L'Abbazia di Senanque a Gordes, splendida non solo durante la fioritura della lavanda
Sebbene la fioritura della lavanda sia il momento migliore per arrivare a Senanque, l'Abbazia Cistercense di Gordes in Provenza merita la vista in ogni periodo dell'anno, in viertù della sua storia secolare e le sue architetture medievali.
E’ risaputo che la Provenza detiene in Francia lo scettro di regione con la più alta densità turistica (se escludiamo ovviamente Parigi), ampiamente meritato per quanto essa possa effettivamente offrire: terra rinomata per i suoi vini pregiati, i casolari ricettivi e la gastronomia, non va però trascurata in relazione a un altro aspetto estetico che la caratterizza, ovvero il manto di lavanda capace di stendersi per chilometri e chilometri dipingendo tele violacee spettacolari specialmente se contemplate da un alto punto di osservazione.
Sarebbe dunque un peccato mortale attraversare la regione senza fare tappa alla storica Abbazia Cistercense di Nostra Signora di Sénanque (traduzione dal francese Abbaye Notre-Dame de Sénanque), che di campi di lavanda trabocca soprattutto nel periodo di maggior splendore, luglio, quando il colore della pianta si fa più intenso in virtù della copiosa fioritura.
L’edificio religioso sorge a poca distanza dal centro urbano di Gordes – dipartimento di Vaucluse – viene fondato nel 1148 e nella sua interezza consacrato nel 1848 dai monaci di Mazan, che qui hanno tramandato la rigida disciplina dell’Ora et labora secondo gli antichi dettami di San Benedetto da Norcia, tale per cui i monaci bianchi sono chiamati a osservare con assoluta devozione sette uffici religiosi e lavorare attingendo esclusivamente alle proprie forze, utili per la sussistenza alimentare.
Questa struttura dove ogni spazio espleta una funzione precisa, si visita a partire dall’ingresso che conduce a una sala rimembrante nascita e sviluppo dell’ordine cistercense nell’area europea. Alquanto interessante si mostra il dormitorio, luogo delegato al riposo dei monaci, ognuno dei quali trova un posto assegnato direttamente sul pavimento, con un letto fatto solo di paglia, senza materasso e senza cuscino. Un vivido carattere di sobrietà si percepisce nella chiesa, adornata soltanto dalla luce filtrante dalle finestre e dal rosone, simbolo del contatto naturale con Dio.
L’essenzialità si rileva anche nel chiostro, ossia il cuore pulsante della centralità abbaziale, ove è necessaria soltanto la presenza di un armadio a muro per le raccolte bibliografiche e quattro gallerie a delimitarne i confini. Lo scriptorium, anticipato dal colefactorium – unica sala riscaldata del complesso, da ritenersi il punto di ristoro o di preparazione degli inchiostri - fungeva un tempo da ambiente delegato a ospitare il lavoro degli amanuensi, frati il cui compito era quello di trascrivere i testi sacri in modo che potessero sopravvivere all’usura del tempo, sebbene si manifestasse puntualmente il fenomeno dell’entropia filologica (secondo cui un singolo errore di testo viene inevitabilmente riportato nella copia successiva e, anzi, amplificato nelle seguenti allontanando il concetto astratto di originalità). Utile per i turisti in procinto di visitare lo scriptorium la visione del film Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud, tratto dall’omonimo romanzo del grande scrittore scomparso Umberto Eco.
Nella sala del Concistoro gli abitanti dell’abbazia si ritrovano giornalmente per leggere un capitolo della regola di San Benedetto, nonché organizzare la vita comunitaria e le cariche: qui, infatti, viene eletto l’Abate e concesso il permesso di parlare, un privilegio negato per tutto il resto della giornata, scandito dal silenzio e dalla meditazione. Al termine della visita è tappa obbligata lo shop, dove si possono acquistare molti prodotti autoctoni tra cui caramelle, essenze di lavanda, miele, dolci e libri, la cui provenienza, comunque, non è del tutto nostrana.
L’abbazia di Sénanque va a comporre il trittico al quale si aggiungono anche le abbazie di Silvacane (sita nel comune di La Roque-d’Anthéron) e Le Thoronet (situata nell’omonimo comune del dipartimento del Varo), insieme conosciute come le “Tre Sorelle Provenzali”.
Abbazia di Nostra Signora di Senanque e i suoi campi di lavanda
Dove: Gordes – dipartimento del Vaucluse in Provenza
Quando: sempre, ma il mese migliore con i campi traboccanti di lavanda è luglio!
Sito ufficiale: www.senanque.fr
Come prenotare: telefonare al numero 04.90.72.05.86 per visite singole, allo 04.90.72.18.24 per visite di gruppo o mandare una e-mail all’indirizzo visites@senanque.fr
Orari: tabella con periodi e orari dettagliati su www.senanque.fr/individuels.htm
Costi: adulti 7.50 €, bambini accompagnati (dai 6 ai 18 anni) 3.50 €, studenti dai 18 ai 25 anni 5 €, gratuito per bambini sotto i 6 anni e rappresentanti del clero. Visita guidata di 1 ora in lingua francese (ma con depliant a disposizione in 8 diversi idiomi) obbligatoria in tutti i mesi dell’anno eccetto le mattine di giugno, luglio e agosto: l’obbligo è imposto per evitare schiamazzi e accessi non autorizzati. Accessibilità non consentita agli animali. Le visite di gruppo devono essere necessariamente prenotate.
