Sinaia: visitare la cittą e il Castello di Peles in Romania
Sinaia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sinaia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La perla turistica della Valle della Prahova è Sinaia, la cittadina incorniciata dalle vette oltre i duemila metri dei Monti Bucegi nella storica regione della Muntenia. Battezzata in questo modo in onore del Monte Sinai, in Egitto, la località una delle migliori destinazioni montane del paese ed è caratterizzata da un mix variegato di storia e natura. Il centro storico è piccolo, accogliente e molto grazioso, ma l’attrattiva principale è senza dubbio il meraviglioso Castello Peleş, antica residenza di Re Carlo I. Tutt’intorno si estendono splendidi scenari paesaggistici che ospitano alcuni dei maggiori comprensori sciistici della Romania, oltre a innumerevoli sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta.
L’origine del nome biblico della città pare sia attribuibile ad un nobile romeno che, dopo un pellegrinaggio in Egitto, alla fine del XVII secolo, fece ritorno in patria e fondò il Monastero di Sinaia. Intorno ad esso cominciò a svilupparsi l’abitato, che crebbe considerevolmente e neanche due secoli dopo, nel 1875, fu scelto da Re Carlo I come personale residenza estiva. Contestualmente alla decisione del sovrano, a Sinaia furono costruiti nuovi palazzi in stile ottocentesco, alberghi e ville nobiliari che inaugurarono ufficialmente la stagione turistica della città, ad oggi tra le località più apprezzate di tutta la Romania.
Come accennato in precedenza, l’attrattiva più conosciuta di Sinaia è il Castello Peleş, simbolo dello sfarzo e del prestigio della nuova monarchia romena. L’edificio, distante una ventina di minuti di auto dal centro, pare essere uscito da una fiaba o da un cartone di Walt Disney, con le candide torri slanciate che contrastano contro il verde dei boschi circostanti e l’azzurro del cielo che lo sovrasta. All’interno splendidi saloni arredati in stile moresco, francese e fiorentino sono coperti da sontuosi soffitti in legno finemente intagliato, mentre una profusione di oggetti dorati lascia chiunque a bocca aperta.
Le atmosfere rievocate dal Castello Peleş non sono esattamente quelle che contraddistinguono il Castello di Dracula, a Bran, ma per certi aspetti le ricordano da vicino. Per realizzarlo ci vollero quasi 40 anni, durante i quali si alternarono alla sua costruzione oltre 400 artigiani altamente specializzati e migliaia di operai. Il risultato è una residenza di 360 stanze su 3.500 mq di superficie all’interno della quale, durante il regime di Ceauşescu, furono ospitati alcuni dei leader politici più influenti dell’epoca, dall’americano Richard Nixon al colonnello libico Gheddafi. Tutte queste vicende, gli aneddoti e le curiosità relative al castello sono raccontate nel corso delle visite guidate, il modo migliore per scoprire il palazzo senza perdersi nulla.
Durante il tragitto si visitano una decina di camere al piano terra, mentre l’accesso alle stanze da letto al piano superiore è interdetto. Nella prima delle due sale d’armi si trovano 11 cavalieri medievali agghindati di tutto punto, mentre nello studio del re fanno capolino preziose riproduzioni di quadri di Rembrandt. Autentiche sono invece le opere firmate da Gustav Klimt esposte all’interno di una sottospecie di teatro, l’ultimo ambiente visitato lungo l’itinerario guidato.
Il tagliando d’ingresso per il Castello Peleş si acquista presso la biglietteria di Palazzo Pelişor, costruito sulla medesima collina a un centinaio di metri di distanza dal castello. L’edificio non pretende di reggere il confronto con il precedente, ma è caratterizzato da un bello stile medievale di ispirazione tedesca e nel corso degli anni ha ospitato il nipote di Carlo I, Ferdinando, e sua moglie Maria. Quest’ultima curò personalmente l’arredo delle sale interne, per cui furono fatti arrivare decine di mobili da Vienna, e le loro decorazioni. Ai margini occidentali della tenuta c’è invece il Capanno di caccia Foişorul, un edificio simile ad uno chalet alpino commissionato dalla stesso Carlo I nell’attesa dell’ultimazione dei lavori del castello.
