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Gite domenicali fuori porta in Sardegna. Dove andare in gita per un giorno

Gli antichi Greci la chiamavano ՚Ιχνοũσσα - Ichnussa - per la sua bizzarra forma a guisa di grande piede umano, in quanto in greco ίχνος - ichnos - significa, per l’appunto, “orma”. Oggi noi la chiamiamo Sardegna, ma la verità è che comunque la chiamiamo resta una delle isole più belle del mondo. Panorami mozzafiato, un mare color smeraldo, spiagge di sabbia bianchissima e paesaggi meravigliosi e autentici, a volte crudi e selvaggi, ma sempre talmente unici e coinvolgenti da richiamare turisti e visitatori da tutti il mondo.
Se state cercando dove andare in gita per un giorno in Sardegna, quindi, non avete che l’imbarazzo della scelta, perché numerose sono le mete da visitare, tra borghi nascosti, testimonianze archeologiche preziose, musei originali e attrazioni che divertiranno tutti i componenti del gruppo di “gitaioli”.
Interessante anche la proposta degli eventi in Sardegna, terra di tradizioni antiche, di feste incantevoli e di sagre enogastronomiche prelibate, tra i quali potete spulciare alla ricerca di qualche idea per passare una domenica diversa dal solito.
In alternativa potete seguirci lungo la narrazione di questa piccola guida, all’interno della quale abbiamo raccolto idee originali e qualche suggerimento che siamo sicuri catturerà la vostra attenzione.
Partiamo, dunque, alla scoperta di questa terra misteriosa e delle preziose occasioni che ci sa offrire.

I Giganti di Mont’e Prama


Cominciamo, dunque con la Penisola del Sinis, sulla costa centro-occidentale dell’isola, un vero e proprio paradiso terrestre, e non solo per noi, visto che la stessa Commissione Europea l’ha riconosciuta come Destinazione d'Eccellenza "Eden".
Qui si trova una delle più rinomate località balneari della Sardegna, nonché scrigno di tesori millenari risalenti anche al X secolo a.C. In particolare vi troviamo quella che possiamo ritenere la più importante scoperta archeologica del XX secolo nel bacino del Mediterraneo; si tratta dei Giganti di Mont’e Prama, sculture nuragiche in pietra che rappresentano guerrieri alti fino a 2,5 metri dotati di occhi realizzati con centro concentrici, per un effetto ipnotico davvero suggestivo.
Siamo molto probabilmente di fronte a un unicum irripetibile, in quanto i contenuti stilistici proposti dai Giganti non sono paragonabili a nessuno di quelli espressi dalle altre civiltà che hanno abitato il bacino del Mediterraneo in quei secoli; si ipotizza, inoltre, che sotto qualche metro di terra ci sia un santuario intero da riportare alla luce e, quindi, quello che possiamo attualmente ammirare è solo una parte del patrimonio artistico disponibile.
Oggi i Giganti sono ospitati in parte nel Museo Civico di Cagliari e in parte in quello di Cabras, dove ne potrete ammirare la stupefacente bellezza. Se poi la vostra gita la organizzate in una giornata in cui il sole decide di baciarvi e regalarvi luce e caldo, nulla vi vieta di terminare la giornata spingendovi fino alle spiagge quarzose di Mari Ermi, Is Arutas e Maimoni, meravigliosi e imperdibili capolavori naturali.

Gavoi, il paese del Fiore Sardo DOP


Andiamo ora in montagna, nel cuore del Gennargentu, a Gavoi, per l'esattezza, uno dei più bei borghi della Sardegna, autentico gioiello storico-naturalistico. Completamente immerso in una Natura intatta, abbarbicato a quasi 800 m di altezza e circondato da boschi di castagni, noci e agrifogli, propone ai visitatori un’atmosfera che sembra essersi fermata a qualche decennio fa, tra le imponenti case realizzate in granito, i balconi fioriti, i piccoli musei della tradizione, che custodiscono antichi giocattoli o bellissimi ed elaborati abiti della tradizione, reperti archeologici del periodo nuragico e specialità culinarie e gastronomiche che, da veri buongustai quali sicuramente siete, apprezzerete con piacere, passerete una giornata all’insegna del relax, lontani dalla frenesia cittadina.
Dopo aver visitato il borgo dedicate qualche ora del vostro tempo a visitare il Lago di Gusana, incantevole bacino artificiale incastonato negli incantevoli paesaggi circostanti, ubicato a qualche chilometro da Fonni, meta sciistica della Sardegna molto amata dagli appassionati di sport invernali.
Ah, a proposito di specialità gastronomiche, non vi scordate di assaggiare il famoso pecorino DOP Fiore Sardo, prodotto ancora secondo le antiche tradizioni dei pastori sardi con l’utilizzo del fuoco a legna, che conferisce quel piacevole gusto affumicato che lo rende assolutamente unico.

