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La Basilica di Santa Maria della Salute, capolavoro barocco a Venezia

Al termine del Canal Grande la Basilica di Santa Maria della Saluta è una visita imperdibile per chi vuole conoscere l'arte barocca a Venezia.

Secondo la tradizione, il detto veneziano “Ti xè bruta come ea peste” deriverebbe dalla statua raffigurante una vecchia megera sdentata (la peste per l’appunto) realizzata dallo scultore belga Giusto Le Court per l’altare di Santa Maria della Salute.

Affacciato sul bacino di San Marco, questo maestoso edificio religioso si trova sull’isola della Trinità, nel sestiere di Dorsoduro. Commissionato nel 1631 a Baldassare Longhena come ringraziamento per la fine dell’epidemia di peste che aveva letteralmente decimato la popolazione veneziana, due anni più tardi ne venne iniziata la costruzione dopo lunghi interventi di consolidamento del terreno.

Nel 1653 la struttura della basilica, splendido esempio di arte barocca, venne ultimata mentre nei due decenni successivi ci si dedicò alla costruzione della cupola minore e ai lavori di completamento degli elementi decorativi.

Il Longhena, famoso architetto a cui fu commissionata la realizzazione di altri importanti palazzi di Venezia, si ispirò agli edifici a pianta centrale tipici del Palladio e del Bramante: fece così innalzare la chiesa con base ottagonale culminante in un’enorme cupola semisferica, successivamente affiancata da una seconda cupola di dimensioni inferiori poggiata sul presbiterio.

Da una imponente gradinata poligonale in pietra si accede al portale d’ingresso della facciata centrale che si presenta come un arco trionfale. Il portone, a doppio battente, è in legno di quercia ed è rivestito da lastre di rame bronzato. Ai due lati, tre facciate corrispondono alle sei cappelle che, all’interno della basilica, racchiudono l’ampio spazio centrale della pianta.

I 15 modiglioni presenti mettono in risalto la cupola dell’edificio religioso sottolineando anche l’effetto cromatico della pietra bianca usata per costruirla oltre che le statue di angeli, santi e figure del Vecchio Testamento. La maggior parte delle opere scultoree sono di difficile attribuzione e quindi assegnate ad artisti ignoti. Di particolare bellezza sono soprattutto il San Michele arcangelo che colpisce Lucifero, nella prima facciata di sinistra, e il San Giovanni Battista nell’ingresso secondario di destra.

La Madonna con il Bambino, sopra il timpano d’ingresso, rappresenta il punto centrale di tutta l’iconografia che domina la chiesa e che ha come tema la glorificazione di Maria. L’interno è solenne e luminoso, costituito da un ampio vano centrale circondato da colonne su cui si innalza la grande cupola alta 60 metri dal pavimento. Proprio quest’ultimo rappresenta uno dei capolavori della Basilica della Salute in quanto caratterizzato da un mosaico in marmo policromo a cerchi concentrici con le fasce più esterne che disegnano un motivo geometrico a creare un suggestivo effetto di illusione ottica.

L’altare ha pianta ottagonale e raffigura, con le statue in marmo che lo adornano, la cacciata della peste: al centro si trova l’immagine della Madonna della Salute, proveniente dalla Cattedrale di Candia e collocata nell’edificio di Venezia nel 1670. Attorno all’altare si affacciano le sei cappelle tutte dedicate ad un mistero della Vergine tranne quella con l’altare di San Antonio.

Importante patrimonio artistico della basilica sono le pale degli altari che portano la firma di Luca Giordano, Pietro Liberi e del Tiziano. La sacrestia, ad esempio, custodisce ben dodici opere di quest’ultimo artista, in rappresentanza dei diversi periodi pittorici della sua arte, trasportate qui dall’isola di Santo Spirito oltre a dipinti di Pala il Giovane e alla celebre tela del Tintoretto, le Nozze di Cana, realizzata nel 1561 per il refettorio dei Padri Crociferi.

Al suo interno la chiesa ospita inoltre un organo costruito attrono al 1780 da Francesco Dacci junior e poi modificato nel corso del 1800 da Giacomo Bazzani: si presenta con una facciata composta da 51 canne suddivise in tre campate e con due tastiere originali.

Ogni anno il 21 Novembre viene festeggiata la Madonna della Salute: come vuole la tradizione, i veneziani attraversano un ponte galleggiante, un tempo fatto di barche, che da San Marco porta alla basilica dove si recano in preghiera. Assieme alla Festa del Redentore, questa è ancora oggi una delle feste popolari più sentite dagli abitanti della città lagunare che in questa occasione usano preparare e assaporare un piatto a base di montone chiamato “castradina”.

Situata in Fondamenta Salute, la basilica è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17.30. Visite gratuite ad eccezione della sagrestia il cui biglietto d’ingresso è di 3 Euro.

Per informazioni 041 2411018 e http://www.seminariovenezia.it

 Pubblicato da il 20/05/2015 - 13.429 letture - ® Riproduzione vietata

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