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Civitella del Tronto (Abruzzo): la fortezza, il borgo storico e cosa vedere

Civitella del Tronto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Civitella del Tronto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

È fra i comuni della Val Vibrata uno dei più preparati a livello turistico, “Cenerentolo” della provincia di Teramo e perla d’Abruzzo iscritta nel club de I borghi più belli d’Italia: proprio una carta d’identità lusinghiera quella che riporta i connotati salienti di Civitella del Tronto, il cui centro storico si estende su una rupe rocciosa adombrandosi sotto la mole imponente della fortezza borbone dominante l’abitato.

La storia di Civitella del Tronto

Le origini del borgo risultano certamente antiche come si evince dal nome Civitella, declinazione dal latino civitas al quale si aggiunge l’eponimo Tronto in riferimento al fiume delle Marche che in Abruzzo ha fonte. Parliamo però solamente di origini poiché è nel IX-X secolo che il nucleo urbano siffatto iniziò a prendere forma legandosi al famigerato periodo dell’incastellamento. Sorse così l’arcaica Tibidella, dotata già nel Mille di una struttura fortificata in grado di fungere da carcere e rocca di difesa. Divenuta fortezza a tutti gli effetti, nel 1557 fu assediata da Francesco di Lorena senza essere espugnata, motivo di vanto militare per Civitella che si guadagnò il plauso del re di Spagna Filippo II e l’esenzione dalle tasse per quarant’anni.

Nel 1734 i Borboni scalzano gli Asburgo nel dominio del territorio in cui risulta compresa Civitella del Tronto, permanendo fino all’Unità d’Italia. I registri storici raccontano dell’avvento di una grande armata napoleonica in città, difesa strenuamente per oltre quattro mesi dal maggiore irlandese Matteo Wade nonostante guidasse un esiguo contingente. La bandiera gigliata dei Borboni tornò a sventolare dopo la capitolazione del Bonaparte, per poi venir rimossa definitivamente il 20 marzo 1861 (in questo frangente la difesa borbonica resse per ben duecento giorni agli assalti delle truppe di Vittorio Emanuele II): i moti insurrezionali e il processo di unificazione oramai imperversavano compiendosi poco tempo dopo. Nel 1944, ergo sul finire della Seconda Guerra Mondiale, il paese dovette ospitare tre campi di concentramento nei quali furono complessivamente internati 187 ebrei fra cui il medico e partigiano italiano Simone Teich Alasia.

Civitella del Tronto oggi si presenta come un’impronta dinamica del passato, un chicca di medievalismo organizzata in fitte trame di incroci, rampe, scale e vicoli (c’è anche la “Ruetta”, la via più stretta d’Italia insieme al vicolo di Ripatransone con cui ancora adesso rivaleggia) che s’aprono nelle affascinanti piazze e si richiudono tornando a essere graziose viuzze. Case, chiese e palazzi sotto il segno del travertino edulcorano il carattere di città-fortezza che per secoli ha perdurato, senonché persino le abitazioni recano traccia di feritoie e irrobustimenti disponendosi a schiera e volendosi addossare l’una all’altra come in un abbraccio prima della battaglia. Qui si sono per così dire scolpite tutte le diverse epoche di sviluppo e i relativi padroni, angioini e aragonesi in special modo.

La Fortezza Borbone

Sia in inverno che in estate, Civitella risplende in tutta la sua inenarrabile bellezza, inenarrabile perché raccontarla non è come vederla, là aggraziata sullo sperone roccioso che sembra fatto espressamente per accogliere un presepe evergreen, prisma di colori e sfumature, dei molteplici gradi di bianco di cui si fregia la neve della stagione più fredda, del verde dei boschi tripudianti sotto il sole. Visitare l’ex baluardo del Regno di Napoli impone l’incipiente tappa della Fortezza, edificata dagli occupanti iberici nel Cinquecento per ergersi a titano e monumento acropolitano, emblematica opera d’ingegneria militare lunga 500 metri per un totale di 25.000 mq di superficie, tali da renderla una delle roccaforti più grandi d’Europa.

Il fortilizio – sede del Museo Storico delle Armi e delle Mappe Antiche - si caratterizza per il suo rappresentare in breve un quartiere che si fregia di tasselli irremovibili, un massiccio ponte levatoio, i caratteristici bastioni e camminamenti fino ad addentrarsi sempre più all’interno disvelando gli alloggiamenti militari, le piazzette e gli arsenali, polveriere, carceri e persino i forni e le stalle. È questo un corpus avvalorato peraltro dalla presenza magniloquente del Palazzo del Governatore, agglomerato che si guadagna ogni anno il consenso di migliaia di turisti in visita.

