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Volterra, Fortezza Medicea: a cena in prigione

Se l'idea di trovarsi a cenare in ...galera, non vi esalta, forse sapere che lo potete fare in un ottimo ristorante italiano potrebbe aiutarvi a vincere la naturale vostra ritrosia.
Non lontano da Pisa e da Firenze, e cioè a Volterra, si trova la Fortezza Medicea, una famosa prigione, che è stato un luogo di punizione per i più gravi criminali per circa 500 anni. L'edificio assomiglia ad un grande maestoso castello, ed è stato costruito da Lorenzo il Grande nel 1.500 che allora lo fece diventare uno dei carceri di massima sicurezza d'Italia, come lo è ancora oggi.
Ora però è anche diventato un palcoscenico per uno straordinario esperimento sociale: infatti qui al suo interno è stato recentemente aperto un ristorante italiano. E non solo: l'intero personale è stato assunto reclutandolo dai detenuti che trascorrono la loro detenzione all'interno della Fortezza.

Il ristorante è custodito apparentemente in modo ancor più accurato rispetto a luoghi celebri come ad esempio in Vaticano. Al momento di entrare, i visitatori sono tenuti a passare attraverso controlli di sicurezza e rivelatori di metalli. I telefoni cellulari sono assolutamente vietate così come tutti gli oggetti metallici o quelli appuntiti. Ci si potrebbe domandare che cosa possa attrarre i visitatori in tutto questo trambusto. Ebbene, nonostante la bizzarra esperienza, il fatto di essere serviti da assassini e ladri sembra generare un brivido a cui sembra, inaspettatamente, difficile resistere e, quindi il ristorante è diventato uno dei luoghi più attraenti della zona.

Forse appare un poco strano avere deliziosi manicaretti di cucina italiana serviti su piatti di plastica e mangiare con le posate di pvc può sembrare un po' insolito, ma questa è senza dubbio un'esperienza indimenticabile. Grazie alla maestria dei cuochi Giuseppe e Massimo, 24 anni per rapina a mano armata, gli ottimi cibi verranno serviti da Santolo un sommelier che riempirà i vostri bicchieri sotto lo sguardo attento della Polizia Penitenziaria. Il ristorante è ospitato in una cappella sconsacrata all'interno del carcere, con una impostazione non troppo lussuosa, con tavoli piani e sedie in legno, ma l'atmosfera è creata sicuramente dalla musica di Bruno un pianista condannato all'ergastolo.

La risposta dei prigionieri è comunque stata molto positiva e l'esperimento sembra davvero funzionare. I detenuti stanno migliorando le loro competenze e se mai potranno uscire fuori dal carcere, avranno la possibilità di avviare una proficua attività e una nuova vita. Visto il successo non passerà molto tempo prima che un simile ristorante possa aprire altrove.

Fonte: Tourism Review - Fonte foto, cortesia: Daylife/Routers
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