Durante il viaggio verso il Castello Peleş, circa a metà strada, potete sostare presso il Monastero di Sinaia, che ospita tutt’ora una ventina di monaci. Subito dopo l’ingresso all’area monasteriale si erge una chiesa ortodossa costruita a metà dell’Ottocento, mentre al suo fianco c’è un piccolo Museo di Storia all’interno del quale sono esposti alcuni dei tesori del monastero, tra cui la prima traduzione in romeno della Bibbia (1668). Tornando verso le montagne, un passaggio seminascosto conduce a una chiesa più piccola, la Biserica Veche (1695), accanto alla quale si trova la tomba di Tache Ionescu che, tra il 1921 e il 1922, guidò per qualche mese un governo di transizione.
Terminate le visite di carattere artistico e culturale, potete dedicarvi alla scoperta dei più begli scenari naturali dei Monti Bucegi. Tra le montagne ci si può cimentare con diverse attività all’aria aperta ed in particolar modo con lo sci, per il quale consigliamo il comprensorio del Monte Furnica dotato di circa 40 km di piste. Durante l’estate i medesimi pendii sono a disposizione degli escursionisti, senza contare quelli percorribili anche con la mountain-bike o a cavallo.
L’altitudine elevata, di poco inferiore a 900 metri, e la particolare configurazione morfologica della zona determinano condizioni climatiche di tipo continentale con moderate influenze alpine. In sostanza gli inverni sono generalmente lunghi, freddi e nevosi, mentre d’estate fa fresco e si verificano spesso improvvisi temporali pomeridiani. La fine della primavera e l’inizio dell’autunno sono le stagioni migliori per visitare Sinaia, a meno che non abbiate intenzione di sciare, in quanto la temperatura è mediamente gradevole, l’afflusso turistico relativamente scarso e la natura assume forme e colori entusiasmanti.
Sinaia dista 50 km dal centro di Braşov, dove è stato recentemente inaugurato il Braşov-Ghimbav International Airport, la nuova grande porta d’ingresso alla Transilvania. La stazione ferroviaria si trova un paio di isolati a nord del centro storico ed è collegata alle maggiori destinazioni della regione. Per chi si muove in auto, Sinaia è raggiungibile imboccando la statale E60, che da Cluj-Napoca scende verso Budapest passando per Târgu-Mureş e Braşov, o in alternativa con la provinciale n°71, la via più breve per spostarsi da/a Târgovişte.
L’origine del nome biblico della città pare sia attribuibile ad un nobile romeno che, dopo un pellegrinaggio in Egitto, alla fine del XVII secolo, fece ritorno in patria e fondò il Monastero di Sinaia. Intorno ad esso cominciò a svilupparsi l’abitato, che crebbe considerevolmente e neanche due secoli dopo, nel 1875, fu scelto da Re Carlo I come personale residenza estiva. Contestualmente alla decisione del sovrano, a Sinaia furono costruiti nuovi palazzi in stile ottocentesco, alberghi e ville nobiliari che inaugurarono ufficialmente la stagione turistica della città, ad oggi tra le località più apprezzate di tutta la Romania.
Come accennato in precedenza, l’attrattiva più conosciuta di Sinaia è il Castello Peleş, simbolo dello sfarzo e del prestigio della nuova monarchia romena. L’edificio, distante una ventina di minuti di auto dal centro, pare essere uscito da una fiaba o da un cartone di Walt Disney, con le candide torri slanciate che contrastano contro il verde dei boschi circostanti e l’azzurro del cielo che lo sovrasta. All’interno splendidi saloni arredati in stile moresco, francese e fiorentino sono coperti da sontuosi soffitti in legno finemente intagliato, mentre una profusione di oggetti dorati lascia chiunque a bocca aperta.
