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La Grecia nel bicchiere: itinerari e idee di viaggio per scoprire i migliori vini ellenici

Nell’antica mitologia ellenica, il vino è il dono degli dei agli uomini. Dioniso decide di svelare a Oeneo (da qui l’aggettivo enologico quando si parla di vino) il segreto del nettare, e gli comanda di moltiplicarne la coltivazione nel mondo. Non a caso, anche in Italia lo sviluppo dell’enologia è introdotto dai Greci dapprima nelle regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria e Puglia) e via via si diffonde a macchia d’olio, sfruttando le simili condizioni climatiche.

Sebbene sappiamo che la trasformazione dell’uva in vino sia ancora più antica, il suo arrivo in Grecia ha sicuramente un’importanza fondamentale e, ancora oggi, costituisce una rilevante parte dell’agricoltura ellenica. Se il Bel Paese ha il Chianti e il Barolo, la Valle di Nemea costituisce sicuramente il fulcro storico e l’eccellenza dei vini greci. Nemea si trova nella zona nord-ovest della penisola del Peloponneso, non lontano dal sito archeologico di Iraklion, uno dei luoghi delle dodici fatiche di Ercole.

I vini di Nemea utilizzano uve tipiche del contesto europeo, benché non necessariamente autoctone, come lo Chardonnay e il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Syrah. Tipicamente greca è invece l’Agiorgitiko, un antico vitigno a bacca nera con acini particolarmente stretti, che viene raccolto nel mese di settembre e il cui areale di produzione occupa circa 3200 ettari nella zona sud-centrale della Grecia. Il rosso di Nemea da uve Agiorgitiko si può fregiare della POP (Prostatevómeni onomasía proélefsis), titolo equivalente alla DOC, e la sua produzione – che avviene tramite macerazione carbonica – viene imitata anche in Francia nella regione del Beaujolais.

Se, come è molto probabile, vi innamorerete dei vini di Nemea, stesso sentimento lo proverete anche per la zona dove si producono. Nella vallata del Peloponneso si trovano numerosi siti archeologici, a partire dall’antica Nemea, dove nel VI secolo a.C. già si tenevano i Giochi panellenici e il cui stadio è precedente a quello di Olimpia. Dal Santuario di Zeus si passa all’Acrocorinto, il grande complesso fortificato che domina la città di Corinto – quella per intenderci del canale artificiale di navigazione che “taglia” in due la Grecia. Torri di gusto veneziano, reperti millenari e tutta la magnificenza naturalistica del lago di Stymfalia, uno dei luoghi più adatti al birdwatching e all’esplorazione ambientale di quest’angolo del paese.

Le regioni DOC del nord della Grecia


La zona settentrionale della Grecia è caratterizzata dalla presenza di più areali di produzione del vino che si qualificano come PDO (Designazione di Origine Protetta). Si distinguono, in particolare, sei aree:
  • Amynteon, vicina ai confini della Macedonia del Nord, in prossimità del Lago Vegoritida
  • Goumenissa, sempre nell’estremo nord ellenico, ai piedi del Monte Paiko e appena fuori l’omonima città di Goumenissa
  • Zitsa, nell’Epiro, è la zona più meridionale delle sei e anche la più montagnosa
  • Naoussa, intorno all’omonima città e ai piedi del Monte Vermion
  • Meliton, una delle tre “braccia” della Penisola Caldicica (penisola di Sithonia) e sulle pendici del Monte Meliton
  • Rapsani, sulle colline che circondano il sacro Monte Olimpo
Le strade del vino della Grecia del Nord, riunite in un consorzio di produttori, sono uno dei modi migliori per conoscere queste sei regioni, ciascuna delle quali è caratterizzata da una forte cultura enogastronomica e da un ricco patrimonio monumentale fatto di siti archeologici, chiese, monasteri, musei e tantissimo altro ancora.