Barumini: Su Nuraxi e Casa Zapata


Ci spostiamo verso aud, per circa 80 km, e ci addentriamo nel territorio di Barumini, piccolo borgo situato nel cuore della Marmilla; fin da subito ci accorgiamo che stiamo entrando in un'area storica dell’isola, attiva fin dai tempi più remoti. Qui, infatti, si trova Su Nuraxi, il più grande Nuraghe di tutta la Sardegna, un vero e proprio villaggio di capanne i cui resti risalgono addirittura al XI secolo a.C. Difficile riuscire a rendere conle parole l'atmosfera che si respira passeggiando tra le vestigia delle abitazioni di persone che quasi 1500 anni fa vivevano da queste parti, ma vi garantiamo che l’emozione sarà vostra compagna di viaggio.
Barumini, però offre un'altra meraviglia: Casa Zapata, l'antica abitazione della famiglia sardo-aragonese che qui regnò nei secoli centrali del I millennio, fino alla soppressione del regime feudale. Lo splendido palazzo, con tanto di giardino monumentale e due corpi di fabbrica annessi, è oggi sede splendida sede museale che custodisce i reperti archeologici dell'epoca nuragica che continuamente vengono trovati, grazie alle periodiche campagne di scavo che vengono organizzate proprio nella zona su cui insiste il bel palazzo nobiliare. Straordinariamente suggestivo.

Terme di Fordongianus e Forum Traiani


Continuiamo la nostra esplorazione della storia più antica dell'isola e ci dirigiamo nell'alto oristanese, sulla riva sinistra del fiume Tirso, dove si trovano le più importanti terme della Sardegna: le Terme di Fordongianus, che propongono stabilimenti balneari per tutte le tasche, ma anche la possibilità di bagnarsi liberamente nelle vasche naturali del fiume che raccolgono le caldissime acque termali provenienti dalla cisterna ubicata nel sito archeologico di Forum Traiani.
Eh sì, esiste un sito archeologico anche qui, dove è possibile visitare i resti di un abitato romano di fondazione tardo-repubblicana, fatto edificare da Traiano, l'imperatore di origine spagnola che è passato alla storia con l’appellativo di “Optimus Princeps”, come centro di incontro e scambio tra le popolazioni presenti in zona durante il I secolo d.C.
Quindi, riassumiamo. Arte e cultura le abbiamo trovate nel sito turistico di Forum Traiani, il relax nelle acque calde e purificanti delle vasche termali...che manca? Bravi! Qualcosa da mettere nello stomaco, magari arrivando fino ad Oristano e accomodandoci ai tavolini del WIne Bar Full Time, ubicato nel cuore della cittadina, graziosissima testimonianza, sia nei suoi esempi architettonici sia nelle sue tradizioni culinarie, dell'influenza spagnola che caratterizza tutta l’isola, nonché sede della Sartiglia una delle manifestazioni più caratteristiche della cultura sarda che si svolge durante le celebrazioni di quello che è, tra i carnevali della Sardegna, uno dei più suggestivi.

