima, migliore rispetto agli altri stati dell'unione. Affacciandosi alle coste nord-occidentali della penisola indiana, al confine con il Pakistan meridionale, questa nazione gode di un clima mediamente più asciutto e gradevole: la sua parte più occidentale è caratterizzata da un clima decisamente secco, a tratti desertico, e il paesaggio è tipico da savana.
Il monsone umido estivo è di breve durata, e si manifesta con forza soprattutto nelle porzioni più orientali dello stato, che ricevendo un maggior apporto di piogge risultano quelle più fertili. Più disagevoli possono risultare le coste, dove il tasso di umidità elevato rende il clima afoso durante l'estate, che ricordiamo corrisponde come periodo alla nostra, trovandosi il Gujarat attraversato dal Tropico del Cancro. Per queste ragioni è consigliabile programmare il viaggio durante la stagione secca, che va da ottobre a maggio, quando il fisico può godere del clima più secco.
Anche il paesaggio che a prima vista appare piatto in realtà offre una buona varietà di ecosistemi, come alcune zone desertiche o di steppa che s'alternano a colline rivestite da vegetazione, lagune costiere, pianure intensamente coltivate, e le coste che a tratti si presentano rocciose.
La città più importante del Gujarat è Ahmedabad , che lo è stato anche in epoca storica, a partire dalla sua fondazione nel 15° secolo. Oggi la sua area metropolitana è abitata da poco più di 6,3 milioni di persone, poco più del 10% della popolazione complessiva dello stato. Si sviluppa lungo le rive del fiume Sabarmati, ammalia i visitatori con il suo mix di architetture islamiche ed indù.
Oggi però non è più ufficialmente la capitale del Gujarat, titolo destinato alla vicina Gandhinagar, che porta nel nome il ricordo del grande Mahtma Ghandi, che iniziò la sua predicazione proprio da questa regione, .
L'anima storica di queste terre è stato sicuramente il Giainismo, la religione che ha plasmato un popolo di grande tolleranza e amore per la natura, e che ha fornito le basi per lo sviluppo del pensiero non violento di Ghandi. Da questo aspetto religioso è nata anche l'ottima cucina vegetariana della nazione, molto varia, gustosa, e volendo anche meno speziata rispetto alla tradizionale cucina indiana. In effetti non si trovano piatti a base di carne se non negli hotel di livello più elevato, dove comunque lo spazio ai non vegetariani, nei buffet, risulta alquanto ridotto.
L'amore per la natura che come detto ha radici religiose, è testimoniato dalla presenza di animali unici nel continente, come gli ultimi esemplari di leone asiatico, che si possono avvistare nei safari organizzati all'interno della grande penisola di Saurashtra.
Il Gujarat ha inoltre uno sviluppo di oltre 1600 km di coste, che sono luogo privilegiato per compiere escursioni e fare osservazioni di birdwatching con uccelli di grande taglia come pellicani e fenicotteri, e poi osservare in inverno le specie migratorie che vengono a riprodursi negli acquitrini costieri che si riempiono durante il monsone estivo e poi tendono a restringersi durante il semestre più secco che va da ottobre a maggio.
Cosa vedere in Gujarat.
Noi della redazione de ilTurista.info abbiamo partecipato ad un tour del Gujarat organizzato dai Viaggi di Maurizio Levi, che ci ha consentito di toccare alcune delle destinazioni più belle di tutto lo stato. Quella che però vi vogliamo sottolineare è stata la visione della bellezza della gente, delle varie etnie che abbiamo incontrato lungo le strade, le diverse origini stigmatizzate dagli abiti tradizionali, incontri che ci hanno consentito di effettuare una specie di viaggio nel tempo e nella storia, a prescindere dalla visita dei vari e bellissimi monumenti che questa nazione è in grado di offrire. Fatta questa doverosa premessa, ecco cosa non si deve perdere in un viaggio di due settimane in Gujarat.
Vi abbiamo già detto di Ahmedabad , ma vogliamo sottolinearvi ancora una volta la bellezza del suo centro storico, se vogliamo un po' decadente, ma che si rivela con uno scorcio più bello passo dopo passo. Al suo interno monumenti imperdibili come la Moschea di Siddi, la piazza del mercato Manek chowk e il tempio di Hutheesingh. La città ha poi da offire il luogo per eccellenza più importante della storia di Ghandi, i'Ashram Sabarmati, dove troviamo il toccante museo dedicato all'eroe dell'indipendenza indiana.
Capolavori artistici si incontrano salendo a nord della città di Ghandi, in direzione del Rajastan: a Patan vi aspetta un magnifico pozzo a gradini, costruito oltre 900 anni fa recentemente inserito nella lista dei Patrimoni UNESCO: si tratta di Rani ki vav una meraviglia di architettura, abbellita da splendide sculture in arenaia.
