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Sark (Guernsey), l'isola pił buia del mondo nel Canale della Manica

Chi abita in città sa bene quanto sia difficile ammirare un cielo stellato: la volta delle tenebre, disturbata dall’inquinamento luminoso cittadino, mostra pallide spruzzate di costellazioni che, per quanto affascinanti, non sono che un’esigua manciata di pepite rispetto a quelle che si potrebbero vedere se fosse buio davvero. Buio come sull’isola di Sark, la più piccola tra le quattro isole del Canale della Manica: qui le luci artificiali non sono ben accette, e gli abitanti sono disposti a spegnere ogni faro e lampione pur di lasciare intatta la bellezza del mondo notturno.

La mancanza di automobili – cui si sono sostituiti veicoli trainati a cavallo, biciclette e trattori – ha fatto sì che Sark venisse inclusa di recente nella lista dei “cieli neri mondiali”, dove le stelle brillano più che in ogni altra parte del pianeta. Il riconoscimento è giunto proprio negli ultimi giorni da parte dell’Ida (Internationale Dark-Sky Association), cui appartiene anche l’associazione italiana Cielobuio. Già da tempo l’organizzazione cerca i luoghi più suggestivi della Terra e fa tutti gli accertamenti del caso, prima di attestarne la bellezza, e il caso di Sark segna un nuovo primato: mai, prima d’ora, si era premiata una località per l’oscurità del suo cielo.

Un impegno, quello dell’isoletta britannica, che non è lasciato al caso o al buonsenso dei cittadini. A progettare il buio ci ha pensato Jim Patterson, esperto dell’Institute of Lighting Engineers, che ha avviato il piano di gestione dell’illuminazione pubblica e privata secondo un approccio “dark sky friendly” che indirizzi verso l’alto meno luce possibile. Gli abitanti del luogo e in particolare Paul Williams, addetto alle questioni ambientali e membro del Chief Pleas, sono sicuri che l’espediente ecologico e paesaggistico attirerà molti visitatori sul posto, incentivando il fenomeno detto “astro-turismo”, i cui rappresentanti sono chiamati “stargazers”.

Per quanto un firmamento al naturale possa risultare uno spettacolo magnifico, non si deve pensare che il buio sia l’unica attrattiva di Sark. Le particolarità che riguardano l’isola sono numerose, a partire dal fatto che le prime elezioni libere vi si svolsero soltanto nel 2008: sino all’anno precedente l’area assomigliava in tutto a un regno feudale, di proprietà delle 40 famiglie dei coloni originari, con leggi risalenti al 1525, approvate allora dalla Regina d’Inghilterra e tutt’ora in uso.

L’unico modo per raggiungerla è salpare col traghetto da Guernsey, per poi abituarsi all’assenza di automobili e fare i conti con calessi e trattori. Per i semplici turisti è un’esperienza magica, ma alle prese con queste usanze bizzarre si vedono anche imprenditori e uomini d’affari: Sark, oltre ad essere un Eden di costellazioni, è un paradiso fiscale tra i meno conosciuti.
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