Cueva de Altamira: a Santillana del Mar la famosa grotta del Paleolitico
La Cueva di Altamira è la più importante grotta del paleolitico del mondo. Si trova a Santillana del Mar appena a 2 km dal centro. E' ricoperta da pitture vecchie di 12.000 anni. la grotta è chiusa al pubblico ma dentro al museo c'è la sua copia esatta.
Il miglior sito d’arte preistorica della penisola iberica è la Cueva de Altamira, situata appena 2 chilometri a sud-ovest di Santillana del Mar. Purtroppo, a causa dell’eccessivo numero di visitatori dei decenni passati e del conseguente degrado delle pitture, la cosiddetta “Cappella Sistina della preistoria” è stata chiusa da tempo ai visitatori, che dovranno accontentarsi di ammirare la sua ricostruzione presso il vicino Museo de Altamira, inaugurato in pompa magna nel 2001. Le visite alla riproduzione della grotta, nota come Neocueva, sono guidate e in spagnolo, ma è possibile richiedere in anticipo la spiegazione in altre lingue.
La scoperta della Cueva de Altamira avvenne praticamente per caso nel 1879, quando l’archeologo Marcelino Sanz de Sautuola e sua figlia ne identificarono l’ingresso crollato diversi millenni prima. Inizialmente le pitture furono considerate un falso: erano decisamente troppo belle, fresche e ben conservate per essere l’espressione artistica di popolazioni primitive vissute più di 10.000 anni prima. Successivamente, studi scientifici hanno dimostrato che non c’era ragione per non ritenere autentici questi capolavori, iscritti al Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985.
A partire dagli anni ’50, una folla crescente di turisti ha iniziato a visitare la grotta che, nel solo 1973, accolse l’incredibile numero di 173.000 persone. Proprio a causa del numero eccessivo di visite, la Cueva de Altamira venne chiusa una prima volta nel 1977, per poi essere riaperta nel 1982 a fronte di una soglia massima di 8.500 visitatori all’anno. Poi dal 2002 la chiusura definitva. Attualmente l’ingresso è consentito solo ai membri della comunità scientifica, ancora in cerca di informazioni e testimonianze.
Le immagini più spettacolari che ricoprono il soffitto della Grotta di Altamira sono forse da attribuire ad un’unica mano, ma non c’è certezza a riguardo. Di certo c’è la loro datazione: 12.500 a.C., sebbene la maggior parte dei dipinti e delle incisioni della grotta risalgano addirittura a 20.000 anni fa. A rincorrersi assecondando le protuberanze della roccia sono decine di immagini di bisonti, cinghiali, cervi e cavalli, raffigurati in tonalità rosso, ocra e nero o semplicemente graffiati con la pietra. Le tre colorazioni non sono affatto casuali e corrispondono ai segni lasciati rispettivamente dalla polvere di ferro, dalla roccia calcarea e dal carboncino, mentre i soggetti sono gli animali dei quali si nutrivano gli abitanti della zona quasi 15.000 anni fa. L’immagine più nota della grotta è quella raffigurante i bisonti, che popolavano la Cantabria nel paleolitico superiore, dipinti accentuando la muscolatura dei maschi ed il ventre delle femmine.
Dopo la chiusura della Sala de Policromos della Cueva de Altamira venne approntata la Neocueva, una meticolosa riproduzione dell’originale ricostruita in scala uno a uno, ma con una migliore accessibilità per garantire la possibilità di entrarvi a chiunque. La Neocueva occupa una parte del grande edificio costruito dall’architetto Juan Navarro Baldeweg per accogliere anche il Museo de Altamira. L’edificio, progettato per interagire col suggestivo contesto naturale che lo circonda, è un buon esempio di architettura museale e accoglie anche laboratori e aule didattiche. A testimonianza della sua qualità, l’intervento è stato candidato al Premio Mies van der Rohe nel 2001.
Il percorso di visita della Neocueva inizia con la proiezione di un video di una decina di minuti che sintetizza la storia del luogo, dall’insediamento dei primi abitanti alla riscoperta nel XIX secolo. Subito dopo si accede alla ricostruzione della grotta. I dipinti sono stati tracciati con assoluta fedeltà nei confronti di quelli preistorici, utilizzando la stessa tecnica artistica e gli stessi colori naturali. Sparse per la grotta, inoltre, si trovano ricostruzioni di scene riconducibili alla vita nella preistoria ed agli scavi archeologici del sito, con tanto di pannelli informativi che agevolano la comprensione e forniscono informazioni utili ai visitatori.
Uscendo dalla Neocueva si accede al museo vero e proprio, all’interno del quale sono esposte diverse collezioni di reperti dell’epoca. Oltre alla Cueva de Altamira, l’esposizione tratta anche altre celebri grotte della Cantabria e non solo; tra queste ricordiamo le Cuevas del Castillo, celebri per le 53 impronte di mani realizzate con quello che fu forse il primo pennello della storia. Contestualmente al museo, il complesso ospita laboratori e aule didattiche rivolte ai più piccoli, che hanno modo di apprendere notizie e curiosità sulle preistoria in maniera originale. Ogni anno il 18 maggio si tiene l’International Museum Day, un evento prestigioso accompagnato da tavole rotonde, letture, seminari e conferenze dedicate a un tema scelto annualmente.
Orari e biglietti d'ingresso
Il museo è aperto in alta stagione, da maggio a ottobre con orario dalle 9.30 alle 20.00. In bassa stagione, da novembre ad aprile, rimane aperto da martedì a sabato dalle 9.30 alle 18.00 e la domenica dalle 9.30 alle 15.00. Chiusura generale il lunedì, ed inoltre il complesso è chiuso l’1 e il 6 gennaio, l’1 maggio, il 24, 25 e 31 dicembre.