Grotte e piranha: gite a misura di bambini


Se invece vi state domandando dove andare la domenica con i bambini in Sardegna e siti archeologici, bagni caldi e musei storici non fanno per voi, seguiteci perché abbiamo trovato due mete che vi permetteranno di fare un’ottima figura con i vostri piccoli, di guadagnare qualche punto nella classifica dei genitori migliori del mondo, e, nel contempo, vi conquisteranno. Rispolverate il vostro cappello da esploratore e partiamo.
Partiamo con la "Barcellona l'Italia", ossia Alghero, la storica capitale della Riviera del Corallo, il tratto di costa colonizzata da banchi di corallo pregiatissimo. A parte una veloce visita in città o, se il clima lo permette, un bagno ristoratore nelle acque antistanti Le Bombarde, una delle spiagge più belle di tutta la Sardegna, portate i vostri piccoli a visitare una delle più grandi e famose cavità marine di tutta Italia: la Grotta di Nettuno, ubicata a circa mezz’ora dalla bella cittadina “catalana”, raggiungibile via mare o a piedi attraverso la bellissima Escala del Cabirol che si snoda lungo 656 scalini a picco sul mare.
Una volta varcato l'ingresso il percorso turistico è lungo oltre 1 km w la grotta presenta concrezioni spettacolari, come la nota Acquasantiera, una monumentale stalagmite alta quasi 2 metri, sulla sommità della quale si trovano delle piccole vasche naturali dove gli uccellini vengono a bere, o il Grande Organo, spettacolare colonna che si trova in una delle ultime sale e presenta colate che evocano le canne di un organo. La Sala delle Trine e dei Merletti, infine, vi permetterà di comprendere cosa la Natura è in grado di scolpire nel corso dei millenni, poiché qui troverete dei veri e propri raffinati ricami di roccia. Visita che lascia senza parole!

Per la seconda gita ci trasferiamo sulla costa orientale della Sardegna, dove, affacciata sul magico scenario del Golfo di Orosei nei pressi di Dorgali, tra gli olivi secolari e gli arbusti tipici della macchia mediterranea che caratterizzano le pendici del Supramonte, troviamo la moderna struttura che ospita l'Acquario di Cala Gonone, aperto da aprile a novembre.
In 26 vasche attrezzate ad hoc in modo di ricreare l'habitat tipico dei fondali del Mediterraneo, si trovano più di 2000 esemplari di fauna marina: squali, barracuda, pesci pagliaccio - ricordate Nemo? -, pesci pipistrello e, udite udite, i pericolosissimi piranha. A completare l'esperienza anche una "vasca tattile", dove sarà possibile vivere la magica esperienza di entrare in diretto contatto con razze, stelle marine, ricci e paguri, un'area esterna dedicata alle tartarughe e il piacevole bar con vista panoramica, presso il quale, se siete fortunati, potrete incontrare qualche gruppo musicale emergente che allieterà il vostro gelato o il vostro aperitivo.

Musei e attrazioni: dove andare quando piove in Sardegna


Vi abbiamo portato in giro alla scoperta di meravigliosi siti archeologici e naturalistici e ce ne sarebbero molti altri da mettere in lista, ma in questo paragrafo vogliamo darvi qualche suggerimento sui luoghi dove andare in una giornata di pioggia in Sardegna, ovvero quando è necessario trovare una meta al chiuso che sappia, però, evocare quella stessa meraviglia che nasce spontanea quando si passeggia all’aria aperta, godendo di uno dei magnifici paesaggi che qui, nell’antica Ichnussa, sembrano non finire mai.
Dirigiamoci, dunque, verso la Sardegna Meridionale, dove, nell'estremo sud della costa orientale, troviamo Castiadas, nota località balneare sarda, grazie alle sue paradisiache spiagge, della bellezza delle quali, però, ahimè, noi non potremo godere.
Ci concentriamo invece sugli edifici del vecchio carcere, o meglio dell’antica Colonia Penale Agricola, fatto edificare dal Ministro dell'Interno nel 1875 e chiusa definitivamente nel 1952; la struttura è architettonicamente un capolavoro, realizzata con i blocchi di granito e di calcare cavati dal ventre delle montagne circostanti, e ha ospitato migliaia di condannati che passavano il loro tempo a coltivare gli ettari di terreno circostante.
Dopo un recupero di gran pregio, Oggi la Colonia Penale, con le prigioni, la falegnameria, le officine e l'infermeria, ripropone in un percorso espositivo la durissima quotidianità dei condannati ai lavori forzati, sottoposti, almeno secondo quello che tramandano le cronache, alle peggiori torture, tra punizioni crudeli che venivano inflitte nella Cella Oscura e strazianti periodi di isolamento. A rendere la vita ancora più drammatica concorreva, inoltre, il costante rischio di ammalarsi di malaria e di morire in preda a violentissime febbri.
La Colonia Penale di Castadias ha un'importanza storica e culturale significativa, in quanto rappresenta, comunque, un diverso modo di detenere i carcerati, i quali, al di là degli stenti e delle sofferenze, avevano anche la possibilità di guadagnarsi uno stipendio in modo dignitoso.

