La sagra del Tataratà a Casteltermini (Sicilia) la festa della Santa Croce
La sagra del Tataratà prende il nome il nome da una danza antica, di origine mista, araba e siciliana, che si svolgeva accompagnata da ritmi di temburi. Con questa si ricorda la Santa Croce, una delle più antiche del mondo ritrovata a Casteltermini.
La Sagra del Tataratà, una storica tradizione del folkore siciliano, prende luogo a Casteltermini in provincia di Agrigento: si tratta di un evento antico, il cui nome deriva da un’antichissima danza arabo-sicula. La festa è legata alle celebrazioni della Santa Croce che, secondo la tradizione, è la croce paleocristiana più antica del mondo. Gli studi effettuati col metodo del Carbonio 14 datano l’antica croce lignea al 72 d.C.
Secondo la leggenda, la croce è stata rinvenuta prima della fondazione della cittadina, in una zona chiamata “Chiuddia”, quando un custode di bestiame, incuriosito dal fatto che alcune vacche, allontanandosi dalla mandria, si andavano ad inginocchiare sempre nello stesso luogo, scavò rinvenendo proprio il prezioso manufatto.
Secondo alcune ipotesi la croce probabilmente era utilizzata per il martirio dei cristiani sotto l’Imperatore Romano Decio
Sul luogo del rinvenimento, fu costruito un Eremo, tuttora esistente e visitabile, destinato a custodire la preziosa reliquia. Il paese venne fondato nel 1629 e le corporazioni organizzarono la festa.
La festa inizia la sera del venerdì. In questa occasione, i rappresentanti della Real Maestranza conducono l'antico carroccio adornato di fiori fino all'Eremo di Santa Croce e prendere in consegna la copia della grande croce.
I rappresentanti dei ceti (della Maestranza, dei Pecorai, dei Borgesi e dei Celibi), indossando costumi secenteschi e cavalcando cavalli bardati a festa, sfilano per le vie cittadine dirigendosi sino alla piazza del Duomo.
In piazza viene riproposta la danza dei Tataratà, eseguita da duellanti, vestiti di bianco a simboleggiare i gruppi arabi presenti all’epoca del rinvenimento della croce, i combattenti imbracciano vere spade e coordinano i piccoli saltelli di questo ballo ed i fendenti delle armi col ritmo di un tamburo che le dà il nome.
La festa, che dura tre giorni, si svolge ogni anno dal quarto weekend di maggio.
Il nome della cittadina ha origine dalla contrazione di “Castello dei Termini" dal nome della famiglia che fondò il borgo. Oltre alla su citata Chiesa Madre meritano menzione ed attenzione da parte dei turisti la Chiesa Maria SS. Del Monte Carmelo (1688); la Chiesa di Gesù e Maria (1690) (da ammirare la statua lignea scolpita da Vincenzo Genovese); la Chiesa di San Giuseppe (1647) in stile barocco; la Chiesa della Madonna delle Grazie (1860); la Chiesa di Sant’Antonino (1645); la Chiesa di San Francesco (1727).
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Secondo la leggenda, la croce è stata rinvenuta prima della fondazione della cittadina, in una zona chiamata “Chiuddia”, quando un custode di bestiame, incuriosito dal fatto che alcune vacche, allontanandosi dalla mandria, si andavano ad inginocchiare sempre nello stesso luogo, scavò rinvenendo proprio il prezioso manufatto.
Secondo alcune ipotesi la croce probabilmente era utilizzata per il martirio dei cristiani sotto l’Imperatore Romano Decio
Sul luogo del rinvenimento, fu costruito un Eremo, tuttora esistente e visitabile, destinato a custodire la preziosa reliquia. Il paese venne fondato nel 1629 e le corporazioni organizzarono la festa.
La festa inizia la sera del venerdì. In questa occasione, i rappresentanti della Real Maestranza conducono l'antico carroccio adornato di fiori fino all'Eremo di Santa Croce e prendere in consegna la copia della grande croce.
I rappresentanti dei ceti (della Maestranza, dei Pecorai, dei Borgesi e dei Celibi), indossando costumi secenteschi e cavalcando cavalli bardati a festa, sfilano per le vie cittadine dirigendosi sino alla piazza del Duomo.
In piazza viene riproposta la danza dei Tataratà, eseguita da duellanti, vestiti di bianco a simboleggiare i gruppi arabi presenti all’epoca del rinvenimento della croce, i combattenti imbracciano vere spade e coordinano i piccoli saltelli di questo ballo ed i fendenti delle armi col ritmo di un tamburo che le dà il nome.
La festa, che dura tre giorni, si svolge ogni anno dal quarto weekend di maggio.
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