Moltrasio (Lombardia), week end sul Lago di Como
Moltrasio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Moltrasio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Si specchia vanitoso sulle acque del Lago di Como ma è pur vero che se lo può permettere dando un apporto decisivo all’intero scorcio attinente la sponda occidentale del meraviglioso idillio lacustre: Moltrasio (dapprima Monte Larice o Monte dei Larici) va visto un po’ come uno spartito le cui note più dolci risultano essere le deliziose ville e i verdi giardini che la imperlano accentuandone il blasone estetico. Non è per essa difficile incastonarsi in un panorama mozzafiato, nel quale i bluastri riflessi incantano pervadendo il Lario nel suo insieme.
Moltrasio e le sue frazioni andrebbero considerate un unico esiguo agglomerato in cui convivono edifici a portata di turista poiché spazialmente disposti con logica e lungimiranza.
La Chiesa di Sant’Agata rappresenta la chicca dell’architettura romanico-lombarda in loco, si trova in frazione Vignola e risale addirittura al XI secolo, raggiungibile percorrendo la spettacolare Scala Santa. Possiede l’affresco del Cristo pantocratore con i Santi Rocco e Antonio Abate, scoperto nel 2006 ma antecedente per realizzazione al ‘500.
Una frazione, una chiesa: a Tosnacco la giovane Regina Pacis (è del 1946) convive all’unisono con il magnifico crocifisso bronzeo fuso da Franco Pizzotti e donato alla parrocchia da suo figlio Marino. Il quattrocentesco Oratorio di San Rocco è a un’unica navata, presenta un abside poligonale e un affresco di Giovanni Paolo Recchi, la Vergine col Bambino tra i Santissimi Rocco e Sebastiano.
Il paese ha tributato il grande musicista catanese Vincenzo Bellini con un monumento a lui dedicato nel viale lungolago: l’artista soggiornò a Moltrasio, dove compose brani che hanno reso famose opere come La straniera e La sonnambula. Il monumento è stato realizzato da Massimo Clerici e finanziato da Lilian Villinger Sacchi, presidente del circolo Bellini.
Gli amanti delle lunghe passeggiate troveranno Moltrasio confacente a qualunque aspirazione fisica, sicché tanti sono gli itinerari che si snodano dal borgo verso l’hinterland, contraddistinto da mulattiere che risalgono in tutta calma e piacevolezza i monti di Lenno, Liscione e Bisbino incrociandosi con altre sinuose stradine capillari come la Sentee di Sort, la via Linera e l’arteria denominata “Quattro passi nella storia di Moltrasio”, ch’è in sostanza la parte itinerante più completa ed esaustiva.
Il folclore locale si fonde alla profonda spiritualità degli abitanti, che si tramandano la leggenda della bella Ghita che, per sfuggire a un losco figuro, si gettò in un dirupo inseguita dal malintenzionato. Quest’ultimo cadde nel vuoto, contrariamente alla fanciulla, i cui vestiti rimasero impigliati in una pianta grazie all’intercessione della Madonna, invocata pochi istanti prima.
A Moltrasio ha residenza il famoso ex capitano dell’Inter Javier Zanetti che, come tante altre celebrità, ama il clima salubre di queste terre e la poesia del lago, sul quale si tengono lezioni di navigazione, organizzate dal Circolo Vela Moltrasio, promotrice di molteplici iniziative ed eventi sportivi. Gli estimatori del relax di classe possono lasciare ad altri l’avventura a filo acqua per vivere l’atmosfera di villeggiatura fra le sfarzose mura del Grand Hotel Imperiale, che abbina la comodità del moderno Resort alla vocazione al benessere della Spa, riservando ai buongustai il Ristorante Imperialino, proprio in riva al lago.
Un altro mercatino interessante è quello che si svolge a metà agosto: si chiama “Curiosità a Moltrasio” e le sue bancarelle sono cariche di oggetti d’antiquariato, pezzi artigianali, monili etnici e oggetti da collezione di ogni tipo. Infine il 12 di ottobre si festeggia, presso la chiesa parrocchiale di San Martino, la ricorrenza dell’acquisizione della reliquia della Sacra Spina.
Origine del nome
E basta nominare questo borgo montano della Lombardia, Moltrasio, e subito si schiude un ventaglio appassionante di storie, leggende, ipotesi pittoresche sull’origine del toponimo, che a seconda della versioni si riferirebbe alla geografia del luogo, al paesaggio o alle attività svolte nella zona nei tempi passati. Per qualcuno il nome Moltrasio deriva da Monte Raso: il rilievo su cui sorge il paese sarebbe stato distrutto da un incendio o, secondo altre fonti, da una battaglia con i nemici provenienti da Torno. Altre versioni narrano di un luogo dove si estraeva la malta, detta ‘molta’ in dialetto locale, oppure fanno risalire il nome alla posizione del paese tra i monti.La Storia di moltrasio
Moltrasio sembra avere un’età che conta i millenni, asserzione avvalorata dal ritrovamento di un’antica ascia e di una tomba gallica risalenti entrambe al 2000 a.C. La costituzione del borgo è invece riferibile al 1292 d.C. e il suo sviluppo – maggioritario dall’anno 1000, quindi in epoca medievale - ha percorso i secoli in progressione nonostante periodi difficili come l’incombenza della peste nel 1630 e la Resistenza partigiana, superate con slancio economico notevole incrementato dal perdurare di attività altrove non più praticate, ad esempio la lavorazione della pietra: dalle cave di pietra moltrasina si ricavavano un tempo i materiali per costruire i crotti, ambienti in cui veniva deposto il vino locale così da potersi conservare fresco e frizzante, ergo in condizioni davvero ottimali. In questa zona fioccavano anche i particolarissimi terrazzamenti con muri a secco, utilizzati come vigneti e ora “declassati” a orti e giardini privati.Moltrasio e le sue frazioni andrebbero considerate un unico esiguo agglomerato in cui convivono edifici a portata di turista poiché spazialmente disposti con logica e lungimiranza.
