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Santa Cruz de la Sierra (Bolivia): cosa sapere e cosa vedere

Santa Cruz de la Sierra, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Santa Cruz de la Sierra dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Santa Cruz de la Sierra, chiamata anche semplicemente Santa Cruz, è il capoluogo del dipartimento di Santa Cruz e della provincia Andrés Ibáñez in Bolivia, l’unica nazione del Sudamerica, insieme al Paraguay, senza affacci sul mare.

La fondazione della città risale al 26 febbraio 1561, quando il capitano Ñuflo de Chávez la battezzò col nome del suo paese natale in Spagna. Nei secoli successivi Santa Cruz accolse diverse comunità di Gesuiti, che fondarono decine di Missioni, e che sono la spiegazione alle forti connotazioni religiose presenti tutt’oggi nel capoluogo boliviano. Oggi la popolazione ha abbondantemente superato il milione di persone, andando a disegnare la classica metropoli sudamericana, prospera e ricca di fascino da un lato, caotica e congestionata dal traffico dall’altro. Rispetto al resto dello stato, dove l’agricoltura ed i centri rurali la fanno ancora da padroni, la città si presenta decisamente all’avanguardia, economicamente, coi traffici commerciali di materie prime e di manufatti ultimati con Brasile ed Argentina, e sotto il profilo delle infrastrutture e dei servizi pubblici, ancora non all’altezza dei modelli occidentali più completi, ma comunque avanti anni luce rispetto al mulo o al lama che tutt’ora vengono usati per spostarsi nei comuni andini poco distanti.

Per respirare a pieno l’atmosfera della città bisogna dirigersi a Casco Viejo, quello che possiamo definire come il centro storico, dove si trova la piazza principale di Santa Cruz, la Plaza 24 de Septiembre, su cui si affaccia la Cattedrale di San Lorenzo, edificata tra il 1845 ed il 1915 sulle rovine della precedente fabbrica risalente al 1605, ed attualmente sede di un museo dove sono esposti manufatti, quadri religiosi e sculture sacre delle antiche Missioni Gesuitiche della regione. A breve distanza dalla piazza, a fianco del Municipio, sorge la Casa della Cultura Raul Otero Reich, inaugurata nel 1968 alla memoria del grande poeta, dove sono conservati oggetti di artigianato locale, e dove ha sede il Museo di Storia Naturale. Al di fuori dell’anello del Casco Viejo si possono visitare: il Museo Arqueologico, una mostra incentrata sulla vita delle tribù indigene che occupavano il territorio prima dell’arrivo degli europei, presentate attraverso l’esposizione di reperti e di strumenti della loro vita quotidiana; il Parque Arenal, il più famoso parco pubblico di Santa Cruz, delimitato da una laguna artificiale dove è possibile vedere un grande murale realizzato da Lorgio Vaca; lo Zoo, posizionato del terzo dei dieci anelli concentrici in cui è suddivisa urbanisticamente la città; e le Cabañas del Rio Pirai, dove gustare piatti tipici comodamente seduti all’aria aperta e godendo dei magnifici scenari del fiume. Interessanti sono anche le chiese di San Andrea e di San Rocco, ed il Santuario di Cotoca, mentre per lo shopping non c’è niente di meglio che recarsi in uno dei tanti mercati rionali organizzati nei quartieri del centro, tra i quali spiccano il Mercato Los Pozos, vicino al parco Arenal, ed il mercato Calles, incentrato sulla vendita di oggetti realizzati a mano dagli artigiani locali.

Qualche chilometro fuori dai confini cittadini, molto vicino al Brasile, sorge invece il Parco Nazionale Noel Kempff Mercado, inaugurato il 28 giugno 1979 col nome di Parco Nazionale Huanchca, ma poi ribattezzato alla memoria del professor Noel Kempff Mercado per le numerose e preziose ricerche che egli compì negli anni di servizio al parco. L’attrazione principale e più conosciuta sono le cascate del fiume Pauserna, che attraversa chilometri e chilometri di foresta tropicale, caratterizzata da migliaia di specie arboree come bromelie, passiflore, aracee, palme ecc., ed abitata da tapiri, giaguari e lontre, che vivono beatamente con l’unica pericolosa insidia rappresentata dai bracconieri, che riescono ancora a battere la zona a causa dei controlli poco efficaci.

Il clima è tropicale, generalmente mite per tutto l’anno, tanto che la temperatura media si attesta intorno ai 21 gradi, fatta eccezione per quelle giornate invernali in cui soffiano i surazos, venti gelidi provenienti dalla pampa argentina che abbassano la temperatura di diversi gradi in poche ore. I mesi più piovosi sono quelli di estivi di gennaio e febbraio, ricordiamo che la Bolivia si trova anche se di poco al di sotto dell’Equatore, con piogge intense che possono perdurare anche per più giorni consecutivamente, e che si dovrebbero scongiurare partendo nei mesi invernali, quindi tra giugno e settembre, quando le temperature sono però leggermente più basse.

A Santa Cruz si trova il più moderno aeroporto internazionale della Bolivia, il Viru Viru International Airport, collegato a quasi tutte le più importanti città sudamericane come Buenos Aires, Brasilia e Lima, mentre una volta atterrati il mezzo più utilizzato per gli spostamenti è l’autobus, facile da prendere ed economico, con le controindicazioni rappresentate dallo stato di conservazione in cui versano, e dalla lunghezza dei tragitti, dilatata dal pessimo stato delle strade boliviane.
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 Pubblicato da - 03 Novembre 2008 - © Riproduzione vietata

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