Il biglietto di ingresso costa 3 € (intero) e 1,50 € (ridotto), mentre l’accesso è libero il sabato dopo le 14.00 e la domenica. In concomitanza con le maggiori festività e da giugno ad agosto è consigliabile prenotare i biglietti in anticipo presso le filiali del Banco de Santander.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito museodealtamira.mcu.es (che ringraziamo per le fotografie)
La scoperta della Cueva de Altamira avvenne praticamente per caso nel 1879, quando l’archeologo Marcelino Sanz de Sautuola e sua figlia ne identificarono l’ingresso crollato diversi millenni prima. Inizialmente le pitture furono considerate un falso: erano decisamente troppo belle, fresche e ben conservate per essere l’espressione artistica di popolazioni primitive vissute più di 10.000 anni prima. Successivamente, studi scientifici hanno dimostrato che non c’era ragione per non ritenere autentici questi capolavori, iscritti al Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985.
A partire dagli anni ’50, una folla crescente di turisti ha iniziato a visitare la grotta che, nel solo 1973, accolse l’incredibile numero di 173.000 persone. Proprio a causa del numero eccessivo di visite, la Cueva de Altamira venne chiusa una prima volta nel 1977, per poi essere riaperta nel 1982 a fronte di una soglia massima di 8.500 visitatori all’anno. Poi dal 2002 la chiusura definitva. Attualmente l’ingresso è consentito solo ai membri della comunità scientifica, ancora in cerca di informazioni e testimonianze.
Le immagini più spettacolari che ricoprono il soffitto della Grotta di Altamira sono forse da attribuire ad un’unica mano, ma non c’è certezza a riguardo. Di certo c’è la loro datazione: 12.500 a.C., sebbene la maggior parte dei dipinti e delle incisioni della grotta risalgano addirittura a 20.000 anni fa. A rincorrersi assecondando le protuberanze della roccia sono decine di immagini di bisonti, cinghiali, cervi e cavalli, raffigurati in tonalità rosso, ocra e nero o semplicemente graffiati con la pietra. Le tre colorazioni non sono affatto casuali e corrispondono ai segni lasciati rispettivamente dalla polvere di ferro, dalla roccia calcarea e dal carboncino, mentre i soggetti sono gli animali dei quali si nutrivano gli abitanti della zona quasi 15.000 anni fa. L’immagine più nota della grotta è quella raffigurante i bisonti, che popolavano la Cantabria nel paleolitico superiore, dipinti accentuando la muscolatura dei maschi ed il ventre delle femmine.
Dopo la chiusura della Sala de Policromos della Cueva de Altamira venne approntata la Neocueva, una meticolosa riproduzione dell’originale ricostruita in scala uno a uno, ma con una migliore accessibilità per garantire la possibilità di entrarvi a chiunque. La Neocueva occupa una parte del grande edificio costruito dall’architetto Juan Navarro Baldeweg per accogliere anche il Museo de Altamira. L’edificio, progettato per interagire col suggestivo contesto naturale che lo circonda, è un buon esempio di architettura museale e accoglie anche laboratori e aule didattiche. A testimonianza della sua qualità, l’intervento è stato candidato al Premio Mies van der Rohe nel 2001.
Il percorso di visita della Neocueva inizia con la proiezione di un video di una decina di minuti che sintetizza la storia del luogo, dall’insediamento dei primi abitanti alla riscoperta nel XIX secolo. Subito dopo si accede alla ricostruzione della grotta. I dipinti sono stati tracciati con assoluta fedeltà nei confronti di quelli preistorici, utilizzando la stessa tecnica artistica e gli stessi colori naturali. Sparse per la grotta, inoltre, si trovano ricostruzioni di scene riconducibili alla vita nella preistoria ed agli scavi archeologici del sito, con tanto di pannelli informativi che agevolano la comprensione e forniscono informazioni utili ai visitatori.
Uscendo dalla Neocueva si accede al museo vero e proprio, all’interno del quale sono esposte diverse collezioni di reperti dell’epoca. Oltre alla Cueva de Altamira, l’esposizione tratta anche altre celebri grotte della Cantabria e non solo; tra queste ricordiamo le Cuevas del Castillo, celebri per le 53 impronte di mani realizzate con quello che fu forse il primo pennello della storia. Contestualmente al museo, il complesso ospita laboratori e aule didattiche rivolte ai più piccoli, che hanno modo di apprendere notizie e curiosità sulle preistoria in maniera originale. Ogni anno il 18 maggio si tiene l’International Museum Day, un evento prestigioso accompagnato da tavole rotonde, letture, seminari e conferenze dedicate a un tema scelto annualmente.
Orari e biglietti d'ingresso
Il museo è aperto in alta stagione, da maggio a ottobre con orario dalle 9.30 alle 20.00. In bassa stagione, da novembre ad aprile, rimane aperto da martedì a sabato dalle 9.30 alle 18.00 e la domenica dalle 9.30 alle 15.00. Chiusura generale il lunedì, ed inoltre il complesso è chiuso l’1 e il 6 gennaio, l’1 maggio, il 24, 25 e 31 dicembre.
Il biglietto di ingresso costa 3 € (intero) e 1,50 € (ridotto), mentre l’accesso è libero il sabato dopo le 14.00 e la domenica. In concomitanza con le maggiori festività e da giugno ad agosto è consigliabile prenotare i biglietti in anticipo presso le filiali del Banco de Santander.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito museodealtamira.mcu.es (che ringraziamo per le fotografie)