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Visita a Leiria (Portogallo): itinerario costeggiando il fiume Lis

Leiria, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Leiria dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Si parte dal Jardim Luís de Camões, che ospita l’Ufficio del Turismo, e si prosegue costeggiando il fiume Lis, che ha determinato l’espansione della città. Dopo avere percorso l’Avenida Heróis de Angola, vi ritroverete in una zona commerciale che offre le più recenti novità della moda. Oltrepassate il Cine-Teatro José Lúcio da Silva, la più importante sala teatrale e cinematografica della città, riuscirete a individuare tra le case l’antica Igreja de São Francisco, ricca di dipinti medievali, una delle espressioni artistiche di maggiore valore di Leiria. Da qui potrete riprendere il cammino lungo il fiume.

Dal lato opposto, dopo il Jardim Luis de Camões, vi troverete all’Igreja do Espírito Santo. Dopo avere percorso Rua João de Deus e Rua Tenente Valadim, giungerete al Convento de Santo Agostinho, con il suo gradevole giardino e, poco oltre, al luogo in cui sorgeva un antico mulino per la carta, che continua a lavorare instancabile, oggi per produrre farina. Di fronte, in posizione sopraelevata, il Monte de São Gabriel, dove fu edificato il Santuário de Nossa Senhora da Encarnação, è un altro belvedere affacciato sulla città che fa concorrenza al Castello.

Tornate in centro e riposatevi in un’accogliente terrazza in Praça Rodrigues Lobo, cuore della città antica.

L’Igreja de São Francisco, situata in prossimità del fiume Lis, in un’area commerciale di recente urbanizzazione, è uno dei monumenti più interessanti di Leiria. L’Ordine di San Francesco si stabilì in città nel 1229, inizialmente nel Rossio di Santo André, per poi spostarsi in questo luogo nel XIV secolo, per azione di D. João I. Nel corso del secolo successivo, i sovrani del Portogallo si occuparono del tempio in modo significativo, patrocinando opere artistiche di rilievo, che si tradussero in pitture parietali, recentemente riportate alla luce. L’Igreja de São Francisco, situata in prossimità del fiume Lis, in un’area commerciale di recente urbanizzazione, è uno dei monumenti più interessanti di Leiria.

L’Ordine di San Francesco si stabilì in città nel 1229, inizialmente nel Rossio di Santo André, per poi spostarsi in questo luogo nel XIV secolo, per azione di D. João I. Nel corso del secolo successivo, i sovrani del Portogallo si occuparono del tempio in modo significativo, patrocinando opere artistiche di rilievo, che si tradussero in pitture parietali, recentemente riportate alla luce. Queste pitture gotiche, che rivestivano integralmente la navata, costituiscono un esempio unico in tutto il paese per la loro qualità plastica e per l’estensione, illustrando una modalità decorativa che non fa purtroppo più parte del patrimonio artistico nazionale. Nel XVI secolo, l’Abate Manuel da Costa istituì la “Capela dos Mártires de Marrocos”.

In marmo bianco, è un interessante esempio dello stile rinascimentale, in cui il retablo ripete strutturalmente l’arco esterno. Da notare, i medaglioni superiori, che rappresentano gli stessi ritratti ma in pose diverse, di contemplazione all’esterno e ammirazione all’interno. Nel XVIII secolo, quando la chiesa fu affidata all’Ordine Terziario di San Francesco, fu costruita una cappella barocca all’ingresso del lato sinistro. Il convento fu chiuso nel 1834, ma la chiesa fu restituita ai francescani nel 1861. Nel 1992, l’edificio fu restaurato su progetto dell’architetto João Roda, e tra il 1996 e il 2000 si è proceduto al recupero delle pitture parietali.

Vicino a uno dei ponti di Leiria sul fiume Lis, si erge l’Igreja do Espírito Santo, edificio fondato nel 1628 e ricostruito nel XVIII secolo. La confraternita fu istituita nel 1306 e all’epoca comprendeva un ospedale, la cui missione sociale fu trasferita alla Misericórdia di Leiria nel XVI secolo, epoca della sua costituzione. La chiesa a navata unica, edificata in uno stile molto semplice, non presenta elementi artistici di rilievo ed è decorata da elementi marmorizzati dipinti su legno. Nel patrimonio artistico della confraternita spiccano due immagini del XVI e del XVII secolo che rappresentano lo Spirito Santo e Santa Rita, che tuttavia non sono esposte in chiesa.

