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Il turismo legato ai casino sostiene l'economia locale

I casinò italiani forniscono un contributo significativo all’economia del territorio, sia in maniera diretta che attraverso l’indotto generato. Ma è possibile quantificare quale sia il contributo dei migliori casinò nazionali?

Ci abbiamo provato esaminando i dati delle tre strutture di riferimento: Venezia, Saint-Vincent e Sanremo. Procederemo poi ad analizzare il crescente contributo dei casinò online, al fine di scattare una panoramica più completa di questo fenomeno in continua evoluzione.

Fatturato e utile dei casinò italiani

Prima di comprendere quale sia il contributo dei migliori casinò online italiani, e come tra tutti i migliori casinò quelli digitali stiano generando un crescente margine, occupiamoci delle strutture fisiche, partendo da Venezia.

Il Casinò lagunare ha generato nel 2021 57,8 milioni di euro di incassi, contro i 44,3 milioni di euro del 2020. Per il 2022, con dati ancora provvisori e considerato che il mese di dicembre è uno dei pezzi forti del bilancio del casinò, l’obiettivo è quello di avvicinarsi gradualmente ai massimi storici recenti che, ricordiamo, hanno sfiorato incassi per 100 milioni di euro annui.

Più magro è il fatturato del Casinò di Saint-Vincent, che ha chiuso il 2021 con ricavi per 31,8 milioni di euro, contro i 30,4 milioni di euro che erano maturati nell’anno precedente. L’utile netto è invece stato pari a 1,6 milioni di euro, accantonato a riserve per rafforzare il patrimonio netto, che passa da 41 a 42,6 milioni di euro.

In terza posizione per incassi troviamo invece il Casino di Sanremo, che ha chiuso il 2021 con 22 milioni di euro di fatturato. Anche in questo caso importanti sono gli auspici per una accelerazione nel 2022, che dovrebbe esser chiuso su livelli abbondantemente maggiori rispetto a quelli dell’esercizio precedente.

Il contributo dei casinò online

Evidentemente, i numeri generati dai tre casinò “fisici” italiani sono ben poca cosa sull’ammontare complessivo dei ricavi determinati dal settore dei giochi in Italia: sia sufficiente considerare che nel 2021 lo Stato ha ricavato dai giochi online il 9,4% in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 11 miliardi di euro. In questo contesto, sempre più rilevante è il contributo dei casinò online, su cui negli ultimi anni si sono dirottate le preferenze di tantissimi giocatori, per una spesa media annua di 2.000 euro.

Sempre a livello statistico, evidenziamo come la macrozona più attiva d’Italia in termini di intrattenimento ludico sia il Nord, dove peraltro troviamo sia la regione che ha speso di più (la Lombardia, con oltre 2 miliardi di euro), sia la regione che ha speso di meno (la Valle d’Aosta, con 14 milioni di euro). All’interno della macrozona del Sud, la regione più dinamica è la Campania, dove si è speso circa 1 miliardo di euro.

Passando poi ai giochi più gettonati, gli strumenti di intrattenimento appartengono principalmente a tre categorie:
  • le scommesse sportive assorbono il 34% del mercato complessivo
  • i giochi da casinò, che hanno visto un aumento al 43% su base annua e una spesa totale di 441 milioni di euro
  • il poker, che ha subito un calo deciso nell’ultimo anno ma continua a occupare il 13% del mercato.
La quota rimanente del mercato è invece attribuibile ai giochi come il Bingo, alle scommesse virtuali, al lotto e alle lotterie istantanee e a giochi residuali.

Per quanto infine riguarda il profilo del giocatore, a dedicarsi ai giochi online sono uomini e donne di tutte le età, anche se la prevalenza è quella dei giovani di età tra i 18 e i 30 anni, probabilmente maggiormente in grado di esprimere la giusta dimestichezza dinanzi alle piattaforme ludiche. Non stupisce però la crescita della quota di over 30 nell’ultimo triennio, a dimostrazione del fatto che nello stesso periodo di esame i consumi ludici sono cambiati radicalmente e, con essi, anche le propensioni degli utenti italiani del settore del gioco, a distanza e sul web.

L’impatto sul mercato del lavoro

Tornando poi al contributo del settore giochi sull’economia nazionale, sottolineiamo come il fenomeno del gioco online stia determinando una migrazione dei lavoratori dalle strutture fisiche alle piattaforme digitali.

In queste ultime operano 84 concessionari (53 italiani e 31 stranieri) con circa 1.500 dipendenti, in continua crescita e in grado di rappresentare circa un terzo del totale degli occupati.

I dati dovrebbero peraltro continuare a crescere nel corso dei prossimi mesi, complice il maggior business determinato dalle piattaforme di intrattenimento digitale e la nascita di nuovi mestieri finalizzati a supportare i giri d’affari di questi servizi da casinò online.
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