Un cinema galleggiante nel mare di Yao Noi per il festival Film on the Rocks
Cinema all'aperto, che emozione! Dalle versioni americane dei drive in, alle nostre serate estive in cui in varie zone d'Italia giardini e chiostri si trasformano in grandi sale cinematografiche open-air, l'abitudine di vivere all'aria aperta una proiezione di un film si è estesa oramai in tutto il mondo: esiste però un posto ancora più bello dove poter assistere ad uno spettacolo di cinema, e cioè farlo su di una platea ed uno schermo galleggianti, in mezzo al mare!
La novità assoluto di un cinema flottante viene dalla Thailandia, dove in occasione della proiezione finale della manifestazione “Film on the Rocks Yao Noi Festival” gli spettatori sono stati trasportati in barca fino al loro posto sedere di un cinema galleggiante, posto cioè in mare nel magico scenario della minuscola laguna di Nai Pi Lae sul piccolo isolotto di Kudu, appena a nord di Koh Yao Noi.
Il progetto di questo particolare cinema è opera dell'architetto Ole Scheeren. La visione di Scheeren è consistita in uno schermo cinematografico galleggiante, cullato tra due rocce torreggianti (a tema quindi con il titolo del festival), e una zattera separata da utilizzare come auditorium, un insieme che ha offerto un'esperienza di cinema in un contesto quasi ancestrale e spirtuale, in cui una natura primordiale e fantastica costituisce un secondo palcoscenico dietro alle quinte.
Il tutto è stato posizionato all'interno di un magnifico anfiteatro naturale, una baia dalla forma circolare che si apre sul mare in corrispondenza di due grandi e suggestivi faraglioni. Una collocazione quasi onirica, che lo stesso architetto danese, nel testo che accompagnava il suo progetto, descriveva in modo decisamente poetico, parlando di uno schermo, situato da qualche parte tra le rocce... e il pubblico galleggiante, in bilico sopra il mare, ...in un senso di temporalità, e casualità, quasi come legni flottanti sulle acque.
Ovviamente l'installazione è stata fatta con il massimo rispetto per la natura: per costruirlo sono state utilizzate delle tecniche di spigolatura, usate dai pescatori locali di aragoste che di solito le applicano per costruire delle fattorie galleggianti. Il cinema è stato poi creato con materiali riciclati, e la sua struttura modulare consente flessibilità e il riutilizzo futuro. Infatti, dopo il suo primo utilizzo, il cinema galleggiante verrà smantellato e donato alla comunità di Yao Noi, che lo utilizzerà come un parco giochi e un palcoscenico galleggiante.
La novità assoluto di un cinema flottante viene dalla Thailandia, dove in occasione della proiezione finale della manifestazione “Film on the Rocks Yao Noi Festival” gli spettatori sono stati trasportati in barca fino al loro posto sedere di un cinema galleggiante, posto cioè in mare nel magico scenario della minuscola laguna di Nai Pi Lae sul piccolo isolotto di Kudu, appena a nord di Koh Yao Noi.
Il progetto di questo particolare cinema è opera dell'architetto Ole Scheeren. La visione di Scheeren è consistita in uno schermo cinematografico galleggiante, cullato tra due rocce torreggianti (a tema quindi con il titolo del festival), e una zattera separata da utilizzare come auditorium, un insieme che ha offerto un'esperienza di cinema in un contesto quasi ancestrale e spirtuale, in cui una natura primordiale e fantastica costituisce un secondo palcoscenico dietro alle quinte.
Il tutto è stato posizionato all'interno di un magnifico anfiteatro naturale, una baia dalla forma circolare che si apre sul mare in corrispondenza di due grandi e suggestivi faraglioni. Una collocazione quasi onirica, che lo stesso architetto danese, nel testo che accompagnava il suo progetto, descriveva in modo decisamente poetico, parlando di uno schermo, situato da qualche parte tra le rocce... e il pubblico galleggiante, in bilico sopra il mare, ...in un senso di temporalità, e casualità, quasi come legni flottanti sulle acque.
Ovviamente l'installazione è stata fatta con il massimo rispetto per la natura: per costruirlo sono state utilizzate delle tecniche di spigolatura, usate dai pescatori locali di aragoste che di solito le applicano per costruire delle fattorie galleggianti. Il cinema è stato poi creato con materiali riciclati, e la sua struttura modulare consente flessibilità e il riutilizzo futuro. Infatti, dopo il suo primo utilizzo, il cinema galleggiante verrà smantellato e donato alla comunità di Yao Noi, che lo utilizzerà come un parco giochi e un palcoscenico galleggiante.