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Michoacan (Messico), tra cultura preispanica e architettura coloniale

Michoacan, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Michoacan dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

  • Morelia
  • Paricutin
Cultura preispanica e architettura coloniale si mescolano armoniosamente entro i confini del Michoacan, annoverato tra le destinazioni turistiche più suggestive di tutto il Messico. Dello stato fanno parte almeno tre città che meritano senza dubbio di essere visitate: Patzcuaro, pittoresco borgo costruito in adobe sulle sponde dell’omonimo lago; Uruapan, punto di partenza per le escursioni verso il vulcano Paricutin; e soprattutto Morelia , la capitale del Michoacan, inserita dall’UNESCO tra il Patrimonio dell’Umanità nel 1991. Nonostante la storia e le tradizioni dello stato affondino le proprie radici nell’entroterra, il Michoacan si affaccia sull’Oceano Pacifico con un magnifico tratto di costa di circa 250 chilometri costellato da spiagge incontaminate e piccoli villaggi.

Abitato a partire da circa 10.000 anni fa, l’odierno Michoacan è stato la culla della cultura Purepecha che, in età preispanica, si espanse su ampi tratti degli altopiani centro-occidentali del Messico, lasciandovi alcune incredibili testimonianze di carattere architettonico. Con l’arrivo degli spagnoli le popolazioni autoctone furono soggiogate, uccise o ridotte in schiavitù, e cominciarono a sorgere quelle che oggi sono le città più importanti dello stato. Durante la guerra civile, il Michoacan ed in particolare la sua capitale Morelia balzarono agli onori delle cronache in quanto patria di José Maria Morelos y Pavon, uno degli esponenti di spicco del movimento indipendentista, processato dall’inquisizione e fucilato dall’esercito.

La capitale statale è Morelia, città dal grande patrimonio artistico e architettonico in cui magnifici edifici di epoca coloniale e piazze ombreggiate si mescolano con le tradizioni secolari del luogo. Fondata nel 1541 con il nome di Valladolid, la città fu ribattezzata Morelia nel 1828 in onore di José Maria Morelos. Tra le cose da vedere ricordiamo la cattedrale, completata nel 1744 in un sobrio stile barocco con una bella facciata e due torri che pare siano le più alte di tutte le chiese del Messico, e le due splendide piazze poste ai suoi fianchi: Plaza de Armas e Plaza Melchor Ocampo. Di fronte alla cattedrale sorge il Palacio de Gobierno, ornato di dipinti murali che illustrano episodi fondamentali della storia messicana, mentre ad est si erge la chiesa più elaborata della città: il Santuario de Guadalupe. Altre cose da non perdere sono il Palacio Clavijero ed il vicino Mercado de Dulces y Artesanias, il Colegio de San Nicolàs de Hidalgo ed il Museo del Estado.

55 chilometri a sud-ovest di Morelia si incontra Patzcuaro, cittadina di 50.000 abitanti sorta sulle sponde del lago omonimo che rappresenta una delle località turistiche più pittoresche del Messico. Ricco di stradine acciottolate e case dalle grondaie sporgenti, il centro si sviluppa intorno a Plaza Vasco de Quiroga (Plaza Grande), un luogo di ritrovo gradevole e rilassante, seguita per importanza e prestigio da Plaza Gertrudis Bocanegra (Plaza Chica), intitolata a un’eroina locale fucilata nel 1818 per aver sostenuto il movimento indipendentista. Ad est, lungo Calle La Paz, si trova la Basilica de Nuestra Senora de la Salud, ambizioso progetto architettonico commissionato dal vescovo Vasco de Quiroga solo parzialmente ultimato, mentre poco più a sud è aperto il Museo de Artes Populares, un museo di artigianato ospitato nel cinquecentesco Collegio de San Nicolas.

Circa 3 chilometri a nord del centro di Patzcuaro si estende l’omonimo lago, la cui acqua è di un azzurro talmente intenso da confondersi col cielo. La strada che lo costeggia attraversa dolci colline e incontra gioielli di architettura coloniale e precolombiana, oltre a cittadine ricche di tradizioni come Ihuatzio, situata vicino a grandi rovine tarasche, Tzintzuntzan, dove vedere gli yacatas, basamenti templari a più livelli che testimoniano il suo passato di capitale tarasca, Quiroga, ideale per acquistare prodotti artigianali locali, Santa Fé de la Laguna, rinomata per la sua ceramica nera, Erongaricuaro, antico rifugio del poeta surrealista francese André Breton, e Tocuaro, famosa per le folkloristiche maschere di legno. Meno frequentate sono la sponda occidentale e le zone acquitrinose, habitat incontaminato di decine di specie di uccelli palustri.

