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La Villa del Balbianello a Lenno sul Lago di Como

Resa celebre da film come Star Wars, o perchè location da matrimonio indimenticabile Villa Balbianello oltre che essere una icona del Lago di Como è patrimonio del Fai e si trova nel territorio di Lenno.

Recarsi al lago di Como per solcarne le azzurrissime acque e ammirarne il panorama non è che una fra le tante ragioni (George Clooney a parte) che giustificano lo sconfinare nell’area lacustre più in voga della Lombardia. Il romanticismo sprigionato qui è come un fuoco alimentato da molteplici motivi di visita, uno in particolare si chiama Villa Balbianello (o Villa del Balbianello) ed è a Tremezzina (in frazione Lenno), radiosa località nei pressi del Dosso di Lavedo.

Storia di Villa del Balbianello

Una residenza storica che ha un po’ dettato i tempi di evoluzione sulla sponda occidentale del lago a partire dal secolo della sua costruzione, il XVIII, a opera del Cardinale Angelo Maria Durini, che la volle erigere sulle ceneri rudimentali di un convento francescano, sopravvissuto soltanto nella forma della sua facciata. Il secondo proprietario cui Villa del Balbianello toccò fu Luigi Porro Lambertenghi, nipote del cardinale dalle aspirazioni patriottico-liberali anticamera del processo risorgimentale che portò gradualmente all’Unità Nazionale. Precettore dei figli del Lambertenghi, Silvio Pellico ebbe modo di visitare con frequenza la residenza, citandola sovente nelle sue corrispondenze ed anche nelle pagine de "Le mie prigioni" che egli scrisse durante il periodo di detenzione in carcere.

La bellezza della Villa parve unanimemente soggetta all’evidenza, così come al buon gusto di un altro suo abitante, il marchese Giuseppe Arconati Visconti, costretto poiché cospirante a fuggire con la famiglia a Parigi e in Belgio in regime d’esilio volontario, salvo permettere il soggiorno alla residenza di amici che ancora si battevano per la causa, come ad esempio Massimo d’Azeglio. Per inciso, l’Unità d’Italia si compì inesorabilmente e l’Arconati assurse al ruolo di senatore del Regno nel 1865. Nel 1919 l’edificio venne acquistato dal generale statunitense Butler Ames, ben restaurato e reso ulteriormente appetibile per l’acquisizione dell’imprenditore Guido Monzino, che ne preservò struttura principale e giardino, riarredando gli ambienti all’interno. Il Monzino si decise un giorno a cedere Villa del Balbianello al FAI – Fondo Ambiente Italiano, che la tutela dal 1988.

La Loggia di VIlla Balbianello

Nel ricomporre il puzzle descrittivo che ne illustra la magnificenza, non si può che partire dalla splendida loggia che induce i visitatori ad affacciarsi per ammirare rapiti Tremezzina e l’Isola Comacina. Elementi risonanti di questo pezzo di estetica sono la rosa dei venti realizzata a intarsio sul pavimento e la coppia di colonne intorno alle quali si arrampica sinuoso un ficus repens sempreverde. L’accesso alla Biblioteca offre un esaustivo respiro di cultura libresca in puro stile british riconducibile al XIX secolo. Monzino provvide a rimpinguare il fondo bibliografico con guide e trattati evinti dalle spedizioni geografiche e alpinistiche, armoniose negli alloggiamenti delle librerie e scaffalature in rovere.

Addentrandoci nel grembo della Villa, scopriamo la Sala dei Primitivi, così chiamata perché conserva una serie di sculture provenienti da antiche civiltà, africane, precolombiane e arcaiche in primis. Si tratta dell’ambiente paradossalmente più moderno del complesso, voluto dal Monzino per una questione di funzionalità e sicurezza.

