Varigotti (Liguria): la spiaggia dei Saraceni e il borgo marinaro
Varigotti, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Varigotti dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Frazione del comune di Finale Ligure in provincia di Savona, la piccola Varigotti è stata a sua volta entità comunale autonoma fino al 1869 prima di diventare una placida località che, al di fuori della stagione estiva, che la trasforma in una attraente località per delle vacanze mare in Liguria, conta circa 500 residenti appena.
Al tempo Varicottis, catalizza ancor oggi vari studi che mirano a svelarne la controversa storia, tuttora frammentata, basata in parte su ipotesi e in parte su prove indiziarie riconducibili a una presunta origine portuale risalente addirittura al II secolo d.C.
Castrum, dunque, e solida base navale posta a guardia della riviera di Ponente con la fiera fortezza su Punta Crena, ormai scomparsa eccezion fatta per qualche muro perimetrale e una torre di vedetta. Scopriamo quindi la Varigotti di allora, un’insenatura protetta e appartata snobbata dai Longobardi ma prediletta dagli incursori saraceni che per un certo periodo vi si stabilirono mescolandosi alla popolazione locale, in buona parte formata da pescatori e lupi di mare.
L’influenza araba s’incarna nell’antica Ca’ dei Mori, la cui unicità sembra non avere precedenti in Riviera, forte arabo che decadde soltanto con l’arrivo dei monaci benedettini di Lérins nel 1127. L’espansione e conseguente emancipazione da mero porticciolo di mare a territorio di fervido commercio avvenne a partire dal XIII secolo, quando Varigotti preferì assumere una connotazione archetipica di centro aggregativo di uomini provenienti dai piccoli villaggi, costituitisi in una vera e propria corporazione civile.
All’invasione dei Turchi nel 1559 seguì di rimando la costruzione di una torre di vedetta imponente e un edificio di culto a sostituzione della Chiesa di San Lorenzo (è ancora in piedi, gode di ottima salute, s’affaccia sull’orizzonte azzurro ed è visitabile), ovvero la Chiesa di Sant’Antonio. Saraceni, Spagnoli e Genovesi contribuirono, nel bene e nel male, a plasmare il nativo carattere varigottese che, attraverso le turbolenze dell’occupazione francese, solidificò la propria identità fino ad assurgere a comune indipendente prima e a frazione aggregata a Final Pia, a sua volta accorpata a Finale Ligure insieme a Final Marina e Final Borgo.
Come in passato, a Varigotti permane un’economia basata essenzialmente nella produzione di olio d’oliva e agrumi, senza dimenticare l’apporto maggioritario dato dalla pesca, sempre al primo posto.
Il turismo è fomentato in massima parte dalla somma vicinanza al mare e dalla particolare orografia variegata che alterna promontori rocciosi a setose spiagge, terrazzamenti a depressioni, trovando una sintesi perfetta nel Parco naturale del finalese, eterogeneo in quanto ad habitat, fauna e flora.
Negli anni questa disponibilità a tenere il passo del progresso ha attirato varie compagnie pubblicitarie che qui hanno deciso di girare alcuni spot per importanti marchi, scattare foto e quant’altro. Il cinematografo non ha tardato a incombere piacevolmente sull’abitato, cosicché nel 1954 un certo Alberto Lattuada vi girò la maggior parte delle riprese afferenti la pellicola intitolata “La spiaggia”, interpretata da Valeria Morricone.
Altra curiosità riguarda il mondo dei fumetti, dato che le storie dell’albo disneyano “Paperino e la notte del saraceno” si focalizzano su Varigotti e la sua torre d’avvistamento sulla collina.
Al tempo Varicottis, catalizza ancor oggi vari studi che mirano a svelarne la controversa storia, tuttora frammentata, basata in parte su ipotesi e in parte su prove indiziarie riconducibili a una presunta origine portuale risalente addirittura al II secolo d.C.
Cosa vedere a Varigotti
A questo risultato si è pervenuti effettuando ripetuti scavi a scopo archeologico nei pressi della vecchia Chiesa di San Lorenzo, la quale ha riconsegnato alla luce qualche tomba e taluni frammenti di castellare tracciabilità.Castrum, dunque, e solida base navale posta a guardia della riviera di Ponente con la fiera fortezza su Punta Crena, ormai scomparsa eccezion fatta per qualche muro perimetrale e una torre di vedetta. Scopriamo quindi la Varigotti di allora, un’insenatura protetta e appartata snobbata dai Longobardi ma prediletta dagli incursori saraceni che per un certo periodo vi si stabilirono mescolandosi alla popolazione locale, in buona parte formata da pescatori e lupi di mare.
L’influenza araba s’incarna nell’antica Ca’ dei Mori, la cui unicità sembra non avere precedenti in Riviera, forte arabo che decadde soltanto con l’arrivo dei monaci benedettini di Lérins nel 1127. L’espansione e conseguente emancipazione da mero porticciolo di mare a territorio di fervido commercio avvenne a partire dal XIII secolo, quando Varigotti preferì assumere una connotazione archetipica di centro aggregativo di uomini provenienti dai piccoli villaggi, costituitisi in una vera e propria corporazione civile.
All’invasione dei Turchi nel 1559 seguì di rimando la costruzione di una torre di vedetta imponente e un edificio di culto a sostituzione della Chiesa di San Lorenzo (è ancora in piedi, gode di ottima salute, s’affaccia sull’orizzonte azzurro ed è visitabile), ovvero la Chiesa di Sant’Antonio. Saraceni, Spagnoli e Genovesi contribuirono, nel bene e nel male, a plasmare il nativo carattere varigottese che, attraverso le turbolenze dell’occupazione francese, solidificò la propria identità fino ad assurgere a comune indipendente prima e a frazione aggregata a Final Pia, a sua volta accorpata a Finale Ligure insieme a Final Marina e Final Borgo.
Come in passato, a Varigotti permane un’economia basata essenzialmente nella produzione di olio d’oliva e agrumi, senza dimenticare l’apporto maggioritario dato dalla pesca, sempre al primo posto.
Il turismo è fomentato in massima parte dalla somma vicinanza al mare e dalla particolare orografia variegata che alterna promontori rocciosi a setose spiagge, terrazzamenti a depressioni, trovando una sintesi perfetta nel Parco naturale del finalese, eterogeneo in quanto ad habitat, fauna e flora.
La spiaggia di Baia dei Saraceni
Luogo di baie, Varigotti espone la bella spiaggia di Malpasso e, soprattutto, la Baia dei Saraceni (fra le più incantevoli dell’intera Liguria), ch’è una rara coesione armoniosa di macchia dell’entroterra e natura marina il cui incontro genera un paesaggio biodiverso di ineguagliabile splendore costiero. Vi trovano posto numerosi stabilimenti balneari, anfratti sabbiosi assolutamente liberi e aree attrezzate per tutti i gusti e tipologia di turista.Negli anni questa disponibilità a tenere il passo del progresso ha attirato varie compagnie pubblicitarie che qui hanno deciso di girare alcuni spot per importanti marchi, scattare foto e quant’altro. Il cinematografo non ha tardato a incombere piacevolmente sull’abitato, cosicché nel 1954 un certo Alberto Lattuada vi girò la maggior parte delle riprese afferenti la pellicola intitolata “La spiaggia”, interpretata da Valeria Morricone.
Altra curiosità riguarda il mondo dei fumetti, dato che le storie dell’albo disneyano “Paperino e la notte del saraceno” si focalizzano su Varigotti e la sua torre d’avvistamento sulla collina.