La terza imperdibile tappa del Michoacan è Uruapan, custode del Parque Nacional Barranca del Cupatitzio, lambita dall’impetuoso Rio Cupatitzio e poco distante dal vulcano Paricutin, che si leva 35 chilometri ad ovest del centro. L’attrattiva principale della città è proprio il Parco Nazionale, uno straordinario parco urbano esteso appena un chilometro ad ovest della piazza principale dove la vegetazione tropicale cresce incontrastata e variopinti uccelli vi nidificano ogni anno. Qui gorgoglia impetuoso il corso del Cupatitzio, che sfocia nella cosiddetta Rodilla del Diablo nei pressi dell’estremità settentrionale del parco. Altre due cose da vedere sono il Museo de Los Cuatro Pueblos Indios, all’interno del quale sono esposte artesanias regionali, tra cui ceramiche provenienti da Capula e oggetti in lacca di Quiroga, e la Fabrica San Pedro, un’antica fabbrica tessile risalente al XIX secolo dove si producono e vendono copriletti, tovaglie e tende in puro cotone.

Sebbene sia molto piccolo e difficile da raggiungere, il centro abitato più vicino al Volcan Paricutin è Angahuan, arroccato a quasi 2.700 metri di altitudine con case in legno e strade polverose percorse da cavalli. Questo è il vero e proprio punto di partenza per le escursioni verso la cima del vulcano, il cui grande cono nero svetta ad oltre 2.800 metri di quota emettendo sbuffi di vapore, unica manifestazione di attività lavica da molti anni a questa parte. Tra gli scorci più affascinanti ci sono quelli che riguardano il Templo San Juan Parangaricutiro, il cui campanile svetta nel mare di lava nera solidificata.

Detto dell’entroterra, resta da passare in rassegna il litorale del Michoacan, lambito per tutti i suoi 250 chilometri di lunghezza dalla statale 200. Seguendo la strada si attraverseranno decine di incantevoli spiagge incontaminate, alcune basse e sabbiose, altre annidate in anguste insenature rocciose, ma anche estuari di fiumi popolati da migliaia di uccelli e piccoli villaggi alcuni dei quali totalmente disabitati. Tra le località migliori ricordiamo Boca de Apiza, situata alla foce del Rio Coahuayana con la sua spiaggia di sabbia nera cinta dalla foresta, San Juan de Alima, nota soprattutto tra i surfisti, Las Brisas, abbarbicata su una scogliera panoramica, Faro de Bucerias, celebre per la spiaggia di sabbia dorata a forma di mezzaluna, Playa Maruata, da molti considerata la più bella del Michoacan, e Barra de Nexpa, un piccolo villaggio di un centinaio di abitanti permeato da un’atmosfera magica e senza tempo. L’unica città costiera di notevoli dimensioni è Lazaro Cardenas, sostanzialmente priva di bellezze, ma fondamentale per le infrastrutture legate ai trasporti.

A causa dell’eterogeneità morfologica del territorio, il Michoacan presenta condizioni climatiche molto diverse a seconda che ci si trovi sulla costa o in cima ai monti dell’entroterra. Le temperature medie annuali, infatti, variano dai 13 gradi dei paesini nei dintorni di Uruapan ai 29 di Lazaro Cardenas, dove il caldo è attutito dalle piacevoli brezze marine. In generale l’afa è più opprimente nei fondovalle dell’entroterra, contraddistinti da estati torride in cui le massime possono toccare i 40 gradi. La stagione delle piogge, seppur più o meno intensa da zona a zona, è compresa tra giugno e ottobre.

L’aeroporto principale del Michoacan è il Francisco J. Mujica, situato 27 chilometri a nord di Morelia, sulla statale che collega la città a Zinapécuaro; da qui partono ogni giorno alcuni voli per numerose destinazioni messicane e qualche collegamento verso il Nord America. Gli spostamenti via terra sono regolati dall’ampia rete di autobus a lunga percorrenza che consentono di muoversi tra tutte le città più importanti, ma anche da/verso alcune località piccole e impervie. A divincolarsi nel traffico delle metropoli Morelia e Uruapan sono invece autobus urbani, combi e centinaia di taxi.
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 Pubblicato da - 07 Gennaio 2012 - © Riproduzione vietata

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