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Halkidiki (Calcidica) vacanza nelle spiagge della penisola greca

Macedonia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Macedonia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Una mano che cerca di agguantare i flutti, un rastrello che pettina le onde, un ritaglio di puzzle che fa incastrare la terra nel mare: così si presenta dall’alto Halkidiki, in italiano Calcidica, la regione peninsulare della Grecia nord-orientale. E’ un trampolino di terra che invade le acque del Mare Egeo, affiancato a ovest dal Golfo di Salonicco e a est dal Golfo di Orfaniòn. A nord della regione ci sono i laghi di Korònia e di Vòlvi, mentre il corpo centrale è increspato di montagne popolate di cicale. Ed ecco che nella parte meridionale, quella che si immerge tra le onde, la terra si divide in quelle tre dita che accarezzano l’Egeo, le tre penisole di Cassandra, di Sitonia e di Monte Athos.

Amata dai turisti per la limpidezza sovrannaturale delle acque marine, per l’accoglienza offerta dalle spiagge e dalle strutture balneari, la Calcidica è un forziere di meraviglie naturali, reperti archeologici che parlano la lingua del passato, città vivaci e villaggi timidi, immersi nella vegetazione mediterranea. Le coste della penisola, traforate di calette, baie, insenature e promontori rocciosi, ricamate come pizzi di grotte e spiaggette, offrono ogni tipo di scenario marino: dove la sabbia crea un tappeto soffice e chiaro ci si può adagiare al sole comodamente, assaporando il calore che sale dalla coperta dorata; dove la sabbia sfuma e compare la roccia si trovano anfratti pittoreschi, che sanno di avventura, con fondali colorati e popolati di innumerevoli pesci. Nell’interno, a ombreggiare le spiagge come banchine naturali, ci sono gli ulivi e i pini marittimi.

L’eccezionalità di Halkidiki è proprio la combinazione tra le spiagge e la vegetazione: quando la zona non è troppo affollata e intorno c’è solo la natura, con l’azzurro delle onde di fronte e la boscaglia alle spalle, pare di trovarsi in un ambiente tropicale, lontano anni luce dalla vita cittadina. A dire il vero, delle tre dita che compongono la parte meridionale della regione, soltanto Sitonia e Cassandra possono accogliere i visitatori: Sitonia, in particolare, si rivela perfetta per chi ama la vita all’aria aperta e gli scenari selvaggi, mentre Cassandra è l’ideale per chi non rinuncia alle ambientazioni sofisticate, ai party serali e alle spiagge vivaci piene di musica e di risate.

La terza penisola, quella del Monte Athos, appartiene appunto alla comunità monastica di Athos, ed è interdetta al turismo di massa. Qui le visite sono severamente regolamentate: soltanto gli uomini possono accedervi, chiedendo un permesso speciale con almeno sei mesi di anticipo, mentre le donne sono del tutto bandite. Un vero peccato, se si considera che proprio qui si trovano gli scorci panoramici più spettacolari di tutta Halkidiki.

Non bisogna però disperare: Halkidiki (Calcidica) offre comunque una grande varietà di siti interessanti, che vanno oltre all’ambiente naturale e alle spiagge. Interessanti sono anche solo i villaggi, che hanno mantenuto nel tempo l’architettura tradizionale. Strade strette, piazze piccole e assolate dominate dalle fontane in pietra, casette con i tetti di tegole e tutte dotate della veranda tipica, la “hayati”. Terra, sassi, legno di castagno, quercia e faggio sono i materiali umili utilizzati da sempre per le costruzioni.

Davvero innumerevoli sono poi le chiese e i luoghi di culto che vale la pena di vedere, davvero troppi per nominarli tutti. Tra i più famosi si ricordano il Monastero di Zographou, nella penisola di Cassandra, e la Chiesa di Nikiti nella penisola di Sitonia. Nella zona del Monte Athos invece, essendo uno stato monastico, i monasteri sono addirittura venti, tutti circondati da un alone di fascino sacro e misterioso.

Vale la pena di visitare Poligiros, la capitale di Halkidiki, collocata proprio al centro della penisola e a soli 70 km da Salonicco. Qui, oltre ai numerosi edifici e monumenti storici, ci sono alcuni interessanti musei che si rivelano preziosi per conoscere meglio le vicende passate e le usanze del luogo. Da vedere il Museo Archeologico, con i ritrovamenti rinvenuti in tutta la regione: gli oggetti, di vario genere, vengono dalla città e dal cimitero di Olynthos e dai siti di Ierissos, Toroni e Potidea.

Merita una visita anche il Museo del Folklore di Poligiros, fondato per volere dell’Associazione Femminile Volontaria dello Sviluppo Comunitario, che organizza tra le altre cose numerosi eventi folkloristici nell’arco dell’anno. Situato nel cuore della città, allestito in una moderna residenza a due piani, il museo ospita una ricca collezione di oggetti donati dagli abitanti del posto, dai mobili ai costumi tradizionali, passando per gli utensili casalinghi e i macchinari agricoli.

Da non dimenticare, infine, la vivacità e l’ospitalità delle genti di Halkidiki (Calcidica): qui le occasioni di festa si propongono in continuazione, tra rassegne teatrali estive, concerti, esposizioni artistiche e balli tradizionali. Un importante festival estivo di giochi sportivi e di strategia si svolge ogni anno con un grande successo di pubblico, spaziando dagli scacchi al biliardo, dallo street basket alle freccette.

A rendere tutto ancor più piacevole ci pensa ovviamente il clima mediterraneo della Gracia, caratterizzato da inverni miti e estati calde, mai afose grazie alla brezza fresca che spira dal mare. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 2°C a una massima di 9°C, mentre in agosto si passa dai 21°C ai 32°C. Le precipitazioni sono scarse in estate e anche in autunno e inverno non diventano mai troppo abbondanti: il mese più secco è agosto, con appena 3 giorni di pioggia, mentre il più colpito è dicembre, con una media di 8 giorni di pioggia.

Raggiungere la Calcidica dall’Italia non è difficile, essendo una meta molto amata e richiesta. I collegamenti aerei sono garantiti da voli giornalieri da Milano o Roma verso l’aeroporto di Salonicco, da cui si può raggiungere la Calcidica in auto in 45 minuti. Chi preferisce spostarsi via mare può approdare al porto di Igumenitsa, partendo da Ancona o Bari, da cui occorrono circa 7 ore di auto per arrivare alla penisola.
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