Altra tradizione storica dell’isola è rappresentata dall'attività estrattiva del carbone, che ha caratterizzato l'economia di molti territori sardi fino a non molti anni fa. Il sito minerario di Serbariu, siamo nel Sulcis meridionale, a pochi chilometri dalla splendida isola di Sant’Antioco, e stato attentamente recuperato e ristrutturato per essere convertito in polo museale, con dichiarati fini didattici; qui hapreso vita il Museo del Carbone, dove è possibile trovare la sala del museo che espone la storia dell’importante minerale e della città di Carbonia, il centro principale della regione sud-occidentale della Sardegna che deve il suo sviluppo alla ricchezza mineraria di questa zona.
La parte più interessante, però, della visita al museo è rappresentata dalla Galleria Sotterranea, lungo la quale è possibile scoprire quali sono state, e ancora sono nelle miniere carbonifere ancora attive, le tecniche di coltivazione del minerale.

Parchi e oasi faunistiche: dove andare in gita con il cane


Manca un'ultima cosa e poi possiamo dire conclusa questa piccola guida: se tra i componenti dell'equipaggio in partenza per un’escursione domenicale c’e anche il vostro migliore amico, quello che, solitamente, ha coda, orecchie e lingua mobili, dove vi mandiamo? Tranquilli, niente panico, perché sono numerose le mete per organizzare gite con il cane in Sardegna, vista la ricchezza naturalistica che la regione offre.
Nel cuore della Sardegna troviamo l'Altopiano della Giara, riconosciuto dal 1995 come sito di interesse comunitario. "Jara" è il nome locale con cui vengono chiamati alcuni conglomerati rocciosi basaltici che hanno la caratteristica di essere piatti e pianeggianti e formano il territorio circostante; nel corso dei secoli si sono formate due bocche eruttive dalle quali è fuoriuscita della lava che ha ricoperto gli strati rocciosi di questa regione, oggi colonizzati da arbusti di macchia mediterranea.
Questo è lo scenario della nostra prossima gita, ossia l’escursione organizzata all'interno del Parco della Giara, escursione alla quale Fido può partecipare, se tenuto correttamente al guinzaglio. Qui incontrerete i noti “ cavallini”, che con le loro lunghissime code e le loro folte criniere conquistano tutti i visitatori.
In un silenzio ovattato, fatto salvo il continuo “cloppettio” dei piccoli equini, potrete ammirare il meraviglioso paesaggio, circondati dai profumi che di sprigionano potenti ovunque.

Siamo giunti alla fine del nostro viaggio, non prima, però, di avervi mandato, insieme a Fido ovviamente, a fare una passeggiata in un altro SIC, Sito d’Importanza Comunitaria, ubicato nel settore nord-occidentale dell’isola è affacciato sul Golfo dell’Asinara: lo Stagno di Platamona.
Tre km di lunghezza per 250 m di larghezza e una superficie complessiva di 95 ettari, sono i numeri di quella che è a tutti gli effetti una delle più importanti zone umide del centro Italia. Qui si trovano numerose specie di animali acquatici e di uccelli che nidificano tra i cespugli di ginepro e lentisco durante le migrazioni; meta amata da tutti i birdwatcher, lo Stagno di Platamona è anche la casa del simpatico pollo sultano, l’uccello migratore che ha un bellissimo piumaggio color blu cobalto è un buffo becco rosso che termina con una placca frontale che lo fa assomigliare a un pollo.
Sulle sponde dello stagno dello specchio d'acqua potrete, dunque, passeggiare insieme al vostro fedele amico in piena libertà, lasciandolo scorrazzare lungo i sentieri che costeggiano le rive e si inoltrano nella profumata macchia mediterranea, alla ricerca di qualche animale selvatico con cui giocare. Buona camminata!
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 Pubblicato da il 27/02/2018 - - ® Riproduzione vietata

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