Attraverso i siti archeologici dell'ovest tunisino
Kasserine, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Kasserine dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La regione del centro-ovest è ricchissima di siti archeologici che richiamano le testimonianze originarie delle civiltà autoctone, sull'estensione del cristianesimo e sul dominio bizantino. Kasserine, centro amministrativo della regione, è l'erede di Cillium romano che vi ha lasciato parecchie vestigia: foro, arco campidoglio, teatro, case, una chiesa e due mausolei. Al centro della cittadina di Thala si ergono i resti di un'antica chiesa. Non lontano, ad ovest, il gran sito di Haidra indicata dal suo arco di trionfo trasformato in fortino dai Bizantini. Vi si trova una delle più grandi fortezze bizantine del Maghreb, all'interno della quale si trovano due chiese.
Il più poetico ricordo dall'Antichità è forse la Tavola di Jugurtha. Questo piano nudo, circondato da falesie, è accessibile solo da una scala scavata nella roccia. Secondo la leggenda, questo luogo servì da piazza forte al principe numide (nomade) Jugurtha durante le sue guerre contro Roma. È soprattutto un sito di una bellezza avvincente la cui vista si estende all'infinito verso le montagne e le vallate.
Circondato da foreste e da macchie, l'antico sito di Makthar vanta bellissime vestigia dotate dal sole di una graziosa patina dorata. Lo splendido arco di Traiano, le grandi Terme con le loro arcate resta in piedi, la "Schola des Juvenes" - locali riservati ad un'organizzazione di giovani e attrezzati con diverse sale, cortili, piscine - meritano la visita. I monumenti romani non sono l'unica attrazione del sito di Makthar. Vi sono altresì testimonianze delle diverse civiltà presenti sul suolo della Tunisia, partendo dai monumenti funerari autoctoni sino ai resti delle fortificazioni bizantine, spesso addossate ad antichi monumenti romani. Si può leggervi la persistenza attraverso tutta l'Antichità della vecchia cultura libico-fenicia: alcuni steli d'epoca tardiva mostrano dei personaggio stilizzati, in stile ieratico, più vicini alla cultura punica che al realismo romano.
Se il versante del massiccio della dorsale è spesso arido e roccioso, il suo versante nord rivela affascinanti paesaggi ricchi di valli verdeggianti. Là, alte pianure fertili circondano una cittadina costruita sul fianco di una montagna:
Le Kef. Sulla cima, un'imponente cittadella turca - la Kasbah - dall'alto della quale si abbraccia un vasto panorama. Ai suoi piedi, case a terrazza e patii disposti a cascata, circondano la zaouia di Sidi Boumaknlouf - un edificio religioso, sede di una confraternita, al quale due cupole costellate e il suo minareto adornato di piastrelle di ceramica conferiscono una forma caratteristica. Le Kef era un tempo un importante centro religioso in cui s'installarono molte confraternite sufi. La città è stata altresì un crogiolo popolazioni di diversa origine, offrendo un concentrato di differenti culture che si sono fuse in Tunisia.
La presenza ebraica nella regione risale all'antichità, è commemorata in un piccolo museo allestito nella vecchia sinagoga: quest'ultima è dedicata a sua volta al culto ebraico e a quello di un celebre santo musulmano, Sidi Abdelkader. Si può visitare un'antica zaouia che oggi ospita il museo delle arti e tradizioni popolari. Quanto alle vestigia dell'antichità - la città, dedicata alla dea Venere, portava allora il nome di Sicca Veneria -, si trovano intimamente integrate alla Medina. La basilica romana, perfettamente conservata e aperta alle visite, è stata per molto tempo la Grande Moschea della città.
Fonte: Ufficio Nazionale del Turismo Tunisino
Il più poetico ricordo dall'Antichità è forse la Tavola di Jugurtha. Questo piano nudo, circondato da falesie, è accessibile solo da una scala scavata nella roccia. Secondo la leggenda, questo luogo servì da piazza forte al principe numide (nomade) Jugurtha durante le sue guerre contro Roma. È soprattutto un sito di una bellezza avvincente la cui vista si estende all'infinito verso le montagne e le vallate.
Circondato da foreste e da macchie, l'antico sito di Makthar vanta bellissime vestigia dotate dal sole di una graziosa patina dorata. Lo splendido arco di Traiano, le grandi Terme con le loro arcate resta in piedi, la "Schola des Juvenes" - locali riservati ad un'organizzazione di giovani e attrezzati con diverse sale, cortili, piscine - meritano la visita. I monumenti romani non sono l'unica attrazione del sito di Makthar. Vi sono altresì testimonianze delle diverse civiltà presenti sul suolo della Tunisia, partendo dai monumenti funerari autoctoni sino ai resti delle fortificazioni bizantine, spesso addossate ad antichi monumenti romani. Si può leggervi la persistenza attraverso tutta l'Antichità della vecchia cultura libico-fenicia: alcuni steli d'epoca tardiva mostrano dei personaggio stilizzati, in stile ieratico, più vicini alla cultura punica che al realismo romano.
Se il versante del massiccio della dorsale è spesso arido e roccioso, il suo versante nord rivela affascinanti paesaggi ricchi di valli verdeggianti. Là, alte pianure fertili circondano una cittadina costruita sul fianco di una montagna:
Le Kef. Sulla cima, un'imponente cittadella turca - la Kasbah - dall'alto della quale si abbraccia un vasto panorama. Ai suoi piedi, case a terrazza e patii disposti a cascata, circondano la zaouia di Sidi Boumaknlouf - un edificio religioso, sede di una confraternita, al quale due cupole costellate e il suo minareto adornato di piastrelle di ceramica conferiscono una forma caratteristica. Le Kef era un tempo un importante centro religioso in cui s'installarono molte confraternite sufi. La città è stata altresì un crogiolo popolazioni di diversa origine, offrendo un concentrato di differenti culture che si sono fuse in Tunisia.
La presenza ebraica nella regione risale all'antichità, è commemorata in un piccolo museo allestito nella vecchia sinagoga: quest'ultima è dedicata a sua volta al culto ebraico e a quello di un celebre santo musulmano, Sidi Abdelkader. Si può visitare un'antica zaouia che oggi ospita il museo delle arti e tradizioni popolari. Quanto alle vestigia dell'antichità - la città, dedicata alla dea Venere, portava allora il nome di Sicca Veneria -, si trovano intimamente integrate alla Medina. La basilica romana, perfettamente conservata e aperta alle visite, è stata per molto tempo la Grande Moschea della città.
Fonte: Ufficio Nazionale del Turismo Tunisino