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Marvão (Marvao): la città portoghese, il castello e la festa do Castanheiro

Marvão, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Marvão dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Tra Castelo de Vide e Portalegre, a pochi chilometri dalla frontiera con la Spagna, si incontra la tranquilla cittadina di Marvão, nel punto più alto della Serra de São Mamede. Monte de Ammaia, questo era il suo nome in passato, deve il suo attuale toponimo al fatto di essere servito da rifugio a Ibn Marúan, un guerriero moro, nel IX secolo. Il dominio arabo, che durò alcuni secoli, ebbe termine quando la campagna militare del 1160-66 della Riconquista cristiana riuscì a ottenere più di una vittoria, grazie all’impulso di D. Afonso Henriques, primo re del Portogallo.

Geograficamente, Marvão è un naturale punto di difesa strategico, con versanti particolarmente scoscesi a nord, sud e ovest, e un accesso esclusivamente pedonale a est, lato verso il quale si è sviluppato il borgo. Re e conquistatori non sono rimasti indifferenti di fronte a questa caratteristica e si sono sempre preoccupati di rafforzare il castello e le mura.

Il Castello di Marvão è situato a 843 metri di altezza, in uno dei punti più alti della Serra de São Mamede, denominato Serra do Sapoio. Qui la montagna è alquanto scoscesa e costituisce un punto di difesa naturale, con possibilità di accesso solo dal lato est, dove si sviluppò un insediamento intramuros. Da qui era possibile osservare la frontiera con il paese vicino e la località spagnola di Valencia de Alcántara, tanto che fu possibile impedire l’ingresso di eserciti nemici in svariate occasioni. Il complesso architettonico, in perfetto stato conservativo, risulta essere una sovrapposizione di fortezze, che corrispondono a diversi e ben documentati periodi costruttivi.

All’epoca della conquista cristiana da parte di D. Afonso II (XII secolo) risalgono i pochi tratti di mura giunti fino a noi, il portale romanico della Torre de Menagem (mastio), le Portas da Traição e la cisterna piccola. Alla fine del XIII secolo, D. Dinis ordinò nuove opere di miglioramento e rafforzamento, identificate nelle porte ad arco spezzato e nella cinta urbana. Nel XV e XVI secolo, furono rafforzati gli ingressi, fu modificata la Torre de Menagem dandole la struttura attuale e fu costruita la cisterna grande.

I baluardi di Porta de Rodão, Porta da Vila, Fortim e di Rua Nova sono già costruzioni tardive, del XVII secolo, eseguite nel corso di una campagna di opere che ebbe come obiettivo il rafforzamento delle difese durante le Guerre di Restaurazione dell’Indipendenza tra il Portogallo e la Spagna (1640-68). Alla fine del secolo, furono cambiati alcuni degli orientamenti delle torri di guardia e modificati gli ingressi al recinto del castello. Risalgono a quell’epoca il Forno do Assento e le Oficinas da Cidadela, ormai scomparse. Oltre che per le sue caratteristiche militari, il Castello di Marvão è apprezzato soprattutto per il paesaggio circostante. Per questo vale la pena di visitare Marvão percorrendo il perimetro delle mura fino alla Torre de Menagem da dove, come dice un detto popolare, “si vede il dorso dei passeri” in volo.

La città ha svolto un ruolo fondamentale in grandi conflitti militari, tra cui la lotta tra D. Dinis e il fratello D. Afonso (1299), la Crisi Dinastica del 1383-85, le Guerre di Restaurazione dell’Indipendenza (1640-68), la Guerra di Successione Spagnola (1704-12) o le Guerre Peninsulari (1807-11). L’importanza di Marvão fu riconosciuta da D. Sancho II, che nel 1266 la elevò al rango di città. Il foral fu rinnovato da D. Dinis nel 1299 e dal Foral Novo di D.Manuel, nel 1512, che lasciò tracce del suo regno nel Pelourinho (il palo della gogna) e per le arme reali collocate nell’edificio del Paços do Concelho (il palazzo comunale).

All’interno delle mura, fa mostra di sé un bel complesso di architettura popolare alentejana. Nelle strette stradine di Marvão si scorgono con facilità archi gotici, finestre manueline, balconi in ferro forgiato ad abbellire le case e altri dettagli di interesse in angoli evidenziati dal granito locale.

Del patrimonio edificato, oltre al castello e alle mura che non è facile dimenticare, meritano una visita l’Igreja de Santa Maria, trasformata in Museo municipale, l’Igreja de Santiago, la cappella rinascimentale dell’ Espírito Santo e il Convento de Nossa Senhora da Estrela, fuori dalle mura della città.

I riferimenti alla parrocchia di Santa Maria risalgono dal 1321, anno in cui fu affidata all’Ordine dell’Ospedale, in questa zona dell’Alentejo guidato dal Priorato di Crato. La chiesa fu costruita vicino al castello, su una delle alture più elevate, tracciando uno degli assi urbani di Marvão. Di stile gotico, fu rimaneggiata nel XVII secolo - a testimonianza dell’espansione demografica raggiunta dalla città, mai più ripetutasi sino a oggi - ma ha conservato comunque le sue caratteristiche medievali. Trasformata in Museu Municipal nel 1987, l’antica funzione religiosa è ancora riconoscibile nella struttura e in una cappella del XVIII secolo, rivestita da pannelli di azulejos figurativi e con un altare in stile barocco. Nello spazio espositivo, si possono ammirare reperti archeologici rinvenuti nei dintorni e oggetti di interesse etnografico che consentono una lettura storica di Marvão. Si distingue su tutto il nucleo dedicato alle credenze e ai rimedi popolari, ancora oggi praticati nella regione.

Da visitare anche le rovine romane di Ammaia. Vestigia appartenenti alla città romana di Ammaia. Delle rovine fanno parte anche una sezione della via romana e il ponte sul fiume Sever, denominato Ponte Velha.

Uno dei principali motivi per visitare Marvão è la vista sulla regione circostante. Come belvedere, scegliete l’alta Torre di guardia e la Pousada de Santa Maria, nata da due case tipiche, dove potrete inoltre riposare e assaggiare la gastronomia regionale.

La Festa do Castanheiro, a novembre, è un’ottima opportunità per visitare la città e conoscere la gente e i costumi locali.

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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 Pubblicato da - 05 Febbraio 2009 - © Riproduzione vietata

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