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Donnavventura 2011: con Chiara in Madagascar, Dubai e Oman (10 pagine)

Gran Raid Donnavventura 2011 alla scoperta dell'Oceano Indiano.

Guidare lungo le piste della costa occidentale del Madagascar

Si perde quasi la concezione del tempo percorrendo le lunghe e dissestate piste del Madagascar, qui non c’è bisogno di andarsi a cercare l’avventura perché è lei a venirti incontro. Esclusi alcuni tratti di strada asfaltata, per lo più concentrati attorno alla capitale e nella parte nord del paese, il resto dei collegamenti fra un centro e l’altro è costituito esclusivamente da piste, in terra battuta, sabbia o sassi. Si procede a velocità ridotta attraverso paesaggi spesso monotoni che d’improvviso cambiano colore e respiro. Il panorama degli altopiani alterna il verde delle risaie a distese brulle, caratterizzate da una bassa e rada vegetazione.

Inoltrandosi invece nella parte centro/occidentale dell’isola domina il rosso della terra, colore distribuito quasi uniformemente per via della polvere che si posa su ogni cosa e del fatto che le abitazioni sono realizzate in mattoni ricavati da questa stessa terra. Spesso sembra di percorrere lunghi tunnel dalle pareti di foglie e arbusti, stretti come budelli dove si spera di non incrociare mezzi troppo ingombranti. Di rado accade, per lo più si tratta di carretti trainati da una coppia di zebù che si scansano cercando un piccolo varco nella vegetazione per lasciar passare la carovana. Arrivati invece sulla costa occidentale le piste si fanno sabbiose e ancor più impegnative, capita anche di dover aiutare qualcuno del posto a divincolarsi dalla sabbia in cui è affondato. Lungo tutte le piste tuttavia, per quanto possa sembrare inospitale questa terra, si trovano villaggi strabordanti di bambini.

Centri più o meno grandi, spesso costituiti da poche capanne in legno e paglia, dalle dimensioni molto contenute. A prima vista possono sembrare disabitati, specie nelle ore calde della giornata, ma basta fermarsi un attimo per venire accolti da tutta la comunità che non lesina sorrisi e sguardi incuriositi. Non ci sono corrente elettrica ed acqua corrente, si vive davvero con pochi mezzi. I bambini più grandi sono già impegnati nel lavoro, puliscono la manioca o aiutano gli adulti nei campi, quelli più piccoli si occupano dei fratellini quasi in fasce, portandoseli sempre appreso. E’ un altro mondo, difficile ed affascinante al tempo stesso dove nulla va dato per scontato, neppure dove ti porterà la pista che stai percorrendo
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