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Roscigno Vecchia: visita al borgo fantasma della Campania

Roscigno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Roscigno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Nel Salernitano in Campania, il piccolo comune di Roscigno fa ormai parlare di sé per una sua caratteristica ch’è diventata assai funzionale al turismo: abitata da appena 860 anime, la località ne ha dislocate 859 nella sua parte moderna, chiamata Roscigno Nuova, mentre un irriducibile e coriaceo personaggio, Giuseppe Spagnuolo, ha deciso senza appello di continuare a risiedere nella Roscigno Vecchia, antichissimo borgo che, a causa delle ripetute frane di cui è da sempre afflitto, è stato abbandonato dalla popolazione nonostante venga unanimemente ritenuto il solo vero centro storico del paese.

Qui l’attempato signore vive nella piena solitudine, accogliendo turisti provenienti da tutto il mondo soprattutto in seguito all’interesse delle tante testate giornalistiche, fra tutte il National Geographic, ergendosi custode della memoria fra ruderi, case vuote e monumenti che esigerebbero un restauro riabilitativo imponente ma non senza speranza. Anzi, la Roscigno Vecchia seguita a trainare le sorti del suo alter ego moderno, e probabilmente decideranno un domani di riqualificarla facendone un museo a cielo aperto.

Immersa nel Parco Nazionale del Cilento, la località trae le sue origini dal borgo medievale noto come Russino, poi affermatosi lentamente come Russigno prima del nome attuale e aggiuntosi ai tanti piccoli comuni voluti dai contadini e pastori stanchi di dover bissare ogni giorno la distanza di 4 chilometri per raggiungere Roscigno Vecchia da Corleto Monforte.

Cosa vedere a Roscigno vecchia e nel borgo nuovo

Proprio da Corleto l’ex frazione decide di separarsi nel 1515, l’anno cruciale per la completa formazione del Comune come istituzione autonoma e autosufficiente ma mai tranquilla a causa dei continui smottamenti del terreno e alluvioni che ne determinarono più volte la ricostruzione, a tal punto che Roscigno si è guadagnato nel tempo l’appellativo di “paese che cammina” per i reiterati cambiamenti di ubicazione.

Dal punto di vista archeologico, il paese è un tesoro che vale studiare fino in fondo e soprattutto il suo hinterland suscita l’attenzione degli addetti ai lavori e dei turisti, ansiosi di accedere ad aree che raccontano una storia antica, o meglio una concatenazione di vicende connaturate all’esistenza roscignola. Il sito di Monte Pruno (cui sono dedicati l’Antiquarium e il Laboratorio di archeologia), ad esempio, si trova a due chilometri dall’abitato e testimonia con incredibile verve il sussistere per secoli di alcune civiltà come gli Enotri e i Lucani: qui venne ritrovata nel 1938 una tomba principesca attualmente conservata con il ricco corredo nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno. L’insieme delle sorgenti del torrente Sammaro si pone tra Roscigno e Sacco, imitato dal sentiero storico archeologico e trekking “trazzera degli stranieri”.

Tutto ciò resta fuori dal binomio che coinvolge, abbiamo detto, due parti dapprima unite poi purtroppo distinte, Roscigno Nuova e Roscigno Vecchia: in quest’ultima la polvere del tempo ha cosparso e talvolta seppellito resti di un’architettura acquiescente nei confronti di una natura aggressiva. Ecco che chi entra nel paese fantasma può ammirare la Chiesa di San Nicola di Bari, la Fontana simbolo del centro storico, le murature antiche e le vestigia del lavatoio con le sue decorazioni in pietra.

Questi reduci del passato potrebbero risultare ora indecifrabili per la forte decadenza indotta dall’abbandono e dalla degradazione, eppure il signor Giuseppe, che ricordiamo essere l’unico residente di Roscigno Vecchia, non si sottrae dal ricoprire il doppio ruolo di custode e Cicerone ampiamente dotto, il quale spesso accompagna in una visita allargata i turisti erudendoli in merito a quella che una volta era una località molto bella e vissuta, dove vennero addirittura girate alcune pellicole cinematografiche, vale a dire “Cavalli si nasce” di Sergio Staino, “Noi credevamo” di Mario Martone e “Radio West” di Alessandro Valori.

Eventi, feste e manifestazioni

La Roscigno Nuova, nell’attesa di ridare splendore alla sua faccia più affascinante e vetusta, si limita a scialarsi fra festeggiamenti e ricorrenze che sono eventi divenuti per la popolazione irrinunciabili, ad esempio la Festa dell’asparago selvatico (pianta assai diffusa nella macchia mediterranea) a maggio, la Fiera della Madonna delle Grazie a fine giugno, la Festa di San Rocco ad agosto e la Festa di San Gerardo a settembre, contando anche la Festa di San Nicola a inizio dicembre.

Come arrivare a Roscigno

Roscigno si raggiunge percorrendo l’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e uscendo al casello di Atena Lucana per proseguire sulla SS 166 fino al bivio di Corleto Monforte, che prevede indicazioni per Roscigno; la stazione ferroviaria si trova a Polla sulla linea Battipaglia-Lagonegro con collegamenti autobus sempre attivi; l’aeroporto più vicino è quello di Napoli.
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