La Torre Civica o dell'Orologio a Comacchio
La Torre Civica anche detta Torre dell'Orologio domina il centro storico di Comacchio. Venne eretta nella prima metà del 19° secolo ed è riconoscibile per la campana sulla cima, azionata da un orologio meccanico.
Si trova in via Folegatti, in pieno centro storico, a fianco della celebre Loggia del Grano: assieme a quest’ultima, al complesso architettonico dei Trepponti, a Palazzo Bellini e al duomo di San Cassiano, è uno dei simboli più noti della città lagunare di Comacchio, in provincia di Ferrara, assieme al celeberrimo Ponte di Trepponti.
E’ la Torre Civica, nota anche come Torre dell’Orologio, che oggi si presenta come la ricostruzione di un più antico edificio datato 1330 andato purtroppo distrutto, per cause ignote, all’alba di una giornata del marzo 1816 e successivamente eretto ex novo nel 1824.
Comacchio, la “piccola Venezia” d’Emilia Romagna per i suoi canali, ponti e piazzette, abbellì il proprio centro storico con un nuovo monumento grazie all’interessante progetto dell’ingegner Tosi G. Frasoldati che si occupò della direzione dei lavori sino al 1825, anno in cui la massiccia torre venne inaugurata ufficialmente.
Se i ponti, che costituiscono tutt’oggi uno degli aspetti urbanistici più peculiari di Comacchio furono ben presto modificati a livello architettonico o addirittura demoliti per permettere il transito di carri e carrozze sulle strade principali (alcuni sono sopravvissuti sino ai giorni nostri come eretti all’epoca), per altri monumenti storici le sorti sono state ben diverse.
Realizzata in pietra calcarea d’Istria durante la ricostruzione del 1824, la torre si presenta con una forma ottagonale irregolare che poggia su base quadrata. Al centro della costruzione, in una nicchia semicircolare, affacciata proprio su via Folegatti, è adagiata una bella scultura in pietra che raffigura la Vergine con il Bambino, opera dell’artista ferrarese Francesco Vidoni databile al tardo ‘500.
Grazie all’accorta e lungimirante dominazione pontificia, l’antico villaggio di paglia di Comacchio divenne ben presto una meraviglia d’impronta rinascimentale con un centro storico in cui passeggiare, ancora oggi, è un’esperienza imperdibile. Ed è proprio salendo e scendendo da un ponte all’altro e ammirando il paesaggio che circonda questa località lagunare, che allo stesso tempo è anche di mare, che si raggiunge la Torre Civica, da molti considerata un faro più che una vera e propria torre campanaria.
Se siete nei dintorni di questa meraviglia dell’Adriatico, creata dall’acqua e dalla sapiente mano dell’uomo, visitate non solo il suo incredibile patrimonio naturalistico con le oltre 300 specie di uccelli, fra cui gli eleganti fenicotteri rosa, ma anche il centro storico, testimone dello splendore di una cittadina ricca d’arte e storia. Da qualsiasi punto la si osservi, vedrete la Torre dell’Orologio svettare alta sopra i tetti dell’abitato comacchiese: imperdibile riferimento di questa perla del Delta del Po, vi affascinerà soprattutto di sera, illuminata dalle luce della nicchia con la Madonna e il Bambino.
E’ la Torre Civica, nota anche come Torre dell’Orologio, che oggi si presenta come la ricostruzione di un più antico edificio datato 1330 andato purtroppo distrutto, per cause ignote, all’alba di una giornata del marzo 1816 e successivamente eretto ex novo nel 1824.
Comacchio, la “piccola Venezia” d’Emilia Romagna per i suoi canali, ponti e piazzette, abbellì il proprio centro storico con un nuovo monumento grazie all’interessante progetto dell’ingegner Tosi G. Frasoldati che si occupò della direzione dei lavori sino al 1825, anno in cui la massiccia torre venne inaugurata ufficialmente.
Se i ponti, che costituiscono tutt’oggi uno degli aspetti urbanistici più peculiari di Comacchio furono ben presto modificati a livello architettonico o addirittura demoliti per permettere il transito di carri e carrozze sulle strade principali (alcuni sono sopravvissuti sino ai giorni nostri come eretti all’epoca), per altri monumenti storici le sorti sono state ben diverse.
Realizzata in pietra calcarea d’Istria durante la ricostruzione del 1824, la torre si presenta con una forma ottagonale irregolare che poggia su base quadrata. Al centro della costruzione, in una nicchia semicircolare, affacciata proprio su via Folegatti, è adagiata una bella scultura in pietra che raffigura la Vergine con il Bambino, opera dell’artista ferrarese Francesco Vidoni databile al tardo ‘500.
L'Orologio della Torre Civica
A impreziosire questa torre dall’aspetto tozzo (sembrerebbe infatti mancante la parte superiore) venne in seguito aggiunto un orologio meccanico con quadrante in marmo del 1872. Posizionata sulla sommità invece, la campana adibita a scandire la vita civile della città e dei suoi abitanti differenziandosi dal tradizionale campanile che, in modo analogo, batteva il tempo della vita religiosa.Grazie all’accorta e lungimirante dominazione pontificia, l’antico villaggio di paglia di Comacchio divenne ben presto una meraviglia d’impronta rinascimentale con un centro storico in cui passeggiare, ancora oggi, è un’esperienza imperdibile. Ed è proprio salendo e scendendo da un ponte all’altro e ammirando il paesaggio che circonda questa località lagunare, che allo stesso tempo è anche di mare, che si raggiunge la Torre Civica, da molti considerata un faro più che una vera e propria torre campanaria.
Se siete nei dintorni di questa meraviglia dell’Adriatico, creata dall’acqua e dalla sapiente mano dell’uomo, visitate non solo il suo incredibile patrimonio naturalistico con le oltre 300 specie di uccelli, fra cui gli eleganti fenicotteri rosa, ma anche il centro storico, testimone dello splendore di una cittadina ricca d’arte e storia. Da qualsiasi punto la si osservi, vedrete la Torre dell’Orologio svettare alta sopra i tetti dell’abitato comacchiese: imperdibile riferimento di questa perla del Delta del Po, vi affascinerà soprattutto di sera, illuminata dalle luce della nicchia con la Madonna e il Bambino.