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Les Saintes (Guadalupa): isola di Terre-de-Haut e visita all'arcipelago

Les Saintes, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Les Saintes dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Al largo di Basse-Terre, nove isolotti sparpagliati tra i riflessi di acque sorprendentemente turchesi compongono l’arcipelago di Les Saintes, parte anch’essi di quella teoria di isole atlantiche che tutte insieme formano la Guadalupa.

Storia

Due abitate, Terre-de-Haut e Terre-de-Bas, e sette selvagge, furono scoperte da Cristoforo Colombo nel 1493 e occupate dai francesi nel 1648; oggi devono la loro fama alla bellezza di Anse du Bourg, anfiteatro naturale che accoglie i turisti in arrivo a Terre-de-Haut.

Acque infestate da pirati un tempo e teatro di continue battaglie navali tra cui la più epica che si ricordi è del 1782 quando gli inglesi ne conquistarono la proprietà che ritornò ai francesi solo nel 1861; oggi sono un vero paradiso per le immersioni con fondali ricchi di biodiversità primo fra tutti Le Sec-Paté.

Sulla terraferma ad accogliervi i Saintois, discendenti dei bretoni e normanni, abili pescatori e carpentieri navali per via di quelle barche a vela costruite con tanta cura, les Saintoises, da vedere al porto, tirate in secco o vendute come modellini nei tanti negozi di souvenirs.

Terre-de-Haut

Più piccola di Terre-de-Bas con poco più 4,5 kmq di sviluppo, Terre-de-Haut si gira anche in un giorno. Si raggiunge via mare da Trois Rivières a Basse Terre in una ventina di minuti (scegliete una corsa la mattina presto e l’ultima nel tardo pomeriggio); è la traversata più veloce, da Pointe-à-Pitre su Grande Terre ci si impiega circa un’ora, circa 90 minuti da Saint-François e da Sainte-Anne con scalo a Saint-Louis di Marie Galante, e 45 minuti da Marie Galante (dai 20 ai 40 euro a/r a seconda delle tratte). Scesi all’imbarcadero dimenticate l’auto che solo i residenti possono usare, e optate per quella elettrica, scooter o bici (tariffe da 20 euro al giorno per uno scooter).

Prima tappa del mattino il Fort Napoleon (ci si arriva anche a piedi, venti minuti in salita, aperto fino alle 12.30 e in estate fino alle 15, ingresso a pagamento) costruito tra il 1844 e il 1897 sulle rovine di Fort Louis, distrutto dagli inglesi nel 1809. Un passato travagliato come base militare, penitenziario e infine centro di detenzione per prigionieri politici durante tutta la seconda guerra mondiale; dopo aver versato per anni in totale stato di abbandono, dal 1980 ospita un museo sulla storia e le tradizioni dell’arcipelago e sulle battaglie navali franco-inglesi. Nel giardino esotico creato all’interno del forte dal 1984 si possono ammirare varie specie di flora dell’isola, cactus e iguane che passeggiano quasi indisturbate. Situato com’è su un promontorio, assicura una vista sublime che si allarga su tutta Anse du Bourg abbracciando in un sol colpo piccole imbarcazioni da diporto e navi da crociera che ne solcano le trasparenze.

Si ritorna così al piccolo borgo di pescatori che si apre di fronte all’imbarcadero; un paesino con negozietti di souvenirs, case in legno, la piccola chiesa costruita in pietra vulcanica e tipici ristorantini sulla spiaggia dove poter assaggiare le tante ricette di mare.

Il pomeriggio è tutto per le spiagge alla ricerca di panorami suggestivi, momenti di relax o esperienze di snorkelling. A due passi dal centro, a Fond du Curé, si incontra una bella spiaggia di sabbia bianca con centro immersioni – ideali anche le acque dell’Îlet à Cabrit posta proprio di fronte –; si procede lungo la costa sempre verso sud verso Pain de Sucre, una mezzaluna orlata di palme che si butta a mare; la spiaggia, ideale per lo snorkelling o un’uscita in kayak, è raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero di circa 500 metri.

Sabbia scura e scogli per Anse Crawen, più a sud, mentre sulla costa meridionale dell’isola si susseguono due insenature interessanti, la selvaggia Anse du Figuier e la rilassante

Plage Rodrigue

La lunga spiaggia di Grande Anse, quasi un chilometro di sabbia fine, è ideale per il kite-surf, mentre risalendo a nord si apre al mare la distesa di sabbia chiara di Pompierre; fermatevi per una sosta anche solo per assaggiare un tourment d'amour, deliziosi dolci farciti al cocco.

Terre-de-Bas

Più grande (quasi 10 kmq) e più rigogliosa dell’altra, Terre-de-Bas si raggiunge con una traversata di 15 minuti dal pontile accanto all'imbarcadero principale di Terre-de-Haut; una volta qui potete girare a piedi o in mountain bike mentre una navetta collega il molo con il caratteristico borgo di Petites Anses sull’altro capo dell’isola. Ovunque potrete respirare un’atmosfera tranquilla e un’autenticità immutata nel tempo.

A Grande Baie potete visitare i resti di un’antica fabbrica di ceramica, oppure proseguire a piedi verso Grande Anse (circa una quindicina di minuti di cammino) per ammirare la più bella spiaggia dell’isola. Qui alla Maison de l'Artisanat potete acquistare i salakos, i tipici copricapi locali fatti di bambù e rivestiti di tessuto madras.

Ricca di vegetazione Terre-de-Bas è ideale soprattutto per gli amanti delle camminate con ben quattro sentieri per il trekking tra i quali Dessus de l’Etang e Falaises.

Per informazioni:
www.leisolediguadalupa.it

www.lesilesdeguadeloupe.com


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 Pubblicato da - 02 Febbraio 2018 - © Riproduzione vietata

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