Più ad ovest raggiungiamo Modhera, che ospita uno dei capolavori assoluti dell'arte religiosa del Gujarat: si tratta del "Sun Temple" il Tempio del Sole, che vanta quasi 1.000 anni di storia, e splendide arenarie rosse, finelmente scolpite ed intarsiate.
A sud di Ahmedabad troviamo invece le città di Vadodara (Baroda), famosa per il suo particolare, ed un pò meglomane, palazzo di Laxmi Vilas e Surat, nota invece per offrire alcune delle migliori spiagge del Gujarat.
Bhavnagar rimane sempre a sud di Amhedabad, ma sull costa ovest del golfo del Khambat. Oltre che il mare ed un interessante parco nazionale (Velavadar Black Buck National Park) qui si trovano luoghi di grande fascino archeologico e religioso, come il monte Shatrunjaya dove si possono ammirare centinaia di tempi jainisti in marmo bianco. Più a sud vi attendono le architetture coloniali di Diu, mentre imperdibile è il tempio di Shiva a Somnath, sulla costa merifdioanle della penisola di Saurashtra.
L'estremo ovest della nazione possiede invece il fascino dei deserti, soprattutto le grandi distese del Rann of Kutch, un deserto di sale diviso in due distinti settori che funge da confine naturale con le pianure del Pakistan del sud. La zona più arida, chiamata come il White Desert, è formata da una distesa di bianchi cristalli di cloruro di sodio, che si forma per l'evaporazione completa delle acque apportate durante il monsone estivo. L'effetto è quello di formare una candida, accecante distesa, che diventa magica al momento dell'alba e del tramonto.
Tutta la zona del Kutch, che vede in Bhuj il centro più importante, è perfetta per poter incontrare alcune rare etnie e tribù, alcune delle quali vivono ancora in modo nomade, in campi tendati. Durante un tour in queste terre si possono incontrare nomadi musulmani come i Jad, ed esponenti dell gruppo etnico del popolo Rabari, con le donne riconoscibili dai vestiti riccamente ricamati (è possibile incontrare anche gli abili tessitori che li servono e chi è specializzato, come la famiglia Khatri, nel dipingere i tessuti come esempio con la tecnica della Rogan Art) ed i particolari tatuaggi tradizionali sulle mani. Il Gujarat ha quindi questo grande merito di poter dare ancora la possibilità di incontrare veri pezzi di storia antropologica, che purtroppo sono oramai in via d'estinzione, sotto i colpi della globalizzazione.
Bhuj è una città interessante, anche se porta con se ancora il pesante fardello del forte terremoto del 2001 (magnitudo 7,9) che ha ferito pesantemente alcuni palazzi storici e costruzioni religiosi del suo centro. Da non perdere il Mirror Palace, ovvero il Palazzo degli specchi (Aina Mahal), il Prag mahal e il Museo del Kutch, utile per ampliare le vostre conoscenze sulla zona.
Presso il Little Rann of Kutch , il più piccolo dei deserti di sale del Gujarat troviamo invece una grande area protetta, quindi bene preservata, e dove è possibile scoprire come appariva questo territorio prima della grande crescita demografica di questo ultimo secolo. Presso il Wild Ass Sanctuary di Surendranagar è possibile compiere degli interessanti safari, dove avvistare varie specie di mammiferi, uccelli e rettili, ma soprattutto con l possibilità di incontrare i simpatici asini selvatici indiani, una specie unica al mondo, che prospera in questa area protetta.
L'incontro più emozionante è però quello che si può avere all'interno della vasta penisola di Saurashtra, dove vive ancora una numerosa popolazione di leoni asiatici, anche se via via il loro numero è in calo, vuoi per la riduzione del loro habitat, sia per gli incidenti causati da camion e treni che mietono parecchie vittime tra le popolazioni di felini. Uno dei luoghi migliori per vederli è nel cuore della pensiola, nella riserva di Sasan Gir. I Leoni qui erano stati decimati all'inizio del 19° secolo da una caccia spietata: era un vanto dei mahraja di turno potersi fregiare del trofeo di un leone, ma ora la specie è veramente a rischio di estinzione. Per ammirare i circa 400 esemplari di questa regione, prima che scompaiano, non vi resta che scegliere il Gujarat come meta della vostra prossima, indimenticabile vacanza!
Invece “nascosta” tra questa apparente modernità si cela una profonda ricchezza antropologica e culturale, e affiorano testimonianze storiche di quelle civiltà che qui fiorirono nei secoli, a partire dalla Civiltà della valle dell'Indo, testimoniataci dai siti archeologici di Dholavira e Lothal.