Come arrivare
In auto: da Coustellet imboccare la D900 in direzione Gordes e, una volta entrati nella cittadina, prendere a destra la D177 in direzione Venasque.
In treno: stazioni di Cavaillon, Isle sur la Sorgue, Carpentras, Avignon centre, TGV Avignon.
Aereo: aeroporto di Avignon (34 km) o di Marsiglia (76 km)
E’ possibile raggiungere l’abbazia a piedi dal villaggio di Gordes, prevedendo una marcia di ca. 45 minuti.
Sarebbe dunque un peccato mortale attraversare la regione senza fare tappa alla storica Abbazia Cistercense di Nostra Signora di Sénanque (traduzione dal francese Abbaye Notre-Dame de Sénanque), che di campi di lavanda trabocca soprattutto nel periodo di maggior splendore, luglio, quando il colore della pianta si fa più intenso in virtù della copiosa fioritura.
L’edificio religioso sorge a poca distanza dal centro urbano di Gordes – dipartimento di Vaucluse – viene fondato nel 1148 e nella sua interezza consacrato nel 1848 dai monaci di Mazan, che qui hanno tramandato la rigida disciplina dell’Ora et labora secondo gli antichi dettami di San Benedetto da Norcia, tale per cui i monaci bianchi sono chiamati a osservare con assoluta devozione sette uffici religiosi e lavorare attingendo esclusivamente alle proprie forze, utili per la sussistenza alimentare.
Questa struttura dove ogni spazio espleta una funzione precisa, si visita a partire dall’ingresso che conduce a una sala rimembrante nascita e sviluppo dell’ordine cistercense nell’area europea. Alquanto interessante si mostra il dormitorio, luogo delegato al riposo dei monaci, ognuno dei quali trova un posto assegnato direttamente sul pavimento, con un letto fatto solo di paglia, senza materasso e senza cuscino. Un vivido carattere di sobrietà si percepisce nella chiesa, adornata soltanto dalla luce filtrante dalle finestre e dal rosone, simbolo del contatto naturale con Dio.
L’essenzialità si rileva anche nel chiostro, ossia il cuore pulsante della centralità abbaziale, ove è necessaria soltanto la presenza di un armadio a muro per le raccolte bibliografiche e quattro gallerie a delimitarne i confini. Lo scriptorium, anticipato dal colefactorium – unica sala riscaldata del complesso, da ritenersi il punto di ristoro o di preparazione degli inchiostri - fungeva un tempo da ambiente delegato a ospitare il lavoro degli amanuensi, frati il cui compito era quello di trascrivere i testi sacri in modo che potessero sopravvivere all’usura del tempo, sebbene si manifestasse puntualmente il fenomeno dell’entropia filologica (secondo cui un singolo errore di testo viene inevitabilmente riportato nella copia successiva e, anzi, amplificato nelle seguenti allontanando il concetto astratto di originalità). Utile per i turisti in procinto di visitare lo scriptorium la visione del film Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud, tratto dall’omonimo romanzo del grande scrittore scomparso Umberto Eco.
Nella sala del Concistoro gli abitanti dell’abbazia si ritrovano giornalmente per leggere un capitolo della regola di San Benedetto, nonché organizzare la vita comunitaria e le cariche: qui, infatti, viene eletto l’Abate e concesso il permesso di parlare, un privilegio negato per tutto il resto della giornata, scandito dal silenzio e dalla meditazione. Al termine della visita è tappa obbligata lo shop, dove si possono acquistare molti prodotti autoctoni tra cui caramelle, essenze di lavanda, miele, dolci e libri, la cui provenienza, comunque, non è del tutto nostrana.
L’abbazia di Sénanque va a comporre il trittico al quale si aggiungono anche le abbazie di Silvacane (sita nel comune di La Roque-d’Anthéron) e Le Thoronet (situata nell’omonimo comune del dipartimento del Varo), insieme conosciute come le “Tre Sorelle Provenzali”.
Abbazia di Nostra Signora di Senanque e i suoi campi di lavanda
Dove: Gordes – dipartimento del Vaucluse in Provenza
Quando: sempre, ma il mese migliore con i campi traboccanti di lavanda è luglio!
Sito ufficiale: www.senanque.fr
Come prenotare: telefonare al numero 04.90.72.05.86 per visite singole, allo 04.90.72.18.24 per visite di gruppo o mandare una e-mail all’indirizzo visites@senanque.fr
Orari: tabella con periodi e orari dettagliati su www.senanque.fr/individuels.htm
Costi: adulti 7.50 €, bambini accompagnati (dai 6 ai 18 anni) 3.50 €, studenti dai 18 ai 25 anni 5 €, gratuito per bambini sotto i 6 anni e rappresentanti del clero. Visita guidata di 1 ora in lingua francese (ma con depliant a disposizione in 8 diversi idiomi) obbligatoria in tutti i mesi dell’anno eccetto le mattine di giugno, luglio e agosto: l’obbligo è imposto per evitare schiamazzi e accessi non autorizzati. Accessibilità non consentita agli animali. Le visite di gruppo devono essere necessariamente prenotate.
Come arrivare
In auto: da Coustellet imboccare la D900 in direzione Gordes e, una volta entrati nella cittadina, prendere a destra la D177 in direzione Venasque.
In treno: stazioni di Cavaillon, Isle sur la Sorgue, Carpentras, Avignon centre, TGV Avignon.
Aereo: aeroporto di Avignon (34 km) o di Marsiglia (76 km)
E’ possibile raggiungere l’abbazia a piedi dal villaggio di Gordes, prevedendo una marcia di ca. 45 minuti.