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Sarajevo (Saraievo): cosa vedere nalla Capitale della Bosnia e Erzegovina

Sarajevo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sarajevo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Conosciuta anche come la Gerusalemme dei Balcani, Sarajevo (Saraievo), attualmente abitata da poco più di 750.000 persone, è l’incantevole capitale della Bosnia Erzegovina. Una volta apprese le sconvolgenti testimonianze storiche riguardanti la città, ci si potrà chiedere se valga ancora la pena visitare un capoluogo flagellato da anni di guerre e bombardamenti, assoggettato per decenni dall’austero volere della Jugoslavia comunista. In realtà, gli eventi bellici hanno avuto ripercussioni più sulle condizioni di vita degli abitanti che sulle costruzioni dell’incantevole città bosniaca, ormai interamente restaurata e riportata all’antico splendore. Dal punto di vista geografico, Sarajevo sorge ad un’altezza di circa 500 metri sul livello del mare vicino al centro geometrico del triangolo al quale si può ricondurre la forma della Bosnia, qualche chilometro ad est della sorgente del fiume Bosna. L’abitato, diviso in due dal corso del Miljacka, presenta quattro distretti, anche se i più conosciuti sono essenzialmente quelli di Novi Grad (Città Nuova) e Stari Grad (Città Vecchia).

Seppur occupata fin dall’Età della Pietra, l’area dove oggi sorge Sarajevo ha visto nascere il primo insediamento vero e proprio solo nel 1461, anno in cui Isa-beg Ishakovic, il governatore ottomano in Bosnia, accorpò la moltitudine di piccoli villaggi in un unico grande centro, destinato a divenire capitale della provincia. Negli anni a seguire, per conferire importanza alla città, furono costruite moschee, bagni pubblici, mercati e sfarzosi palazzi, così che nel XVI secolo Sarajevo divenne una delle città più prosperose dei Balcani. Una brusca battuta d’arresto alla crescita dell’odierna capitale bosniaca avvenne nel 1699, quando l’insediamento venne assediato e largamente distrutto dagli uomini del Principe Eugenio di Savoia, intenzionato a ricacciare gli ottomani da dove erano venuti. Successivamente Sarajevo e la Bosnia vennero occupate dall’Impero Austro-Ungarico, sotto al quale la città dovette combattere la I Guerra Mondiale, per poi essere sottomesse ai serbi, rassegnatisi a cedere il paese solo nel 1992.

Il punto di partenza per la visita alla città non può che essere Bascarsija, la parte più antica, interamente restaurata e riportata agli antichi fasti. In questo quartiere si trova Ferhadija, la strada più elegante di Sarajevo, un lungo viale in stile mittel-europeo sul quale si affacciano raffinate boutique e caffè alla moda. Le uniche parti dell’abitato che recano ancora le ferite degli anni di guerra sono quella dei palazzi governativi ed alcuni quartieri residenziali periferici, rimasti esclusi dall’opera di ristrutturazione generale che ha riguardato quasi tutta Sarajevo negli ultimi vent’anni.

Una delle caratteristiche che rendono unica Sarajevo è la ricchezza e la varietà dei luoghi di culto che vi si trovano. Chiese, moschee e sinagoghe si alternano come in quasi nessun’altra città al mondo, andando a testimoniare il carattere cosmopolita e multietnico di una città arricchita da culture diversissime tra loro nel corso della storia. Degli anni di dominazione ottomana restano tre importantissime moschee: quella di Gazi Husrev-Bey, quella di Ali Pasha e quella dell’Imperatore o Tsars. La prima è la più maestosa costruzione islamica di tutta la Bosnia, e differisce dalle altre moschee per il valore architettonico dei prospetti esterni e per il pregio delle bellissime cupole usate per il ricevimento dei dervis. La moschea di Ali Pasha, costruita secondo lo stile classico islamico, reca invece dei bellissimi ornamenti che, in combinazione con la luce filtrante dalle finestre, disegnano un mix di colori straordinariamente affascinante. Per quanto riguarda invece l’anima cristiana di Sarajevo, ricordiamo le incantevoli chiese di Sveto Preobraženje (ortodossa), e di San Giuseppe (cattolica), che si vanno ad aggiungere alle sinagoghe tra le quali spicca la Vecchia Sinagoga, situata al centro dell’antico quartiere ebraico di Velika Avlija.

Culturalmente parlando Sarajevo non ha nulla da invidiare a molte altre città ben più inflazionate, con numerosi musei, teatri ed università che vanno a comporre un quadro vario e stimolante. I musei più importanti sono: il Museo Ebraico, il Museo della Letteratura e dell’arte teatrale della Bosnia Erzegovina, il Museo della Storia della Bosnia Erzegovina, il Museo Nazionale della Bosnia Erzegovina ed il Museo d’Arte Contemporanea Ars Aevi. I teatri più importanti sono invece il Teatro Nazionale della Bosnia Erzegovina ed il Teatro Youth di Sarajevo, presso i quali si tengono diversi tipi di manifestazioni. In aggiunta a queste istituzioni visitabili per tutto l’anno, vi sono alcune interessanti manifestazioni che ogni anno animano la città in periodi diversi, come ad esempio il Sarajevo Film Festival, il Festival Invernazle di Sarajevo ed il Sarajevo Jazz Festival.

Come molti ricorderanno, nel 1984 Sarajevo ospitò la XIV edizione dei Giochi olimpici invernali, manifestazione che consentì di realizzare numerose strutture turistiche nelle belle montagne circostanti, scelte ogni anno da diverse migliaia di sciatori. In tal senso, i punti di maggiore interesse turistico sono i monti Trebevic e Bjelasnica, mentre altri begli scenari paesaggistici si possono ammirare lungo il corso del fiume Miljacka.

Il clima è continentale mite, frutto della mediazione di caratteri tipici del clima dell’Europa centrale con altri che contraddistinguono la fascia mediterranea. Gennaio è il mese più freddo (-1,3 gradi), luglio quello più caldo (19,1 gradi), mentre la temperatura media annuale è di poco inferiore ai 10 gradi. Le precipitazioni, distribuite abbastanza uniformemente per tutto l’anno, raggiungono il picco massimo in autunno, quando cadono mediamente 266 mm di pioggia, andando a contribuire ad un totale annuo che generalmente supera di poco gli 800 mm di pioggia. In inverno cade copiosa anche la neve, sia sulle montagne prospicienti l’abitato, che in città.

Per quanto riguarda i trasporti e le infrastrutture, Sarajevo possiede uno degli aeroporti più importanti del paese, l’Aeroporto Internazionale di Sarajevo (SJJ), verso il quale fanno rotta la maggior parte dei turisti diretti in Bosnia. In città sono invece ancora attivi dei vecchissimi tram, inaugurati nel 1885, ma ancora molto efficienti lungo le loro 7 linee. In alternativa ci sono gli autobus, mentre è sconsigliabile girare in automobile.
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 Pubblicato da - 30 Settembre 2009 - © Riproduzione vietata

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