Santiago: tour da Praza das Praterías alla casa da Balconada

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Condividi Enrico Montanari

L'ultima tappa parte dalla Praza das Praterías ove sorgevano, già in epoca medioevale, negozi di souvenir jacobeos e laboratori di orafi. Una gradinata di quindici scalini conduce al porticato das Praterías, unica facciata romanica tuttora visibile del tempio primitivo. Ideata agli inizi del XII sec., vi si evidenzia una suggestiva tematica fatta di immagini che ricreano brani biblici. In un angolo, sorge la facciata del Tesoro, recinzione in stile rinascimentale del chiostro della cattedrale, progettato da Rodrigo Gil de Hontañón, artista cui è altresì attribuita la torre piramidale in cui si conservavano le donazioni e i tributi raccolti dal capitolo. Al centro della piazza spicca la fontana di due cavalli, ivi sistemata nel 1829, attorno alla quale si sono tessute innumerevoli leggende e tradizioni studentesche, coronata da una stella simboleggiante il Camino de Santiago.

All'inizio di rúa do Vilar sorge l'emblematica casa do Deán in cui si è ricavato l'ufficio del pellegrino dove ai viandanti che attestano di aver percorso oltre 100 km dell'itinerario a piedi o a cavallo oppure oltre 200 in bicicletta, viene fatta consegna della "compostela". Si tratta di una via porticata, adorna di qualche scudo araldico, in cui hanno sede due uffici in grado di fornire ogni sorta di informazioni turistiche.

Il punto d'interesse successivo è la casa do Cabido, costruita da Fernández Sarela tra il 1754 e il 1759 a guisa di geniale decorazione scenografica come testimoniato da una suggestiva balaustrata con pinnacoli che corona la facciata dell'edificio.

La rúa do Franco, traboccante di eccellenti punti di riferimento gastronomico consente di accedere all'abbeveratoio posto sulla solenne Praza de Fonseca dove, dice la leggenda, bevvero i buoi che trasportavano il corpo dell'Apostolo. Dirimpetto, sorge il collegio Fonseca, eretto sul terreno appartenente, un tempo, alle famiglie più illustri della città. L'arcivescovo Alonso Fonseca commissionò ai maestri Jácome García e Alonso Gontín la costruzione dell'edificio che sarebbe divenuto sede dell'Università compostelana, opera realizzata tra il 1532 e il 1544. Il progetto iniziale di Juan de Álava sarebbe stato poi portato a termine da Gil de Hontañón, con una suggestiva esecuzione a metà strada tra lo stile plateresco e quello rinascimentale. Il frontespizio, magnificato dalla poetessa Rosalía de Castro con versi di grande ispirazione, reca delle incantevoli statue in pietra mentre il patio, in stile salmantino la cui bellezza viene sottolineata da una statua del fondatore, merita un'attenta visita.

Più avanti, si oltrepasserà l'edificio neoclassico delle Poste, il cui porticato fa da cornice, il sabato, a un mercatino variegato di pezzi di antiquariato. Passeggiando tra i bar all'aperto e le taverne che offrono altre attrattive locali, in questo caso di indole culinaria, si raggiungerà la porta Faxeiras, antico ingresso al centro abitato medioevale e oggigiorno, importante crocevia urbano. Oltre alla fontana dal fusto in stile plateresco, risalente al XVII sec., in questo spazio si erge il collegio di San Clemente, edificio orlato da un frontespizio di Jácome Fernández, fondato nel 1602 dall'arcivescovo Juan de San Clemente per dare accoglienza a laureati e futuri teologi. Ottimo punto di partenza per inoltrarci nella carballeira de Santa Susana, popolata di roveri centenari e fronde dove l'erba è frammista a muschio. Un panorama melanconico e rinfrescante, adorno di statue raffiguranti il mecenate Ventura Figueroa, attribuibili a Vidal y Castro, e Rosalía de Castro, opera eseguita dallo scultore Francisco Clivilles nel 1917. Una scalinata condurrà alla chiesa di Santa Susana, laddove sorgeva il vecchio tribunale cui era demandata l'esecuzione delle sentenze. L'edificio attuale è in stile barocco, sebbene conservi un frontespizio di ispirazione romanica dell'oratorio primitivo.

La Alameda (letteralmente, pioppeto) tra la carballeira e la strada, era la passeggiata per antonomasia della Santiago novecentesca. Questo parco articolato in giardini, ponti e specchi d'acqua, vanta una statua bronzea del marinaio Méndez Núñez, opera eseguita da San Martín nel 1880, un gazebo progettato da García Vaamonde nel 1896 e, in fondo, la chiesa del Pilar in stile barocco, eretta all'inizio del XVIII sec. Uno scenario davvero idoneo per riprendere fiato e sostare sulle panchine in ferro battuto con ceramica di Sargadelos, di fianco alla scultura aggiuntavi di recente, Le due Marie, curioso omaggio visivo a Coralia e Maruxa, due sorelle assai popolari in città.