Cosa vedere a Moltrasio
A far da padrone al territorio comunale sono soprattutto le chiese, in primis la Parrocchiale di San Martino, dipinta e stuccata a partire dal 1207: punte di diamante sono l’altare maggiore decorato a pittura di Giovan Mauro Della Rovere (conosciuto altresì come Il Fiamminghino) e la cinquecentesca pala di Alvise Donati. E’ poi conservata la reliquia della Sacra Spina, che sarebbe stata estratta dalla corona che cinse il capo di Gesù all’atto della crocifissione.La Chiesa di Sant’Agata rappresenta la chicca dell’architettura romanico-lombarda in loco, si trova in frazione Vignola e risale addirittura al XI secolo, raggiungibile percorrendo la spettacolare Scala Santa. Possiede l’affresco del Cristo pantocratore con i Santi Rocco e Antonio Abate, scoperto nel 2006 ma antecedente per realizzazione al ‘500.
Una frazione, una chiesa: a Tosnacco la giovane Regina Pacis (è del 1946) convive all’unisono con il magnifico crocifisso bronzeo fuso da Franco Pizzotti e donato alla parrocchia da suo figlio Marino. Il quattrocentesco Oratorio di San Rocco è a un’unica navata, presenta un abside poligonale e un affresco di Giovanni Paolo Recchi, la Vergine col Bambino tra i Santissimi Rocco e Sebastiano.
Il paese ha tributato il grande musicista catanese Vincenzo Bellini con un monumento a lui dedicato nel viale lungolago: l’artista soggiornò a Moltrasio, dove compose brani che hanno reso famose opere come La straniera e La sonnambula. Il monumento è stato realizzato da Massimo Clerici e finanziato da Lilian Villinger Sacchi, presidente del circolo Bellini.
Gli amanti delle lunghe passeggiate troveranno Moltrasio confacente a qualunque aspirazione fisica, sicché tanti sono gli itinerari che si snodano dal borgo verso l’hinterland, contraddistinto da mulattiere che risalgono in tutta calma e piacevolezza i monti di Lenno, Liscione e Bisbino incrociandosi con altre sinuose stradine capillari come la Sentee di Sort, la via Linera e l’arteria denominata “Quattro passi nella storia di Moltrasio”, ch’è in sostanza la parte itinerante più completa ed esaustiva.
Il folclore locale si fonde alla profonda spiritualità degli abitanti, che si tramandano la leggenda della bella Ghita che, per sfuggire a un losco figuro, si gettò in un dirupo inseguita dal malintenzionato. Quest’ultimo cadde nel vuoto, contrariamente alla fanciulla, i cui vestiti rimasero impigliati in una pianta grazie all’intercessione della Madonna, invocata pochi istanti prima.
A Moltrasio ha residenza il famoso ex capitano dell’Inter Javier Zanetti che, come tante altre celebrità, ama il clima salubre di queste terre e la poesia del lago, sul quale si tengono lezioni di navigazione, organizzate dal Circolo Vela Moltrasio, promotrice di molteplici iniziative ed eventi sportivi. Gli estimatori del relax di classe possono lasciare ad altri l’avventura a filo acqua per vivere l’atmosfera di villeggiatura fra le sfarzose mura del Grand Hotel Imperiale, che abbina la comodità del moderno Resort alla vocazione al benessere della Spa, riservando ai buongustai il Ristorante Imperialino, proprio in riva al lago.
Eventi e manifestazioni
Visitando il borgo nei periodi più tranquilli, quando si ode il fruscio degli alberi e ci si lascia inebriare dal canto degli uccelli, si può avere la sensazione di trovarsi fuori dal mondo, in un luogo sperduto che non ha nulla a che fare con la vita di tutti i giorni. Eppure Moltrasio sa anche essere una cittadella vivace e divertente, specialmente in occasione degli eventi che periodicamente vengono organizzati nel centro. Tra gli appuntamenti più attesi c’è il Lario Critical Wine, che coinvolge numerose borgate della zona ma anche di altre regioni d’Italia e si svolge all’inizio di maggio nelle piazze di Moltrasio. Si tratta di una bella fiera-mercato che intende valorizzare i prodotti vinicoli e gastronomici del territorio: vi partecipano innumerevoli produttori di vino, formaggi, salumi, miele, confetture, pane e tante altre golosità.Un altro mercatino interessante è quello che si svolge a metà agosto: si chiama “Curiosità a Moltrasio” e le sue bancarelle sono cariche di oggetti d’antiquariato, pezzi artigianali, monili etnici e oggetti da collezione di ogni tipo. Infine il 12 di ottobre si festeggia, presso la chiesa parrocchiale di San Martino, la ricorrenza dell’acquisizione della reliquia della Sacra Spina.