Le atmosfere rievocate dal Castello Peleş non sono esattamente quelle che contraddistinguono il Castello di Dracula, a Bran, ma per certi aspetti le ricordano da vicino. Per realizzarlo ci vollero quasi 40 anni, durante i quali si alternarono alla sua costruzione oltre 400 artigiani altamente specializzati e migliaia di operai. Il risultato è una residenza di 360 stanze su 3.500 mq di superficie all’interno della quale, durante il regime di Ceauşescu, furono ospitati alcuni dei leader politici più influenti dell’epoca, dall’americano Richard Nixon al colonnello libico Gheddafi. Tutte queste vicende, gli aneddoti e le curiosità relative al castello sono raccontate nel corso delle visite guidate, il modo migliore per scoprire il palazzo senza perdersi nulla.
Durante il tragitto si visitano una decina di camere al piano terra, mentre l’accesso alle stanze da letto al piano superiore è interdetto. Nella prima delle due sale d’armi si trovano 11 cavalieri medievali agghindati di tutto punto, mentre nello studio del re fanno capolino preziose riproduzioni di quadri di Rembrandt. Autentiche sono invece le opere firmate da Gustav Klimt esposte all’interno di una sottospecie di teatro, l’ultimo ambiente visitato lungo l’itinerario guidato.
Il tagliando d’ingresso per il Castello Peleş si acquista presso la biglietteria di Palazzo Pelişor, costruito sulla medesima collina a un centinaio di metri di distanza dal castello. L’edificio non pretende di reggere il confronto con il precedente, ma è caratterizzato da un bello stile medievale di ispirazione tedesca e nel corso degli anni ha ospitato il nipote di Carlo I, Ferdinando, e sua moglie Maria. Quest’ultima curò personalmente l’arredo delle sale interne, per cui furono fatti arrivare decine di mobili da Vienna, e le loro decorazioni. Ai margini occidentali della tenuta c’è invece il Capanno di caccia Foişorul, un edificio simile ad uno chalet alpino commissionato dalla stesso Carlo I nell’attesa dell’ultimazione dei lavori del castello.
Durante il viaggio verso il Castello Peleş, circa a metà strada, potete sostare presso il Monastero di Sinaia, che ospita tutt’ora una ventina di monaci. Subito dopo l’ingresso all’area monasteriale si erge una chiesa ortodossa costruita a metà dell’Ottocento, mentre al suo fianco c’è un piccolo Museo di Storia all’interno del quale sono esposti alcuni dei tesori del monastero, tra cui la prima traduzione in romeno della Bibbia (1668). Tornando verso le montagne, un passaggio seminascosto conduce a una chiesa più piccola, la Biserica Veche (1695), accanto alla quale si trova la tomba di Tache Ionescu che, tra il 1921 e il 1922, guidò per qualche mese un governo di transizione.
Terminate le visite di carattere artistico e culturale, potete dedicarvi alla scoperta dei più begli scenari naturali dei Monti Bucegi. Tra le montagne ci si può cimentare con diverse attività all’aria aperta ed in particolar modo con lo sci, per il quale consigliamo il comprensorio del Monte Furnica dotato di circa 40 km di piste. Durante l’estate i medesimi pendii sono a disposizione degli escursionisti, senza contare quelli percorribili anche con la mountain-bike o a cavallo.
L’altitudine elevata, di poco inferiore a 900 metri, e la particolare configurazione morfologica della zona determinano condizioni climatiche di tipo continentale con moderate influenze alpine. In sostanza gli inverni sono generalmente lunghi, freddi e nevosi, mentre d’estate fa fresco e si verificano spesso improvvisi temporali pomeridiani. La fine della primavera e l’inizio dell’autunno sono le stagioni migliori per visitare Sinaia, a meno che non abbiate intenzione di sciare, in quanto la temperatura è mediamente gradevole, l’afflusso turistico relativamente scarso e la natura assume forme e colori entusiasmanti.
Sinaia dista 50 km dal centro di Braşov, dove è stato recentemente inaugurato il Braşov-Ghimbav International Airport, la nuova grande porta d’ingresso alla Transilvania. La stazione ferroviaria si trova un paio di isolati a nord del centro storico ed è collegata alle maggiori destinazioni della regione. Per chi si muove in auto, Sinaia è raggiungibile imboccando la statale E60, che da Cluj-Napoca scende verso Budapest passando per Târgu-Mureş e Braşov, o in alternativa con la provinciale n°71, la via più breve per spostarsi da/a Târgovişte.