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Rembrandthuis ad Amsterdam: la casa museo Rembrandt un tempo atelier dell'artista

La casa museo Rembrandt ad Amsterdam racconta la storia del periodo pił fortunato del pittore olandese, che qui visse all'apice della sua carriera.

Ad entrare in quella che è stata la casa di Rembrandt sembra che il tempo non sia passato. Lo studio è ancora allestito come se il pittore dovesse entrare da un momento all'altro pronto a fissare sulla tela le sue suggestioni.

Il Rembrandthuis di Amsterdam accoglie i visitatori in questo modo, facendo respirare la stessa aria di cui si è nutrita l'ispirazione dell'artista olandese per quasi vent'anni. L'edificio fu costruito fra il 1606 ed il 1607 nel quartiere che divenne da lì a breve residenza di ricchi mercanti e artisti. Rembrandt ne prese possesso nel 1639 per tredicimila fiorini - una somma considerata enorme all'epoca - e lì vi restò fino al 1658, anno in cui fu costretto ad abbandonare l'abitazione per l'impossibilità di far fronte ai pagamenti.

L'artista aveva scelto di acquistare la casa, pagandola a rate, per accrescere il prestigio in un momento in cui la sua reputazione di pittore e incisore aveva raggiunto l'apice. Purtroppo però, fra il 1652 ed il 1656 le sue possibilità finanziarie non gli permisero di far fronte ai debiti accumulati. Nonostante i tentativi di ottenere prestiti, fu costretto a dichiarare fallimento.

Mobili e opere vennero messe all'asta così come la casa. Rembrandt a quel punto si trasferì con la moglie Saskia in una modesta abitazione in affitto sul Rozengracht, dove visse fino alla morte avvenuta nel 1669. La casa che aveva tentato di acquistare venne divisa in due parti e fino alla fine del XIX venne utilizzata da diverse famiglie. Il suo stato di conservazione andò peggiorando e per poco non se ne sfiorò la demolizione.

Dopo la mostra dedicata a Rembrandt nel 1906 ed il nuovo interesse innescato verso la sua arte, la città di Amsterdam decise di acquistarla e donarla alla Fondazione Casa di Rembrandt, fondata nel 1907. Il restauro venne completato nel 1911. La casa-museo fu in grado così di aprire i battenti, integrando sempre di più la collezione di acqueforti firmate da Rembrandt attraverso donazioni e acquisti. Negli anni 1990 la Fondazione è riuscita ad acquisire anche il lotto adiacente dove è stato realizzato un ampliamento del museo con l'aggiunta di due sale espositive, gli uffici e la biblioteca con il Centro di Informazione Rembrandt.

Nel frattempo il corpo principale della casa è stato riportato ad una forma quanto più simile a quella originale, nel periodo in cui Rembrandt l'ha abitata, grazie alle informazioni contenute negli inventari dei beni e delle suppellettili compilati nel 1626 dal primo proprietario e, soprattutto, a seguito del fallimento del pittore, nel 1656 e in alcuni disegni e incisioni realizzati dal pittore. All'interno della casa, oltre alla ricostruzione degli ambienti in cui Rembrandt aveva vissuto, trovano spazio gli oggetti collezionati nel tempo, da sculture a scheletri di animali esotici passando da armi dal sapore orientale a conchiglie, e, soprattutto, le acqueforti che proprio in quell'abitazione erano state create.

Grazie a donatori come Paul Warburg di New York che ha offerto una stampa di San Girolamo con il salice o come il pittore Jozef Israels, che ha consegnato sei acqueforti fra cui una copia del sacrificio di Abramo, un tempo appartenuta alla famosa collezione di l'inglese William Esdaile e a oculati acquisti, la collezione ha preso forma ed è cresciuta rapidamente. Nel 1913 sono stati acquistati dalla rinomata collezione dell'inglese JP Heseltine quattro dei 33 disegni di Rembrandt mentre l'anno successivo sono arrivate da Berlino ben 19 incisioni fra le quali alcuni paesaggi, fino a quel momento poco rappresentati nella collezione.

Le due guerre mondiali che nel viaggio fino ad oggi hanno incrociato i destini dell'Europa non hanno lasciato conseguenze se non nel rallentare l'opera di acquisizione di stampe e disegni. La collezione attuale fornisce una panoramica quasi completa dell' opera grafica di Rembrandt. Nella casa-museo si possono ammirare ben 260 delle incisioni sulle 290 totali realizzate da Rembrandt nel corso della sua vita. Inoltre, il museo possiede quattro lastre di rame originali, da cui erano prodotte le acqueforti, parte di un gruppo di 78 lastre di rame menzionate fra i beni inventariati nel 1679 alla morte del mercante d'arte Clement de Jonghe.

Probabilmente il mercante ne era entrato in possesso acquistandole direttamente dal pittore. Oltre alle stampe, ai disegni e alle lastre, la casa-museo offre anche uno sguardo sull'arte di Pieter Lastman, ultimo maestro di Rembrandt e su quella degli allievi del pittore. Tra le più importanti acquisizioni degli ultimi anni si annoverano le stampe degli artisti Leida Jan Lievens e Jan van Vliet e dei suoi molti imitatori come Christian Wilhelm Dietrich, Georg Friedrich Schmidt e altri seguaci. Periodicamente, nelle sale espositive sono organizzate mostre temporanee ed eventi.

Il museo di Rembrandt si trova a Jodenbreestraat 4 ad Amsterdam, dietro a Waterlooplein, dove si svolge il famoso mercatino delle pulci, a circa 15 minuti a piedi dalla stazione centrale. La casa -museo di Rembrandt è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, tranne il 27 aprile, giorno della Festa del Re ed il 25 dicembre. Il biglietto di entrata costa 12,50 euro. I bambini fino a 5 anni entrano gratis mentre dai 6 ai 14 anni con il biglietto ridotto a 4 euro. Per gli studenti il costo è di 10 euro.

Il biglietto comprende l'audio guida. Per arrivare si possono scegliere varie opzioni. Ogni linea della metropolitana da e per la stazione centrale di Amsterdam conduce alla casa-museo, fermata Nieuwmarkt. Con il tram le linee da prendere sono la 9 e la 14, fermata Waterlooplein mentre con il battello, la stazione di imbarco è la 6, con fermata Zwanenburgwal. Per chi arriva in auto, le informazioni su traffico e parcheggio si possono consultare sul sito www.bereikbaar.amsterdam.nl

 Pubblicato da il 20/03/2015 - 6.900 letture - ® Riproduzione vietata

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