Il complesso architettonico del Convento di Santo Agostinho, situato sulla sponda sinistra del fiume Lis, nelle vicinanze del Moinho do Papel (molino della carta), è costituito da chiesa, convento, chiostro e dall’edificio dell’ex seminario. La sua fondazione risale al 1579, su iniziativa del vescovo, Frei Gaspar do Casal, il cui stemma è visibile al di sopra del portale principale, che ottenne l’autorizzazione a costruire dal re D. Sebastião. Le opere si conclusero solo nel XVII secolo, con modifiche eseguite nel XVIII, rispettando un tracciato austero, evidente nella facciata caratterizzata dai due grandi torrioni e livelli evidenziati da pilastri doppi; l’edificio mantiene l’imponente aspetto originario nel tessuto urbano della città, riflettendo il gusto scelto per la Sé. Il Seminario fu creato nel 1671 dal vescovo D. Pedro Vieira da Silva.

Qui visse a lungo in esilio il vescovo di Maranhão (Brasile), a seguito delle persecuzioni sofferte dai gesuiti a causa della politica antireligiosa del Marchese di Pombal, interessato a diminuirne l’influenza e il potere. Dopo l’estinzione degli ordini religiosi nel 1834, il convento fu trasformato in caserma e nel 1944 la chiesa tornò sotto le cure del Vescovado di Leiria. A livello artistico, il retablo in pietra calcarea della cappella maggiore è un esempio interessante per studiare l’opera di Ernesto Korrodi. A eccezione della chiesa, gli annessi conventuali sono oggi in stato di notevole degrado.

Nella parte orientale della città, il Santuário de Nossa Senhora da Encarnação, cui si accede salendo una lunga scalinata, domina il paesaggio dal Monte de São Gabriel. La chiesa, dedicata al pellegrinaggio, fu edificata nel 1588, nel luogo in cui sorgeva un antico eremo, l’Ermida de São Gabriel, per volere di D. Pedro de Castilho. La scalinata fu fatta costruire nel XVIII secolo dal vescovo D. Frei Miguel de Bolhões, il cui stemma si trova su una delle rampe. Il giorno della posa della prima pietra, il 24 settembre, fu celebrato in città in grande pompa e fu onorato della presenza del Marchese di Vila Real.

Il portico, galleria che precede l’ingresso, è contraddistinto da sette archi; quello centrale è più alto degli altri e sormontato da un frontone decorato, dove si scorge la statua dell’arcangelo San Gabriele, giusto omaggio all’antico culto. L’immagine di Nossa Senhora da Encarnação, attuale patrona, è sull’altare maggiore. La chiesa è rivestita da pannelli di azulejos policromi del XVII secolo, in ottimo stato di conservazione, sovrastati da dipinti che ripercorrono episodi della vita della Vergine. Nel coro e nella cappella maggiore, alcuni dipinti di gusto popolare sui miracoli della Vergine Maria animano lo spazio.

In prossimità del Ponte dos Canios, sul fiume Lis, si trova il Moinho de Papel (mulino per la produzione della carta). Costruito nel 1411, è considerato la prima fabbrica di carta del paese, secondo quanto indica una lapide dello scrivano del re D. João I rinvenuta nelle vicinanze. È considerato la memoria della comunità ebraica di Leiria e della sua eredità tipografica, poiché in questo luogo si produceva la carta necessaria alle diverse attività cittadine.

La città è citata come il luogo in cui sorse il primo stabilimento di impressione tipografica, dove fu stampata, nel 1495, la prima opera scientifica del Portogallo, l’“Almanach Perpetuum”. Il luogo in cui sorgeva il mulino è segnalato da un pannello di azulejos. Si possono ancora vedere il deposito, la casa del mugnaio e il mulino, dove si continua a produrre farina, ma i locali sono inaccessibili e leggermente deteriorati.

Una nota di colore: sempre lungo il fiume Lis troviamo il grande stadio di Leiria, intitolato al Dr. Magalhaes Pessoa, dove si svolgono incontri di football di una certa importanza, ed è stato teatro degli europei di calcio nel 2004. Foto wikipedia, cortesia: M. Anastasio, Orium, Fulviusbsas

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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