Nel sottotetto s’apre delicatamente il Museo delle Spedizioni, motivo d’orgoglio per il proprietario ch’era proverbialmente un instancabile viaggiatore ed esploratore (partecipò persino alla conquista italiana dell’Everest nel 1973). Della collezione esposta fanno parte pezzi pregiati in arrivo da tutto il mondo, cimeli Masai, giapponesi, berberi, tibetani e argentini, con una sezione espressamente dedicata al popolo degli Inuit, su cui trionfa in posizione tatticamente centrale la slitta utilizzata al polo Nord. Colpiscono inoltre, ma in differente contesto, il ciclo dei 150 dipinti settecenteschi su vetro e la raccolta di statuette cinesi di terracotta invetriata appartenute alla dinastia Tang.

Il giardino

Il giardino è in sostanza la seconda grande dimensione di Villa del Balbianello, regolato da un viale decumano molto curato che collega il sagrato della piccola chiesa alla cima del promontorio. Un coacervo di platani precisamente potati e statue magnetiche compongono una scenografia già abbastanza infittita dalle incantevoli giacenze di tappeti erbosi e siepi che, fusi insieme, hanno originato la simbiosi legante la concezione del giardino all’italiana al concept sofisticato del virtuoso parco all’inglese. Il paesaggio lacustre fa infine da sfondo a questo unicum di rarità stupefacente.

Villa del Balbianello al Cinema: da Star Wars a 007

Il cinema non si è lasciato sfuggire l’opportunità di ambientare scene o interi film tra le mura dell’eloquente location di Villa Balbianello: il primo a pensarci fu negli anni ’40 il regista Mario Soldati, che si aggiudicò la tenuta per girarci alcune sequenze della trasposizione in celluloide del capolavoro "Piccolo Mondo Antico" di Antonio Fogazzaro. Sei anni dopo venne il turno de "La Certosa di Parma", diretto da Christian-Jaque, e successivamente di "Jackpot", interpretato nel 1992 da Adriano Celentano. John Irvin ha diretto qui "Un mese al lago", poi nel 2002 è stata la volta di George Lucas, che ha omaggiato la Villa girandovi una delle scene romantiche de "L’attacco dei Cloni", mitico episodio della saga sci-fi campione di incassi Star Wars. Conclude la kermesse di pellicole "Casinò Royale", capitolo del franchise sull’agente britannico 007: interpreti Daniel Craig e l’italianissimo Giancarlo Giannini.

Matrimonio a Villa Balbianello

Una curiosità: chi accede alla Villa attraccando al grazioso porticciolo, noterà sul pavimento del portico la scritta “fay ce que vouldras”, il cui significato tradotto è “fa ciò che vuoi”. Hanno preso alla lettera questa indicazione tutte le coppie che hanno deciso di celebrare qui il proprio matrimonio e festeggiare il grande evento. Pensate che solo nel 2016 sono state 142 le coppie che hanno scelto la Villa come location di nozze. Ogni anno il calendario degli eventi è cospicuo e fra di essi è gettonatissimo l’Happy Hour, un aperitivo carezzato da ottima musica alla luce del tramonto.

Informazioni utili, orari e biglietti per visitare la villa

Villa del Balbianello
Dove: Via Comoedia, 5 – Tremezzina (CO)
Orari di apertura: tutti i giorni eccetto lunedì e mercoledì non festivi dalle ore 10 alle ore 18
Sito ufficiale: www.visitfai.it/villadelbalbianello
Contatti: tel. 0344/56110 o mail faibalbianello@fondoambiente.it
Costo biglietti: giardino + villa con modalità guida obbligatoria adulti € 20.00 (€ 16.00 se prenotata), bambini € 10.00 (€ 9.00 se prenotata), studenti fino ai 25 anni € 14.00 (€ 10.00 se prenotata), gratuito per iscritti FAI.

Come arrivare
Si percorra in auto l’Autostrada dei Laghi A9, si esca a Como Nord e si intraprenda la SS 340 “Regina” fino a Lenno, dove andrà parcheggiata la vettura su area a fruizione gratuita denominata “Parcheggio Mercato”; a piedi si deve partire dalla Piazza della Chiesa e salire seguendo le indicazioni a cartello; la stazione ferroviaria si trova a Como ed è collegata dagli autobus di linea SPT C10.

 Pubblicato da il 15/04/2017 - 17.940 letture - ® Riproduzione vietata

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