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Telefonare dall'estero e roaming: ancora nulla di fatto per l'abolizione

Nonostante si parli continuamente di Europa unita e di Unione Europea ci sono alcuni "balzelli doganali" che sono la dimostrazione che i confini netti e separatori esistono...eccome! Uno di questi è il roaming - che nel campo delle telecomunicazioni indica quel costo che gli utenti sono costretti a pagare per le chiamate nei paesi membri dell'Unione europea nonchè per gli SMS e le chiamate ricevute. Siamo ancora agli antipodi dal considerare l'UE, almeno dal punto di vista della telefonia mobile, come un unico grande sistema regionale: i ventotto paesi membri non sono riusciti ancora ad arrivare a un accordo per l'abolizione definitiva degli extra costi per usare cellulari e smartphone all'estero. E parliamo di rinvii anche abbastanza lunghi...

Il sottosegretario Antonello Giacomelli - che ha peraltro presieduto i lavori della Commissione - quasi a giustificare che non si è ancora arrivati a un accordo, ha sottolineato, con forza, che l'intento comune è comunque quello di risolvere adeguatamente, con soluzioni tecniche e economiche, il problema anche se si necessita di un forte input da parte dei governi per sbloccare la situazione.

Più specificatamente alcuni paesi, come ad esempio Germania e Gran Bretagna, hanno chiesto una soluzione rapida anche se sembra che gli altri paesi siano orientati a prendere più tempo per arrivare a una soluzione qualitativamente più accettabile. I paesi più "preoccupati" sono quelli turistici e di transito che temono di dover poi adeguare, in aumento, le tariffe nazionali, per compensare i mancati ricavi da roaming, inevitabili e con conseguente disagio per la cittadinanza.

Giacomelli ha infine sottolineato che la questione roaming necessita di una soluzione augurandosi che i tempi siano rapidi e compatibili con quelli previsti dal Parlamento Ue", prevedendo che si potrebbe andare nella direzione della distinzione tra dati e fonia. La fine del roaming slitta sempre più avanti verso la fine del 2016, nonostante gli intensi negoziati e intanto i ministri delle telecomunicazioni dei paesi Ue che si sono ritrovati a Bruxelles per la loro ultima riunione sotto presidenza italiana, non hanno potuto fare a meno di rinviare la fine dei sovrapprezzi per i servizi telefonici mobili in roaming (cioè in un paese Ue diverso dal proprio) a quella data (15 dicembre 2016) che è la scadenza ultima per porne fine.

L'evidente spaccatura tra i paesi Ue e il loro mancato comune accordo finisce, sempre e comunque, per ricadere sulla collettività che oggi sopporta questi costi accessori.

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 Pubblicato da il 29/11/2014 - - ® Riproduzione vietata

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