Ta'if (Taif): visita allla cittą sulla catena montuosa del Sarat
Taif, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Taif dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Abbarbicata sui fianchi della catena montuosa del Sarat, in un altopiano a quasi 2 km sopra il livello del mare nella Provincia saudita di Makkah, sorge Ta’if (spesso trascritta Taif). Il territorio circostante è un patchwork di coltivazioni di ogni genere, dal frumento all’uva zibibbo, dal riso alle arance, senza dimenticare i prelibati datteri, le albicocche, i melograni e i limoni che risplendono nell’aria tersa della regione dello Hijaz. Le numerose coltivazioni possono prosperare grazie al clima favorevole, migliore che in altre zone dell’Arabia Saudita, e hanno procurato alla città il soprannome di “giardino dello Hijaz”.
Il clima della zona fa sì che la primavera indossi un abito speciale, in occasione della fioritura della splendida e profumatissima Rosa Damascena Trigintipetala: in questa stagione un manto vellutato di fiori rosa si stende sulla vallata, creando un delicato contrasto con l’ocra dorato del deserto. Le temperature che consentono questa meravigliosa esplosione di rose sono quelle calde tipiche dell’Arabia: qui il mese più caldo è giugno, con una massima media di 35°C e una minima media di 21,7°C, mentre in gennaio, il mese più freddo, le temperature non scendono comunque al di sotto degli 8,4°C di minima, per raggiungere anche i 22°C nelle ore più soleggiate della giornata. Le piogge sono poco frequenti, concentrate specialmente nel mese di maggio, che vede cadere una media 30 mm di acqua. Il valore medio annuo di umidità è del 41%, e la neve è un fenomeno sconosciuto a queste terre magiche eternamente baciate dal sole.
La crescita degli eleganti fiori dal profumo celestiale fa sì che in città si produca una caratteristica essenza di rose, oltre al miele, ai pregiati tappeti e alle ceramiche artigianali. Nella zona si trovano inoltre cave di pietra e sono stati scoperti filoni auriferi e di ferro. Ta’if, dominata nel VI secolo dalla tribù dei Banu Thaqif, fu a lungo un importante centro religioso grazie alla presenza, entro le mura, del grande masso bianco simbolo della dea Allat, conosciuta come “rabba”, ovvero signora, di Ta’if. Nel 620 la città fu protagonista di un evento importante per il suo successivo ruolo nella confessione islamica, infatti in quell’anno vi giunse il Profeta Maometto, che esortò gli abitanti ad abbracciare la sua fede. In un primo momento la popolazione locale lo accolse in modo tutt’altro che favorevole, tentando una vera e propria lapidazione che costò a Maometto diverse pericolose ferite. La tradizione narra che il profeta, vistosi costretto ad abbandonare la città, venne raggiunto dall’Arcangelo Gabriele che si dichiarò disposto a distruggere per lui la città malevola. Al contrario Maometto rispose con magnanimità, salvando la città dalla distruzione e dichiarandosi sicuro che anche quegli uomini diffidenti un giorno avrebbero compreso la verità. Infatti, più tardi, l’intera città si convertì diventando l’importante centro religioso che è tuttora, la cui sacralità viene accresciuta dal panorama mozzafiato sulla città di La Mecca, subito sotto.
A sud di Taif si trova il grande parco naturale di al-Rudaf, nel quale le possenti rocce granitiche vengono spezzate dalle radici di alti alberi secolari. All’ombra di essi sorge un piccolo zoo. Chi fosse interessato a capire da vicino la fede islamica e le tradizioni religiose del paese potrà visitare Wadi Mitna, il rifugio del Profeta Maometto. Qui infatti giunse Maometto nel primo anno dell’Egira, il 622, nella speranza di convertire le tribù locali: per proteggersi dal tentativo di lapidazione dei cittadini dovette trovare un nascondiglio presso il quale, in seguito, venne costruita una moschea tuttora visitabile.
Inoltre sulle montagne del Sarat sorge il piccolo villaggio agricolo di Al-Shafa, mentre a pochi chilometri da Ta’if si possono visitare le rovine del forte turco. Qui, secondo la leggenda, Lawrence d’Arabia combatté nel 1917.
La città è dotata di un aeroporto costruito nel 1955, uno dei primi aeroporti del regno. Recentemente poi il governo ha progettato la costruzione di una nuova struttura di tipo regionale, che dovrà essere collocata 30 km a nord-est di Ta’if, a 70 km da La Mecca e a 160 km circa da Medina: la speranza è quella di incrementare così il turismo nella zona, oltre a facilitare l’ingresso dei pellegrini nella stagione del pellegrinaggio verso La Mecca. Fino ad ora i fedeli si sono serviti dell’Aeroporto Internazionale del Re Abdul-Aziz ma nel periodo del pellegrinaggio, lo Haji, la presenza di un ulteriore aeroporto avrà la funzione di rendere più agevole il traffico.
