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UNESCO: Delta del Po, Alpi Ledrensi e Appennino Tosco Emiliano ora Riserve della Biosfera

Tre nuovi siti Italiani sono stati inseriti nel programma delle Riserve della Biosfera. L'iscrizione è stata approvata a Parigi dall'Unesco grazie a una decisione del Consiglio di Coordinamento Internazionale del programma Mab.

Oggi l'ambiente è una delle maggiori preoccupazioni dell'uomo a livello globale. Preservarlo e curarlo è quindi una delle principali priorità dell'umanità. Non si può però fare a meno di portare avanti anche il discorso del progresso che, soprattutto negli ultimi anni sta facilitando la vita dell'uomo. Ma davvero ambiente e progresso non sono compatibili? Falso. Naturalmente ci vuole molta accortezza da parte dell'uomo, ma se certi parametri vengono rispettati si può fruire del prezioso contributo della natura verso il progresso e viceversa.

Proprio per dimostrare la possibilità di quanto detto, nel '71 è stato creato un programma dall'Unesco in grado di valorizzare le aree protette in cui la presenza dell'uomo fosse significativa, ma in grado anche di convivere perfettamente in equilibrio con la natura. Si tratta del Programma Mab, acronimo che significa Man and Biosfere, e che si è prefisso come obiettivo quello di migliorare il rapporto tra ambiente e uomo, in modo da contenere la perdita della biodiversità. Sono state così individuate delle aree in tutto il mondo e che sono diventate delle vere e proprie riserve dove l'uomo continua a praticare la sua attività, ma dove al contempo vengono promosse ricerche e situazioni idonee a preservare il rapporto uomo-ambiente.

Sono ben 631 le riserve che fanno parte del Programma Mab e distribuite in 119 Paesi. Naturalmente anche l'Italia può vantare dei siti che sono stati inclusi nelle riserve della Biosfera.

La vera novità, però, è che sono stati di recente aggiunti alla lista delle biosfere italiane altre tre nuove aree: i parchi del Delta del Po (foto in alto), Veneto; quello delle Alpi di Ledro e Judiciaria, in Trentino, e quello dell'Appennino Tosco-Emiliano.

Queste tre aree, valutate con attenzione, sono apparse quindi idonee e sono state incluse nella lista del Programma Mab, un vero colpo ben assestato per l'Italia che, secondo quanto asserito da Pier Luigi Petrillo, curatore del dossier, per la prima volta avrebbe "piazzato" ben tre aree contemporaneamente.

Anche il prof. Petrillo, del resto, che ha negoziato l'inserimento delle tre nuove aree, evidenzia come l'Unesco abbia ritenuto possibile, oltre che auspicabile, un futuro sviluppo economico di una determinata area senza andare a impattare sull'ambiente.

Oggi più che mai, come asserito in precedenza, coniugare progresso e cura per l'ambente, appare di fondamentale importanza. L'Italia al momento può quindi vantare ben 13 aree che fanno parte del Programma Mab. Vediamo più da vicino quali sono le tre nuove e con quale motivazione sono state aggiunte.

L'Appennino Tosco-Emiliano (qui sopra la Pietra di Bismantova) è un'area territoriale compresa tra l'Emilia Romagna e la Toscana. Punto di forza di questo meraviglioso territorio, l'aver sviluppato un interessante turismo eno-gastronomico perfettamente integrato nell'ambiente.

Le Alpi di Ledro e Judiciaria sono territorialmente situate tra le Dolomiti, il Lago di Garda, il Lago di Carera, il Lago di Ledro (foto qui sopra) per un'estensione totale di circa 47 mila ettari. In questo territorio si fondono diverse culture (quasi 16 mila abitanti) accomunate dalla fonte economica principale, l'agricoltura.

Infine Il Delta del Po è un territorio situato tra l'Emilia Romagna e il Veneto. Si tratta di circa 140 mila ettari dall'identità e dalla personalità unica e ben definita, come quella dei circa 120 mila abitanti che lo popolano, per tale motivo è stato inserito nel Mab.

Gli altri siti italiani che fanno parte del programma Mab sono il Collemeluccio-Montedimezzo, in Molise, ammesso nel 1977; il Parco del Circeo, nel Lazio, ammesso nel 1977; il Miramare, Friuli Venezia Giulia, ammesso nel 1979; il Cilento e Vallo Diano, in Campania, ammessi nel nel 1997; quello di Somma Vesuvio e Miglio d'Oro, in Campania, ammesso nel '97; la Valle del Ticino, in Lombardia-Piemonte, ammesso nel 2002; l'Arcipelago Toscano, in Toscana, ammesso nel 2003; la Selva Pisana, in Toscana, ammessa nel 2004; il Monviso, in Piemonte, ammesso nel 2013 e infine il Parco nazionale della Sila, Calabria, ammesso lo scorso anno, più le nuove tre aree.
Ancora un ulteriore motivo di vanto per l'Italia che conferma i suoi grandi tesori naturali e un territorio caratterizzato da una specificità unica.
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 Pubblicato da il 12/06/2015 - - ® Riproduzione vietata

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