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Guida alla storia di Capodistria. Slovenia

Capodistria, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Capodistria dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Capodistria, la più antica città slovena, sorse su un’isola rocciosa, dai romani denominata Capris. Tra le tre località costiere, Capodistria ha cambiato maggiormente la propria immagine. La sua storia è stata contrassegnata da diversi domini e stati che hanno lasciato la propria impronta e denominato la città: per i Romani fu Capris; nel periodo del papa Gregorio I (599) Insula Capraria (isola delle capre), per i Bizantini (dalla metà del VI fino all’ VIII secolo) Justinopolis; per i patriarchi di Aquileia Caput Histriae (capo d’Istria); furono i Veneziani a denominarla Capodistria, attuale versione della slovena Koper.

Il dominio più lungo fu quello della Serenissima (1279-1797) che comportò un notevole sviluppo economico (mercato, sale) e culturale (pittura, musica). Tuttora possiamo notare l’impronta del periodo veneziano presente nell’architettura cittadina; nonostante le varie ristrutturazioni avvenute in tempi più recenti, Capodistria ha conservato la propria immagine medievale ed è perciò inclusa nell’unione delle città medievali. Capodistria antica era un’isola circondata dalle mura; era collegata con la terraferma da un ponte in legno (verso San Canziano) e protetta da un’imponente fortezza – Castel Leone. Attorno a Capodistria si estendevano le saline. Nel Settecento, precisamente con la proclamazione del porto franco di Trieste, la città iniziò a perdere il proprio dominio iniziale, fino a perderlo completamente con la caduta della Serenissima.

Dall’Ottocento fino alla Prima Guerra Mondiale (dominio dell’Impero francese di Napoleone 1806-1813 e della monarchia degli Asburgo 1813-1918), Capodistria iniziò a trasformarsi in conformità allo sviluppo economico e sociale. Le saline iniziarono a prosciugarsi e nel 1912 furono eliminate provocando il ritiro del mare che trasformò Capodistria in città di terraferma. Nel 1825 si aprì il secondo collegamento con la terraferma (Strada di Semedella), a metà Ottocento fu costruita la strada litoranea, instaurato il collegamento marittimo con Trieste e nel 1902 fu inaugurata la linea ferroviaria Trieste-Parenzo.

Nel periodo del dominio del Regno d'Italia venne effettuata la bonifica delle saline devastate e Capodistria perse l’immagine di città sull’isola.

Il periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale portò grossi cambiamenti. Capodistria fu sotto dominio militare jugoslavo nell’ambito della zona B – dapprima come regione Venezia-Giulia e quindi come Territorio libero di Trieste (dal settembre del 1947). Nell’ottobre del 1954, con la firma del Memorandum di Londra che comportò la determinazione dei confini statali, Capodistria fu annessa alla Jugoslavia. Il nuovo stato comportò cambiamenti della sua struttura etnica e nuove impronte architettoniche nel nucleo cittadino e nei suoi dintorni. Susseguì un notevole sviluppo, che trasformò Capodistria in importante porto.

Capodistria è oggi centro commerciale e turistico con una prospettiva orientata nello sviluppo del turismo nautico e sportivo, dello shopping e degli stabilimenti balneari. Capodistria e` diventata anche nota Citta` Universitaria.

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