Cosa vedere a Civitella del Tronto

Le coriacee architetture vivono di elementi ricorrenti nello stile d’erezione e nelle vesti decorative, ricorrenza rilevabile facilmente nei monumenti ecclesiali come la Collegiata di San Lorenzo di stampo rinascimentale, improntata a croce latina con una facciata segnata da una doppia coppia di lesene trabeate. Vanta un ornamento di altari, stucchi (ne fanno parte una Visitazione, una Madonna del Rosario, un’Annunciazione e una Deposizione), arredi lignei di fattura preziosa e un organo settecentesco.

Quasi coeva, la Chiesa di San Francesco si affianca alla sua torre campanaria che dà risalto all’immagine di luogo di preghiera tacito e tranquillo. La sua estetica gotico-romanica, accentuata da un magnifico rosone in pietra, pare differente rispetto alla trecentesca Chiesa di Santa Maria degli Angeli, che tutti ambiscono visitare per il grandioso Cristo morto serbato all’interno, una scultura lignea che suscita un sensibile bagaglio di emozioni. La Chiesa di San Giacomo, ormai sconsacrata, è divenuta una sala convegni.

Della medesima epoca è il Palazzo del Capitano identificato dall’evidente stemma degli Angiò apposto in facciata. In Largo Rosati si staglia la figura monumentale in marmo di Carrara di Matteo Wade, una scultura eseguita da Bernardo Tacca e Tito Angelici su commissione di Francesco I di Borbone. La vestigia celebrativa si trovò ubicata all’interno del Forte fino al 1861, data in cui i piemontesi, credendo l’opera del Canova, la portarono a Torino. Una volta appurata la paternità artistica, tornò a Civitella dopo quindici anni di abbandono. Di altra natura è la Fontana degli Amanti, eretta nel 1863 e famosa per il suo misticismo romantico emanato a ridosso della pineta.

Extra moenia si trova il Convento di Santa Maria dei Lumi, di marca francescana, contenitore trecentesco di una Madonna scolpita in legno policromo e dorato, ascrivibile al primo Quattrocento. Cuore della struttura conventuale, il chiostro richiama i tipici tratti della particolare epoca costruttiva.

L’Abbazia di Montesanto si posiziona più isolata su un colle a margine del comune. Risale al VI secolo e costituisce uno dei complessi benedettini più antichi d’Abruzzo. Tutt’intorno fa breccia lo stupendo paesaggio del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, paradiso degli escursionisti in cerca del bosco di conifere denominato Le Casermette e delle Gole del Salinello ritenute fra i più spettacolari valloni dell’intero Appennino. Il fragore delle cascate echeggia sulle pareti dell’eremo riconosciuto come Grotta Sant’Angelo proprio per il suo trovarsi entro una cavità naturale.

Rientriamo a Civitella per esplorare il bel Museo delle Arti Creative Tessili, dove è esposta una vastissima collezione di storia tessile ottocentesca, abiti appartenuti a influenti famiglie nobiliari del XIX secolo, in tutto 700 pezzi accostati una tipica camera da letto del periodo, telai, macchine da cucire e strumenti del mestiere sartoriale.

Eventi, sagre e manifestazioni

Evento principe di Civitella del Tronto, A la Corte de lo Governatore è di scena a metà agosto, rievocazione storica che ricorda il 1557 e la memorabile resistenza del forte all’assedio francese. Nell’occasione canti, balli e tanto buon cibo di cui sono capifila le ceppe, peculiari maccheroni di farina, acqua e uova modellate anticamente con la “ceppetta”, da qui il nome. Sulle tavole è facile scorgere anche il filetto alla Borbonica, delicato e assai saporito, e il pollo alla Franceschiello. Fanno da sontuosa corona di sapori salumi, formaggi, legumi vari, tartufi neri, funghi e cinghiale. Ottimo da queste parti l’olio extravergine di oliva, una prelibatezza.

Le principali manifestazioni in ambito religioso sono costituite dalla Festa di Sant’Ubaldo che ricorre in primavera insieme alla Festa di Santa Maria dei Lumi che si tiene fra le mura dell’omonimo santuario.

Nel 2007 Civitella del Tronto ha ospitato il set di “Colpo d’occhio”, film diretto da Sergio Rubini e interpretato fra gli altri da Vittoria Puccini e Riccardo Scamarcio.

Come arrivare a Civitella del Tronto

Percorrere l’Autostrada A14 Adriatica, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’Angelo, imboccare la SS 80 e proseguire poi sulla SS 81 in direzione del borgo; dalla più vicina stazione ferroviaria, quella di Giulianova posta a 33 km dall’abitato, si prosegue per Civitella a bordo degli autobus Arpa; l’aeroporto di Pescara dista ca. 75 km dalla località.
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