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Santo Stefano di Sessanio (Abruzzo): visita al borgo sul Gran Sasso

Santo Stefano di Sessanio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Santo Stefano di Sessanio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Tanto è lungo il nome, quanto piccola è la sua dimensione: Santo Stefano di Sessanio sarà anche un minuscolo paese di appena 117 abitanti in provincia de L’Aquila, eppure per l’Abruzzo è un gioiello di emozione urbana ubicato all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in più è entrato di diritto nella lista de I borghi più belli d’Italia.

Cenni di storia

Si tratta infatti di un armonico agglomerato architettonico regolato e fruibile a un turismo pienamente ecosostenibile, paese che ha mosso i primi passi nel XII secolo in seguito al tramonto della vecchia Sextantio, tra i monti che circondano l’altopiano di Campo dell’Imperatore e a un’altitudine di 1.250 metri s.l.m.

Nel ‘300 si presentava ben fortificato (con configurazione ellissoidale che si distingue bene anche oggi) dato il territorio piuttosto aperto e suscettibile a incursioni nonché a passaggi poco pacifici da parte di milizie e arrivisti feudali dispotici. All’epoca dominava la Baronia di Carapelle Calvisio, almeno fino al secolo successivo, quando subentrarono gli Aragonesi e successivamente i Medici, che imposero il proprio potere dal 1579 al 1743 ca.

Pastorizia, agricoltura e soprattutto commercio di lana “carfagna” acuirono lo slancio espansionistico di Santo Stefano di Sessanio in materia economica, ma il periodo di splendore scemò con l’Unità d’Italia e ancor più nel Novecento, il secolo della massiccia emigrazione e dell’abbandono di molteplici attività nodali per la vita del borgo.

Il XXI secolo ha assistito letteralmente a una rinascita sotto il segno dell’imprenditore di origine svedese Daniele Elow Kihlgren, che ha sbloccato la situazione introducendo la logica dell’albergo diffuso, così da incentivare l’affluenza turistica garantendo però idonei standard di accoglienza.

Cosa vedere a Santo Stefano di Sessanio

Nonostante il terremoto del 2009, la maggior parte del monumentale patrimonio legato al viatico medievale ha retto l’impeto delle violenti scosse, eccezion fatta per la Torre Medicea nel punto più alto dell’abitato, attualmente in fase di restauro ma destinata a risplendere con tutta probabilità entro la fine del 2017. Il suo aspetto primigenio la vede come torre di vedetta a pianta circolare, costruita in pietra di montagna e definita da poche finestre e merlature minimali in cima.

E’ ai box anche il Santuario della Madonna delle Grazie, cappella pastorale del XVII secolo di matrice tipicamente barocca. Ha invece ben resistito la Chiesa Madre, inizialmente concepita quale cappella medicea ma mutata in parrocchiale paesana con impianto classico e curioso campanile a vela. La Chiesa di Santo Stefano Protomartire resta fuori dalle mura ma è raggiungibile tranquillamente a piedi in quanto davvero poco distante dal centro: è la più grande della località, risale al Duecento ma il modello a navata unica, planimetria rettangolare e torre campanaria con cuspide si deve a modifiche avvenute in epoca rinascimentale.

Palazzo “La Bifora” nasce come residenza signorile appannaggio del Medici, edificio dai grandi bastioni e finestre bifore che oggi fa le funzioni di un bell’albergo ristorante assai gettonato, la dimostrazione lampante di come la storia può brillantemente coniugarsi con la modernità senza alterare la propria insaziabile bellezza.

Il borgo serba inoltre la porta urbica ad arco a tutto sesto, luogo in cui risiedevano un tempo le guardie poste di vedetta. Tutte queste interessanti strutture s’incastonano in una rete di abitazioni, percorsi e vicoli sviluppati in senso concentrico a partire dalla torre cilindrica, sicché tale caratteristica contribuisce a infondere ulteriore fascino a un borgo in cui le case sono disposte su più piani per l’esigua disponibilità di spazio.

I turisti amano Santo Stefano di Sessanio per i tesori che vi sono conservati ma altresì per quanto esiste fuori, nell’hinterland, una dimensione naturalistica dove fioccano percorsi e itinerari da percorre a piedi, in bicicletta e anche a cavallo per godere di un paesaggio veramente estasiante.

Eventi, sagre e manifestazioni

E’ poi una culla sia per l’arte che per gli eventi culturali, specialmente quelli inerenti il teatro e la musica classica, senza ovviamente dimenticare la grande Festa patronale e l’Estate nel borgo, che si svolgono entrambe ad agosto.

A settembre si organizza la Sagra della lenticchia, il prodotto di punta di queste terre, autentico Presidio Slow Food, tant’è che la gastronomia locale propone piatti dove la lenticchia incide sistematicamente sul sapore: zuppe e carni sanno esaltarla al meglio.

Di pregio anche il formaggio Canestrato di Castel del Monte e lo zafferano, che convivono nelle tavole popolari insieme alla minestra di ceci e castagne e le sagnette al sugo di agnello. Fra i dolci sono da provare assolutamente le ferratelle e il pasticcio degli dei.
Nel 1994 il celebre regista Giuseppe Tornatore ha scelto Santo Stefano di Sessanio per ambientarvi parte del suo film "Una pura formalità", interpretato da Gérard Depardieu e Roman Polanski.

Come arrivare a Santo Stefano di Sessanio

In auto da L’Aquila bisogna percorrere la SS 17 verso Pescara e dirigersi alla volta di Santo Stefano, opportunamente segnalato; la stazione ferroviaria si trova nel capoluogo abruzzese, a 28 km dalla località, colmabili con il bus locale che arriva a Collemaggio e poi con l’autobus in partenza dal Terminal; l’aeroporto più vicino si trova a Pescara.

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