Utah, alla scoperta della valle degli Gnomi (Goblins Valley)

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Condividi Enrico Montanari

L'Utah è lo Stato che ha più parchi naturali di ogni altro, negli Stati Uniti: sul suo territorio di 220 mila chilometri quadrati, costituito da ampi altipiani interrotti da catene montuose, se ne contano 44. E questo della Goblins Valley, la Valle degli Gnomi, è sicuramente il meno conosciuto.
Perché degli Gnomi? Furono gli antichi indiani Ute (dai quali ha preso il nome lo Stato) a definirlo così, impressionati dalle forme strane date alle rocce dal vento e dalla pioggia per iI solito fenomeno dell'erosione.

Ma l'indicazione Valle degli Gnomi è molto generica. Situata a sud est, nella contea di Emery, la Goblins Valley ha ricevuto dall'opera secolare degli elementi atmosferici un campionario fantasioso di statue. E percorrendola ci domandiamo: gnomi oppure demoni? Oppure mammiferi? Sono uccelli, rettili, oppure esseri umani deformi? Oppure geometrie lunari? La natura si è divertita a sbizzarrirsi con enfasi inquietante. Le sculture hanno tutte una carica suggestiva: la suggestione di una divinità che mira a stupire e ad atterrire le anime semplici.

Atterriti rimasero gli indiani che percorsero la valle nelle loro migrazioni e non l'abitarono mai. Dissero che era presidiata dagli gnomi cattivi. E impressionati rimasero i primi visitatori che in buon numero l'hanno scoperta solo nel 1920, assediata com'è dal deserto e lontana dalle correnti principali del traffico.

Ricevuto il titolo protettivo di parco nazionale (Goblin Valley State Park) nell'agosto del 1964, oggi la Goblins Valley è una meta ambita dei campeggi giovanili e dei fotografi che da un mese all'altro la trovano sempre diversa. Molte delle figure scolpite nel tempo, infatti, sono composte da rocce in bilico che crollerano alla prossima bufera.

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