Con la sua storia spesso legata a quella del vicino Pakistan, il Gujarat era conosciuto fin dall'antichità sia da Greci che Romani, e rappresentava quindi una sorta di frontiera del mondo occidentale, una zona di scambi commerciali e di incontri di genti. Anche il variegato panorama religioso, con coesistenza tra islam, hindu, cristianesimo ed alti culti, testimonia del ruolo di crocevia di popoli che questo stato ha rappresentato nel corso dei secoli.
In realtà, quindi, questo stato possiede un grande potenziale turistico, che emerge non appena si approfondisce la ricerca delle sue destinazioni principali, e aspetto non meno trascurabile gode di un ottimo clima, migliore rispetto agli altri stati dell'unione. Affacciandosi alle coste nord-occidentali della penisola indiana, al confine con il Pakistan meridionale, questa nazione gode di un clima mediamente più asciutto e gradevole: la sua parte più occidentale è caratterizzata da un clima decisamente secco, a tratti desertico, e il paesaggio è tipico da savana.
Il monsone umido estivo è di breve durata, e si manifesta con forza soprattutto nelle porzioni più orientali dello stato, che ricevendo un maggior apporto di piogge risultano quelle più fertili. Più disagevoli possono risultare le coste, dove il tasso di umidità elevato rende il clima afoso durante l'estate, che ricordiamo corrisponde come periodo alla nostra, trovandosi il Gujarat attraversato dal Tropico del Cancro. Per queste ragioni è consigliabile programmare il viaggio durante la stagione secca, che va da ottobre a maggio, quando il fisico può godere del clima più secco.
Anche il paesaggio che a prima vista appare piatto in realtà offre una buona varietà di ecosistemi, come alcune zone desertiche o di steppa che s'alternano a colline rivestite da vegetazione, lagune costiere, pianure intensamente coltivate, e le coste che a tratti si presentano rocciose.
La città più importante del Gujarat è Ahmedabad , che lo è stato anche in epoca storica, a partire dalla sua fondazione nel 15° secolo. Oggi la sua area metropolitana è abitata da poco più di 6,3 milioni di persone, poco più del 10% della popolazione complessiva dello stato. Si sviluppa lungo le rive del fiume Sabarmati, ammalia i visitatori con il suo mix di architetture islamiche ed indù.
Oggi però non è più ufficialmente la capitale del Gujarat, titolo destinato alla vicina Gandhinagar, che porta nel nome il ricordo del grande Mahtma Ghandi, che iniziò la sua predicazione proprio da questa regione, .
L'anima storica di queste terre è stato sicuramente il Giainismo, la religione che ha plasmato un popolo di grande tolleranza e amore per la natura, e che ha fornito le basi per lo sviluppo del pensiero non violento di Ghandi. Da questo aspetto religioso è nata anche l'ottima cucina vegetariana della nazione, molto varia, gustosa, e volendo anche meno speziata rispetto alla tradizionale cucina indiana. In effetti non si trovano piatti a base di carne se non negli hotel di livello più elevato, dove comunque lo spazio ai non vegetariani, nei buffet, risulta alquanto ridotto.
L'amore per la natura che come detto ha radici religiose, è testimoniato dalla presenza di animali unici nel continente, come gli ultimi esemplari di leone asiatico, che si possono avvistare nei safari organizzati all'interno della grande penisola di Saurashtra.
Il Gujarat ha inoltre uno sviluppo di oltre 1600 km di coste, che sono luogo privilegiato per compiere escursioni e fare osservazioni di birdwatching con uccelli di grande taglia come pellicani e fenicotteri, e poi osservare in inverno le specie migratorie che vengono a riprodursi negli acquitrini costieri che si riempiono durante il monsone estivo e poi tendono a restringersi durante il semestre più secco che va da ottobre a maggio.
Cosa vedere in Gujarat.
Noi della redazione de ilTurista.info abbiamo partecipato ad un tour del Gujarat organizzato dai Viaggi di Maurizio Levi, che ci ha consentito di toccare alcune delle destinazioni più belle di tutto lo stato. Quella che però vi vogliamo sottolineare è stata la visione della bellezza della gente, delle varie etnie che abbiamo incontrato lungo le strade, le diverse origini stigmatizzate dagli abiti tradizionali, incontri che ci hanno consentito di effettuare una specie di viaggio nel tempo e nella storia, a prescindere dalla visita dei vari e bellissimi monumenti che questa nazione è in grado di offrire. Fatta questa doverosa premessa, ecco cosa non si deve perdere in un viaggio di due settimane in Gujarat.
Vi abbiamo già detto di Ahmedabad , ma vogliamo sottolinearvi ancora una volta la bellezza del suo centro storico, se vogliamo un po' decadente, ma che si rivela con uno scorcio più bello passo dopo passo. Al suo interno monumenti imperdibili come la Moschea di Siddi, la piazza del mercato Manek chowk e il tempio di Hutheesingh. La città ha poi da offire il luogo per eccellenza più importante della storia di Ghandi, i'Ashram Sabarmati, dove troviamo il toccante museo dedicato all'eroe dell'indipendenza indiana.