Visitare la Grecia settentrionale a base di vino significa, soprattutto, visitare anche le cantine che aprono le loro porte al turista volenteroso di immergersi nella cultura del bere ellenico, che ha molte differenze – organolettiche e culturali – rispetto ai paesi circostanti. Quella delle cantine della Grecia è infatti una cultura da scoprire con attenzione, mettendo da parte la conoscenza e gli archetipici che fanno parte del buon bere quotidiano alle nostre latitudini.

La Strada del Vino delle Divinità Olimpiche tocca il confine meridionale della valle di Tempi, raggiungendo le località di Rapsani, Krania, Pydna Pieria e Agios Panteleimon, una località che conserva tracce evidenti della dominazione veneziana. Spiagge, templi e taverne dove gustare specialità di pesce rendono il percorso ancor più interessante e adatto tanto ai mesi autunnali quanto agli estivi.

La Strada del Vino dell’Epiro è un vero e proprio inno alla tranquillità e alla serenità della natura. Antichi ponti in pietra immersi in boschi fittissimi, villaggi montagnosi come quello di Metsovo a quasi 1200 m d’altitudine e vigne d’autore. Katogi Averoff è una cantina che si trova a Metsovo ed è particolarmente centrale per la zona, visitata soprattutto nei mesi invernali per le sue piste da sci. Interessanti anche il Monastero di Tsouka, il Museo delle cere di Pavlos Vrellis e le Cave di Perama.

La Strada del Vino dei Laghi corrisponde alla Macedonia Occidentale, e vede i suoi vigneti diffusi soprattutto intorno ad Amyntaio, lungo un plateau che arriva fino ai 750 m s.l.m. I laghi di Vegoritida e Petra, veri e propri siti naturali fondanti della regione, sono protetti a livello comunitario per la presenza di numerose specie animali. Non lontano, la località di Metamorfosi è uno storico centro di produzione vinicola costruito intorno a un monastero del IX secolo, ma il percorso continua fino a Siatista, dove si trova un vino “soleggiato”, ovvero realizzato con uve che vengono iper-macerate al sole.

La Strada del Vino di Naoussa è la più famosa della Grecia settentrionale, poiché vi si produce lo Xinomavro, vino rosso di grande qualità. Il percorso tocca Naoussa con il suo Museo del Vino, ospitato in un edificio neoclassico costruito nel 1908 da Ioannis Boutaris. Se in città verrete catturati anche dalle cascate di Subani, non perdetevi anche il Ninfeo di Mieza con la raffigurazione della Scuola di Aristotele, le piste da sci di Pigadia e Seli e i siti archeologici di Vergina e Veroia.

Tra sacro e profano, la Strada del Vino di Goumenissa – Pella tocca ben due regioni vinicole, a circa 70 km da Salonicco. Non solo vino, perché questa zona è caratterizzata dalla presenza di tre importanti monasteri (della Vergine Maria e di San Nicodemo a Goumenissa e di San Raffaele a Grivas-Pella) e dal sito archeologico di Kilkis. Sapevate che ogni 1° febbraio si festeggia proprio qui San Trifone Martire, patrono dei viticoltori?

Parte integrante della seconda città più grande della Grecia, la Strada del Vino di Salonicco (Thessaloniki) ci permette di raggiungere questa località ricchissima di testimonianze che stratificano le varie influenze straniere sul paese, prima della sua indipendenza raggiunta nel corso dell’Ottocento. A Salonicco c’è davvero tanto da vedere: la Torre Bianca, i musei di Archeologia, Bizantino e del Folklore, le mura cittadine, l’Arco di Galerio e gli antichi templi bizantini. Oltre, ovviamente, a brindare alla Grecia e alle sue meraviglie.

Concludiamo così il nostro viaggio con la Strada del Vino Caldicida, appena fuori Salonicco, che tocca Agios Pavlos, Porto Carras e arriva al Monte Athos (dove l’accesso è vietato alle donne) e con la Strada del Vino di Dioniso, ai piedi di quel Monte Paggaion che in passato era sfruttato per le ricchissime miniere di oro e argento.


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