Chi viene dall’Europa potrà servirsi dell’Aeroporto di Jeddah, servito da diverse compagnie aeree che partono da varie città occidentali, spesso con uno scalo intermedio. Da Ta’if a Jeddah, in linea d’aria, non occorrerebbero più di due ore e mezza di auto, ma tra le due città c’è l’ “ostacolo” rappresentato dalla città di La Mecca: chi non è musulmano, infatti, dovrà richiedere un lasciapassare particolare e non potrà avvicinarsi alla città sacra, vedendosi costretto ad allungare il percorso di più di 100 km.
Fonte foto, cortesia: Ambasciata Saudita
Il clima della zona fa sì che la primavera indossi un abito speciale, in occasione della fioritura della splendida e profumatissima Rosa Damascena Trigintipetala: in questa stagione un manto vellutato di fiori rosa si stende sulla vallata, creando un delicato contrasto con l’ocra dorato del deserto. Le temperature che consentono questa meravigliosa esplosione di rose sono quelle calde tipiche dell’Arabia: qui il mese più caldo è giugno, con una massima media di 35°C e una minima media di 21,7°C, mentre in gennaio, il mese più freddo, le temperature non scendono comunque al di sotto degli 8,4°C di minima, per raggiungere anche i 22°C nelle ore più soleggiate della giornata. Le piogge sono poco frequenti, concentrate specialmente nel mese di maggio, che vede cadere una media 30 mm di acqua. Il valore medio annuo di umidità è del 41%, e la neve è un fenomeno sconosciuto a queste terre magiche eternamente baciate dal sole.
La crescita degli eleganti fiori dal profumo celestiale fa sì che in città si produca una caratteristica essenza di rose, oltre al miele, ai pregiati tappeti e alle ceramiche artigianali. Nella zona si trovano inoltre cave di pietra e sono stati scoperti filoni auriferi e di ferro. Ta’if, dominata nel VI secolo dalla tribù dei Banu Thaqif, fu a lungo un importante centro religioso grazie alla presenza, entro le mura, del grande masso bianco simbolo della dea Allat, conosciuta come “rabba”, ovvero signora, di Ta’if. Nel 620 la città fu protagonista di un evento importante per il suo successivo ruolo nella confessione islamica, infatti in quell’anno vi giunse il Profeta Maometto, che esortò gli abitanti ad abbracciare la sua fede. In un primo momento la popolazione locale lo accolse in modo tutt’altro che favorevole, tentando una vera e propria lapidazione che costò a Maometto diverse pericolose ferite. La tradizione narra che il profeta, vistosi costretto ad abbandonare la città, venne raggiunto dall’Arcangelo Gabriele che si dichiarò disposto a distruggere per lui la città malevola. Al contrario Maometto rispose con magnanimità, salvando la città dalla distruzione e dichiarandosi sicuro che anche quegli uomini diffidenti un giorno avrebbero compreso la verità. Infatti, più tardi, l’intera città si convertì diventando l’importante centro religioso che è tuttora, la cui sacralità viene accresciuta dal panorama mozzafiato sulla città di La Mecca, subito sotto.
A sud di Taif si trova il grande parco naturale di al-Rudaf, nel quale le possenti rocce granitiche vengono spezzate dalle radici di alti alberi secolari. All’ombra di essi sorge un piccolo zoo. Chi fosse interessato a capire da vicino la fede islamica e le tradizioni religiose del paese potrà visitare Wadi Mitna, il rifugio del Profeta Maometto. Qui infatti giunse Maometto nel primo anno dell’Egira, il 622, nella speranza di convertire le tribù locali: per proteggersi dal tentativo di lapidazione dei cittadini dovette trovare un nascondiglio presso il quale, in seguito, venne costruita una moschea tuttora visitabile.
Inoltre sulle montagne del Sarat sorge il piccolo villaggio agricolo di Al-Shafa, mentre a pochi chilometri da Ta’if si possono visitare le rovine del forte turco. Qui, secondo la leggenda, Lawrence d’Arabia combatté nel 1917.
La città è dotata di un aeroporto costruito nel 1955, uno dei primi aeroporti del regno. Recentemente poi il governo ha progettato la costruzione di una nuova struttura di tipo regionale, che dovrà essere collocata 30 km a nord-est di Ta’if, a 70 km da La Mecca e a 160 km circa da Medina: la speranza è quella di incrementare così il turismo nella zona, oltre a facilitare l’ingresso dei pellegrini nella stagione del pellegrinaggio verso La Mecca. Fino ad ora i fedeli si sono serviti dell’Aeroporto Internazionale del Re Abdul-Aziz ma nel periodo del pellegrinaggio, lo Haji, la presenza di un ulteriore aeroporto avrà la funzione di rendere più agevole il traffico.
Chi viene dall’Europa potrà servirsi dell’Aeroporto di Jeddah, servito da diverse compagnie aeree che partono da varie città occidentali, spesso con uno scalo intermedio. Da Ta’if a Jeddah, in linea d’aria, non occorrerebbero più di due ore e mezza di auto, ma tra le due città c’è l’ “ostacolo” rappresentato dalla città di La Mecca: chi non è musulmano, infatti, dovrà richiedere un lasciapassare particolare e non potrà avvicinarsi alla città sacra, vedendosi costretto ad allungare il percorso di più di 100 km.
Fonte foto, cortesia: Ambasciata Saudita