Capolavori artistici si incontrano salendo a nord della città di Ghandi, in direzione del Rajastan: a Patan vi aspetta un magnifico pozzo a gradini, costruito oltre 900 anni fa recentemente inserito nella lista dei Patrimoni UNESCO: si tratta di Rani ki vav una meraviglia di architettura, abbellita da splendide sculture in arenaia.
Più ad ovest raggiungiamo Modhera, che ospita uno dei capolavori assoluti dell'arte religiosa del Gujarat: si tratta del "Sun Temple" il Tempio del Sole, che vanta quasi 1.000 anni di storia, e splendide arenarie rosse, finelmente scolpite ed intarsiate.
A sud di Ahmedabad troviamo invece le città di Vadodara (Baroda), famosa per il suo particolare, ed un pò meglomane, palazzo di Laxmi Vilas e Surat, nota invece per offrire alcune delle migliori spiagge del Gujarat.
Bhavnagar rimane sempre a sud di Amhedabad, ma sull costa ovest del golfo del Khambat. Oltre che il mare ed un interessante parco nazionale (Velavadar Black Buck National Park) qui si trovano luoghi di grande fascino archeologico e religioso, come il monte Shatrunjaya dove si possono ammirare centinaia di tempi jainisti in marmo bianco. Più a sud vi attendono le architetture coloniali di Diu, mentre imperdibile è il tempio di Shiva a Somnath, sulla costa merifdioanle della penisola di Saurashtra.
L'estremo ovest della nazione possiede invece il fascino dei deserti, soprattutto le grandi distese del Rann of Kutch, un deserto di sale diviso in due distinti settori che funge da confine naturale con le pianure del Pakistan del sud. La zona più arida, chiamata come il White Desert, è formata da una distesa di bianchi cristalli di cloruro di sodio, che si forma per l'evaporazione completa delle acque apportate durante il monsone estivo. L'effetto è quello di formare una candida, accecante distesa, che diventa magica al momento dell'alba e del tramonto.
Tutta la zona del Kutch, che vede in Bhuj il centro più importante, è perfetta per poter incontrare alcune rare etnie e tribù, alcune delle quali vivono ancora in modo nomade, in campi tendati. Durante un tour in queste terre si possono incontrare nomadi musulmani come i Jad, ed esponenti dell gruppo etnico del popolo Rabari, con le donne riconoscibili dai vestiti riccamente ricamati (è possibile incontrare anche gli abili tessitori che li servono e chi è specializzato, come la famiglia Khatri, nel dipingere i tessuti come esempio con la tecnica della Rogan Art) ed i particolari tatuaggi tradizionali sulle mani. Il Gujarat ha quindi questo grande merito di poter dare ancora la possibilità di incontrare veri pezzi di storia antropologica, che purtroppo sono oramai in via d'estinzione, sotto i colpi della globalizzazione.
Bhuj è una città interessante, anche se porta con se ancora il pesante fardello del forte terremoto del 2001 (magnitudo 7,9) che ha ferito pesantemente alcuni palazzi storici e costruzioni religiosi del suo centro. Da non perdere il Mirror Palace, ovvero il Palazzo degli specchi (Aina Mahal), il Prag mahal e il Museo del Kutch, utile per ampliare le vostre conoscenze sulla zona.
Presso il Little Rann of Kutch , il più piccolo dei deserti di sale del Gujarat troviamo invece una grande area protetta, quindi bene preservata, e dove è possibile scoprire come appariva questo territorio prima della grande crescita demografica di questo ultimo secolo. Presso il Wild Ass Sanctuary di Surendranagar è possibile compiere degli interessanti safari, dove avvistare varie specie di mammiferi, uccelli e rettili, ma soprattutto con l possibilità di incontrare i simpatici asini selvatici indiani, una specie unica al mondo, che prospera in questa area protetta.
L'incontro più emozionante è però quello che si può avere all'interno della vasta penisola di Saurashtra, dove vive ancora una numerosa popolazione di leoni asiatici, anche se via via il loro numero è in calo, vuoi per la riduzione del loro habitat, sia per gli incidenti causati da camion e treni che mietono parecchie vittime tra le popolazioni di felini. Uno dei luoghi migliori per vederli è nel cuore della pensiola, nella riserva di Sasan Gir. I Leoni qui erano stati decimati all'inizio del 19° secolo da una caccia spietata: era un vanto dei mahraja di turno potersi fregiare del trofeo di un leone, ma ora la specie è veramente a rischio di estinzione. Per ammirare i circa 400 esemplari di questa regione, prima che scompaiano, non vi resta che scegliere il Gujarat come meta della vostra prossima, indimenticabile vacanza!