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Artena (Lazio): cosa vedere nel borgo sui Monti Lepini

Artena, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Artena dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ascrivibile alla Comunità Montana dei Monti Lepini “Area Romana”, Artena e i suoi ca. 14 mila abitanti occupano una superficie di 54 kmq entro l’hinterland della Capitale, dalla quale il comune dista 30 km. Il territorio che fa da base è da considerarsi simil montano, tanto da assorbire Artena in una conca di composizione prevalentemente calcarea, con rilievi che la coronano e una pianura di origine alluvionale che di fatto la comprende costituendo un’orografia complessiva piuttosto difficile da uniformare, vuoi i depositi vulcanici e i crateri in grado di creare forti sbalzi altitudinali.

Vi si incastona meravigliosamente il Lago La Torre (o Lago di Giulianello), terzo lago vulcanico dei Colli Albani, sito paesaggisticamente notevole e variegato per la diversificazione di flora e fauna. Se vi piacciono questi scenari potete poi in pochi minuti raggiungere i laghi Albano e di Nemi, alcuni dei laghi più belli del Lazio.

La storia di Artena

Seppur siano state riscontrate tracce risalenti al VIII secolo, la località ha una storia sviluppatasi a partire pressappoco dal XII, quando anche il nome era diverso, Montefortino. La sua vita pregressa, infossata nei dolci misteri dell’antichità, la racconta per sommi capi e generici rimandi il sito archeologico conosciuto come Piano della Civita, perennemente in fase di studio per gli arcani in esso assiepati.

La chiarezza ci narra un incipit medievale, un feudo dei Conti di Tuscolo poi passato alla potente famiglia Colonna attraverso i Conti di Segni. Siamo nel 1475 e purtroppo l’approdo al ‘500 riserva a Montefortino sgradevoli sorprese derivanti da un inconsapevole coinvolgimento nell’ancestrale conflitto fra potere temporale e potere imperiale: presa di mira dai pontefici in rapida successione, il feudo viene ceduto nel 1614 al Cardinale Scipione Borghese, la cui famiglia si prende da questo momento l’onere di traghettare il paese fin oltre il periodo napoleonico.

E’ nel 1849 che si registra la visita di Giuseppe Garibaldi, rifugiatosi per una sola notte nel comune già avviato verso un progresso economico-politico assai positivo, sotto il nome di Artena, assunto definitivamente nel 1873.

La visita al borgo e alla Rocca

La storia, dunque, si è stabilizzata a fronte di vari scotimenti e subbugli in realtà appannaggio dell’intera regione laziale, ma il risultato ha sommamente giovato alla località, che oggi può fregiarsi di un centro storico esemplare, ben conservato e accogliente per i turisti in virtù dell’alta concentrazione di edifici pronti a testimoniare l’evoluzione di Artena fu Montefortino.

In rigoroso cammino ci si addentra in un coriaceo labirinto di stradine, vicoli e viuzze collegati da scalini che raggiungono case in muratura tutt’intorno, impassibili all’uniformità ma suscettibili al dislivello che interpone il Borgo basso alla Rocca in un comprensorio somigliante più a una cittadella che al modello di un comune abitato. E’ in sostanza questa la principale e peculiare caratteristica di Artena, ovverosia una disomogeneità che la rende unica, divertente da percorrere, stimolante da visitare insieme a strutture e monumenti che si sono immediatamente adattati alla morfologica situazione.

Ecco allora palesarsi tutta una serie di complessi religiosi che qui si sono morbidamente accomodati riflettendo la necessità di scrivere un pezzo importante di eternità locale, a cominciare dal vecchio Convento dei Padri Francescani (1629) che ha tenuto a battesimo le chiese di Santa Maria delle Letizie, Santa Croce, Santo Stefano Protomartire e del Rosario.

L’architettura civile ha preso piede in parallelo, con capofila il maestoso Palazzo Borghese e il suo monumentale giardino aperto al pubblico. Seguono l’Arco Borghese e l’ex Granaio Borghese, utilizzato fino agli anni Cinquanta, ristrutturato e poi adibito a sede del Museo Archeologico Roger Lambrechts.

Eventi, manifestazioni e palio storico

Paese vivo e fibrillante ma estremamente pacifico, Artena sostiene ancora il folclore dei tempi antichi coinvolgendo abitanti e visitatori: la Processione della Madonna delle Grazie, in auge dal 1731 senza soluzione di continuità, si svolge il sabato antecedente la terza domenica del mese e ogni anno ricorda il ritrovamento nel XV secolo della Statua della Vergine delle Grazie. Vi partecipano ca. 5.000 persone scalze e portatrici di ceri.

Il Palio delle Contrade – risalente al XIV secolo quando ancora si chiamava Palio della Maddalena - verte maggiormente sul divertimento e l’eccitazione popolare, va di scena il secondo sabato di agosto e conta una sfilata storica per le vie del borgo antico fino al Parco di Villa Borghese, dove si alternano ben 20 gare di abilità che contrappongono le dieci contrade locali.
Artena e il cinema
Tanto viva è questa Artena, tanto da far da location a numerose pellicole cinematografiche: val bene citare "Romeo e Giulietta" (Franco Zeffirelli, 1968), "Il Prefetto di Ferro" (Pasquale Squitieri, 1977) e "The Golden Bowl" (James Ivory, 2000). Pensiamo, però, che il vero motivo della scelta dell’ambientazione da parte della troupe sia altresì legata alla verace cucina autoctona che proprio non riesce per sua natura a risparmiarsi, sfornando autentiche prelibatezze che si possono gustare nei molti ristoranti, trattorie e agriturismi del territorio. La Locanda del Principe, ad esempio, si trova in via Principe Amedeo 4, in pieno centro storico, si è guadagnata nel 2014 il Certificato d’Eccellenza Trip Advisor e propone piatti rustici di mare e montagna, come gli spaghetti scampi e bottarga e la bistecca di chianina, lusinghe alle quali non si può rimanere indifferenti.

Come arrivare

In auto Artena si raggiunge tramite la A1 Milano-Napoli con uscita al casello di Valmontone; proseguimenti provinciali sono la 215 Tuscolana, la 600 Ariana e la 81/a Artena-Giulianello.

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