Al centro della nevralgica Praza do Toural, punto animato abbellito dalle classiche verande galeghe, si potrà ammirare una fontana con vasca quadrata risalente al 1822, la cui struttura viene completata da un vaso da fiori classicheggiante. Su uno dei suoi lati, si erge il signorile Pazo de Bendaña, costruito da Fernández Sarela verso la metà del XVIII sec. Sopra lo scudo della facciata, spicca la statua di Atlante intento a sorreggere la volta del mondo, dando vita a uno dei complessi architettonici più suggestivi di Santiago. Oggigiorno, ospita la fondazione del pittore surrealista Eugenio Granell. Dall'altra parte della strada, la Praza de Galicia è punto di ritrovo moderno e brioso, sovrastato fino al 1913, anno della sua demolizione, dal Palazzo dell'Inquisizione. Sopra il parcheggio sotterraneo, si trova un'altra azienda di promozione turistica. Il nostro obiettivo successivo è il collegio das Orfas, fondato nel XVII sec. dall'arcivescovo San Clemente per accogliere gli abbandonati. Sulla cantonata allargata si schiude la facciata barocca della chiesa, consacrata nel 1671 e coronata dal bel campanile progettato da Fernando Casas. Lo spazio interno racchiude sculture di Gambino e un bellissimo altare maggiore, opera di Francisco Lens.

Fra tutte le vie costituenti il centro storico, la rúa Nova è l'arteria più raffinata con una prospettiva di porticati e dimore barocche e neoclassiche.

Le piccole finestre e gli allegri balconi abbelliscono questo crocevia di grande fascino dove sorgono dimore quali il Pazo de Ramirás, sede odierna della Camera del Commercio e dell'Industria, che si erge laddove sorgeva il Collegio degli Irlandesi, istituzione creata da Filippo II per accogliere i cattolici provenienti dall'isola britannica. La facciata presenta una decorazione vistosa fatta di una balconata centrale e un gruppo di gargouille e ghirlande barocche. Su uno dei fianchi, spicca il frontespizio adorna di blasoni dell'antico Hotel España, odierno palazzo di appartamenti e galleria commerciale.

Al centro della via, in un'inquadratura affascinante, appare il frontespizio romanico della chiesa di Santa María Salomé, consacrata alla madre dell'Apostolo Giacomo. L'atrio è sovrastato da una scena dell'Annunciazione in stile gotico mentre all'interno di questo luogo sacro, non mancheranno di richiamare l'attenzione gli angeli con occhiali che volteggiano sull'altare e il ragguardevole retablo di Miguel Romay. La torre barocca venne eretta da José Crespo nel 1743 secondo i consueti dettami architettonici della città. In rúa Tras Salomé sono tuttora visibili vari resti del Pazo de Fonseca in stile rinascimentale, attribuito a Rodrigo Gil de Hontañón. I medaglioni artistici dell'esterno potrebbero appartenere a membri della celebre casata dei Fonseca.

Di nuovo in rúa Nova, il Teatro Principale è uno dei maggiori centri culturali di questo capoluogo, cornice di varie attività musicali, teatrali e letterarie. La platea, risalente al 1841, rievoca le suggestive rappresentazioni borghesi del XIX sec., ai cui tempi il Pazo de Santa Cruz era la dimora del Capitano Generale della Galizia. Sul frontone di questa sobria struttura neoclassica, si può apprezzare il blasone familiare. Dirimpetto, sorge la casa das Pomas, opera di Domingo de Andrade in cui si evidenziano fila di foglie e frutta oltre a una conchiglia a pettine dei pellegrini in capo al complesso. La visita si concluderà a un passo dall'Obradoiro, presso un altro edificio civile fitto di leggende e ricordi storici. Si tratta della casa da Balconada, così denominata per il grande belvedere che corre lungo il primo piano e sede odierna di vari servizi dell'Università.

Nella zona sud della città, sulle rive dell'omonimo fiume e a un solo chilometro di distanza dal centro storico, si trova la splendida collegiata di Santa Maria do Sar, fondata dal canonico Munio Alonso nel XII sec. L'aspetto più curioso della sua incantevole struttura romanica è la marcata inclinazione dei pilastri e delle pareti interne, dovuta probabilmente al cedimento del terreno. Vanno evidenziati il chiostro, uno dei più suggestivi della Galizia e un museo ricco di oggetti di arte orafa e liturgici. Non lontano dal monastero, sul monte Gaiás, è in via di costruzione la monumentale Cidade da Cultura. A sud si trova il monastero di Santa Maria de Conxo la cui cappella, opera di Simon Rodriguez, accoglie il celebre Cristo de Gregorio Fernández, statua ivi approdata nel 1629 i cui capelli, a detta dei devoti, pare crescano senza tregua. Il tutto coronato, a guisa di anticamera compostelana, dal monte do Gozo dalle cui alture gli esultanti pellegrini avevano modo di contemplare, per la prima volta, il maestoso profilo della città dell'apostolo San Giacomo.

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