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Scoperte archeologiche in Turchia, arricchiscono l'offerta turistica

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Quest'anno è stato un anno eccezionale per l'archeologia in Turchia con un numero di nuovi siti e reperti ritrovati. Tra le scoperte più importanti anche delle città perdute e manufatti significativi provenienti dagli scavi in corso in varie zone del paese. Queste nuovi ritrovamenti non potranno che far aumentar l'interesse turistico per la Turchia, che oltre ad un mare straordinario ha da offrire ai viaggiatori millenni di storia ed arte.

Tra i ritrovamenti più importante sicuramente la scoperta della città perduta di Germenicia a Kahramanmaras, con numerose case decorate con mosaici, come quelle che si trovano anche in Efeso e Zeugma. Non da meno la scoperta effettuata presso l'antica città romana di Julianopolis, vicino ad Ankara, durante i cui scavi è stata trovata l'antica città di Parnassos.

Ad Istanbul e dintorni le scoperte includono ceramiche del periodo romano e bizantino e una lapide romana presso l'antica città di Bathoneia situata sulle rive del lago di Küçükçekmece, non distante da Istanbul. Una sezione di una strada romana, lunga 60 metri, e un tunnel sono stati trovati invece a Kocaeli. Un tempio con statue di Afrodite ed Eros, risalente al secondo secolo aC, oltre ad una pletora di ceramica e resti di mura e una torre sono stati rinvenuti a Tekirdag.

La regione del Mar Nero è stata anche luogo di molti interessanti reperti tra cui un antico teatro da 2500 posti, venuto alla luce durante gli scavi della città antica di Tieios, a Zonguldak. Questa antica città sembra destinata a diventare famosa come la Efeso delle coste del Mar Nero. Ci sono state anche le importanti scoperte presso l'antica città di Hadrianapolis a Karabuk con mosaici unici che raffigurano animali come cavalli, elefanti e pantere, patrimonio che porta questo sito ad essere indicato come l'equivalente di Zeugma sul Mar Nero.
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Nei pressi delle zone costiere turche vari altri ritrovamenti: il sarcofago di marmo rilievo che sembra essere quello del re Hekataios (il padre del re Mausolos) trovato nella zona di Zeus Karios Milas nel sud-ovest della Turchia. Una statua di una donna coronata che regge una torcia è stata trovata invece a Perge. Non lontano da Antalya, a Demre è stata rinvenuta una cappella bizantina vecchia di 900 anni, e un laboratorio di pittura di 1.500 anni fa. Invece nei presso di Cesme, sulla costa del Mar Egeo, è stato trovato un centro di produzione del vino risalente a 3000 anni da, è mentre un sigillo vecchio di 8.200 anni è stato riportato alla luce a Bornova, vicino ad Izmir.

I ritrovamenti effettuati in Anatolia centrale comprendono le tavolette cuneiformi rinvenute vicino all'antica città di Kanesh a Kayseri (la Nesa degli ittiti) , mostrando che il primo accordo commerciale scritto fu sancito in Anatolia 4.000 anni fa. L'antica città di Kanesh è anche il luogo della scoperta delle prime tracce della lingua ittita, ed anche la prima attestazione di una qualsiasi delle lingue indo-europee, databile al 20° secolo avanti Cristo. Bastioni vecchi di 5.000 anni sono stati anche rinvenuti a Kültepe nei pressi di Kayseri.

Nella Turchia orientale è stato scoperto un muro di 2.600 anni fa che apparteneva all'Impero Urartu ed è stato trovato nel castello di Dogubeyazit. Una fontana vecchia di 1.800 anni, il Ninfeo Antoninen, della città antica di Sagalassos in Burdur è di nuovo in funzione: era crollata dopo un forte terremoto intorno all'anno 650. Oggi scorre scorre nuovamente l'acqua dopo 1400 anni d'attesa. La chiesa Ayavukla del 19 ° secolo è stata restaurata per essere utilizzata come un centro culturale: sono emersi sulle pareti una figura di Cristo così come gli affreschi raffiguranti San Giovanni e l'Arcangelo Michele.
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