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Prignano Cilento (Campania): cosa vedere e cosa fare nel borgo in provincia di Salerno

Prignano Cilento, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Prignano Cilento dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Prignano Cilento occupa quello ch’è il cuore più vivo e rigoglioso della provincia di Salerno, appunto il Cilento, una terra storicamente dinamica, tradizionale a livello gastronomico e crescente sotto il profilo turistico. Il comune, nella fattispecie, vanta un’inamovibile serenità addotta alla sua posizione distaccata rispetto agli usuali itinerari, ma storia e potenziale afferenti la località fanno grande eco.

Giacché ci si comincia ad avvicinare al borgo, si è immediatamente sopraffatti dai profumi degli estesi frutteti circondariali spontanei, monopolizzati dalla preponderante presenza del pregiato fico bianco e, quasi in parallelo, dai peri addensati in tutto l’hinterland.

Storia

Agli abbondanti alberi in questione allude il nome stesso del paese, di derivazione latina sebbene la storia dell’abitato sia documentata soltanto a partire dal 1070. Gli anni del Medioevo vedono l’esiguo gruppo di case appartenere alla potente famiglia dei Sanseverino in qualità di feudo, e successivamente passare di mano in mano di varie casate, ultime quelle di Brandolino e Cardone prima del lungo processo di unificazione italiana.

Cosa vedere a Prignano Cilento

Sia in passato che ora, il centro nevralgico di Prignano corrisponde a Piazza Plebiscito, osservata da un’alta collina dalla Parrocchiale di San Nicola di Bari, il cui sguardo si rivolge parimenti al Golfo di Salerno regalando una vista magnifica sul mare. La chiesa risale al XIII secolo se non prima, mostrando in primis il proprio campanile costruito completamente in pietra locale ed elevato su tre piani. La facciata a capanna introduce all’interno, scandito dal prolungarsi armonico di tre navate voltate a botte e arricchite da dipinti ben distinti sui quali domina indiscutibilmente l’affresco raffigurante il Miracolo di San Nicola di Bari. Proviene direttamente dalla Cappella di Santa Caterina d’Alessandria presso frazione Melito (laddove convive anche la quadrangolare Torre Volpe, struttura difensiva datata XI secolo e ancora incredibilmente integra), il Mistico sposalizio di Santa Caterina con Gesù, ascrivibile al ‘600.

Gli altri edifici sacri di Prignano si trovano un po’ sparsi. La Cappella di Sant’Antonio da Padova, ad esempio, la ritroviamo lungo Corso Garibaldi, assorbita ormai dal nugolo di abitazioni e unica parte sopravvissuta dell’antico Convento degli Agostiniani. A San Giuliano è ubicata la Cappella di San Biagio, mentre è interna al cimitero la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che reca testimonianza di una vecchia borgata scomparsa, Poglisi. Si presume che l’estinto casale abbia subito la totale trasmigrazione dei suoi abitanti, accorsi nel 1563 in aiuto dei cittadini di Torchiara per contrastare una massiccia invasione turca.

Eventi, sagre e manifestazioni

Proprio i Turchi risultano gli antagonisti di una rappresentazione sotto i riflettori tutti gli anni il Lunedì di Pasquetta, celebrata nella piazza principale di Prignano. Si intitola “L’Opera dei Turchi” e a ogni sua edizione racconta i due risonanti miracoli di San Nicola a scapito della schiavitù esercitata dagli occupanti turchi sulla popolazione. L’evento appare alquanto suggestivo sia per il valore visivo-narrativo dello spettacolo, sia per lo sfondo splendido rinvigorito dall’ergersi del Palazzo Marchesale fatto costruire dagli ultimi feudatari, i Cardone. Ahinoi non è visitabile poiché di proprietà privata, ma ogni modo si mostra quale fantastico belvedere con una perla atipica, ovverosia la torre cilindrica merlata il cui stile difficilmente si riscontra in territorio cilentano.

I dintorni di Prignano Cilento e cosa fare

Il maggior volano turistico di Prignano collima con l’Oasi Fiume Alento, immenso parco naturalistico inscritto entro un’area SIC di ben 3.024 ettari, contraddistinta dal corso fluviale sbarrato da una diga in terra originante un lago artificiale di 1,7 kmq. L’habitat naturale dell’Oasi, una grande ricchezza di biodiversità, possiede un valore ecologico compatibile con le plurime attività organizzate per gli avventori, in maggioranza famiglie in cerca di un luogo nel quale rilassarsi ma anche divertirsi.

Nel ventaglio di offerte rientrano visite guidate, escursioni a cavallo e in bicicletta (mountain bike ed ebike), in green car o bus elettrici, tiro con l’arco, trekking, vela e birdwatching. A sostegno dell’intrattenimento concorrono un orto botanico, un’area pic-nic con tanto di barbecue e bar, campi da calcio e pallavolo, un parco giochi e un centro congressi, infine un ristorante che propone menù con materie prime rigorosamente a km 0. Il lago contempla anche la canoa e la possibilità di dormire in tenda lungo le rive, un’esperienza assolutamente da vivere.

Come arrivare

Percorrere l’autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, uscire a Battipaglia o Eboli, proseguire sulla variante della SS 18 in direzione Agropoli, continuare per Vallo della Lucania e uscire a Prignano Cilento; la stazione ferroviaria più vicina si trova a Battipaglia; l’aeroporto di Napoli Capodichino è quello di riferimento.

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 Pubblicato da - 25 Settembre 2020 - © Riproduzione vietata

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