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Lanuvio (Lazio): cosa vedere nella cittą dei Castelli Romani con vista mare

Lanuvio, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Lanuvio dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

A 33 km da Roma, Lanuvio si perde tra i Colli Albani condividendo storia e prestigio dei celeberrimi Castelli Romani nel contesto di un Parco Regionale che in parte li raggruppa. La sua posizione meridionale, ad oltre 300 m di altitudine, consente di godere di una magnifica vista panoramica sulla costa laziale sul mare Tirreno.

Storia ed origine del nome

Le origini di quella che fu Civita Lavinia (l’antico nome dell’insediamento romano) scava nel profondo dell’epica greca traendo elementi storici niente meno che dai reduci di Troia, ed è dunque stato appurato per vie archeologiche un chiaro collegamento veridico con l’era post guerra, ergo 1170 a.C. Meno corrotta da dubbi e teorie l’appartenenza di Lanuvio alla lega latina rivoltatasi contro l’autorità di Roma, da cui uscì inevitabilmente sconfitta e denudata della sua indipendenza, ma al fine graziata e anzi entrata in una fulgida sfera di privilegi atti a elevarla sul piano della rinomanza commerciale.

Il medioevo cittadino è connesso all’operato della famiglia Colonna fino al 1564, successiva al quale fu la vendita a Giuliano Sforza Cesarini. Il periodo più nero si snocciolò bruscamente negli anni della Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti alleati quasi rasero al suolo l’abitato. Lanuvio seppe risollevarsi in poco tempo (l’energica voglia di riscatto della popolazione valse la Medaglia d’argento al Merito Civile) e attualmente splende quale borgo di rilievo sul territorio riempitosi sempre più di turisti e curiosi avventori.

Cosa vedere a Lanuvio

La cittadina invita a un’esplorazione dall’accentuato carattere archeologico poiché ogni edificio ed elemento costruttivo di fatto richiama l’antico. Lungo Via Astura si posiziona discreto il Ponte Loreto, edificato fra il II e il I secolo a.C. e dotato di un’unica arcata a tutto sesto tramite assemblaggio di semplici conci. Ha una caratteristica evidente: il suo asse non è ortogonale a quello della via, un aspetto che ha dato adito a numerose teorie e supposizioni riguardo la sua tecnica costruttiva e i fenomeni collaterali. Se non si è architetti, pare inutile soffermarsi troppo su di esso, basta ammirarlo e trarre beneficio dalla sua visione come ben farebbe un turista spensierato ma sufficientemente attento a cogliere la bellezza dai monumenti.

Nel Borgo Medievale tale atteggiamento è ancor più congeniale: la zona, plasmata vigorosamente dai monaci Benedettini, nasce come castrum, mostra fiero le sue torri – tra le quali emerge la monumentalità della cilindrica Torre Maschia, ora visitabile dopo un restauro accurato di oltre due anni - e una cinta muraria eretta per contrastare incursioni e attacchi provenienti dall’esterno. Palazzo Colonna, distaccato dal contesto, diede i natali a Marcantonio Colonna e accolse la casata fino al 1564. Di fronte a esso spicca in facciata il pregevolissimo sarcofago marmoreo romano ed è oggi una fontana pubblica le cui decorazioni lasciano allibito chiunque indugi nella visione dei tanti bassorilievi presenti. Molto più rappresentativa nel genere dei giochi d’acqua è la Fontana degli Scogli, eseguita nel 1675 da Carlo Fontana su commissione di Filippo Cesarini e segnata da ispirazioni sicuramente riferibili alla scuola del Bernini.

In prossimità ecco la Collegiata di Santa Maria Maggiore, il cui impianto romanico risale al Duecento mentre l’estetica complessiva è il risultato di un restauro avvenuto in pieno Seicento. Il suo patrimonio interno conta un’epigrafe omaggiante Marianna Dionigi, la stele tombale dei Colonna, il Calvario dipinto dal Baciccio e un trittico di tele in prossimità dell’altare maggiore. Vi si inscrive la Deposizione della Croce di San Filippo realizzata dal Domenichino.

Abbiamo dapprima menzionato la Collegiata di Santa Maria Maggiore, ma altresì vanno poste all’attenzione la Chiesa della Madonna delle Grazie restaurata nel 1523 e il Comprensorio sacro di Giunone Sospita, illustre testimone del politeismo romano che raccoglie svariati elementi di sommo interesse archeologico come il Tempio, i reperti del Museo Civico, il Ninfeo e l’Antro del Serpente. Altre belle vestigia che il tempo ha parzialmente risparmiato risultano essere il Tempio d’Ercole, le cosiddette Ville Ad Bivium (sotto l’antica acropoli del Colle San Lorenzo) e la Domus riscontrata in Via Gramsci.

Eventi, sagre e manifestazioni

Gli avvenimenti che costellano l’anno di Lanuvio badano a celebrare gli aspetti più sensazionali dell’economia locale e sono dunque delle manifestazioni estremamente funzionali e anche divertenti, il che proprio non guasta. Il mese di maggio è ricco perché vede avvicendarsi la Festa della Rosa, la Festa della Madonna delle Grazie e la Festa dei Santi Patroni Filippo e Giacomo; giugno è scandito dalla Festa della Musica e dalla Festa di San Giovanni Battista; settembre e novembre sono dedicati espressamente ad appuntamenti finalizzati a glorificare il comparto enologico: la Festa dell’Uva e del Vino e la Festa del Vino Novello sono attese in calendario.

Come arrivare

In auto dal Grande Raccordo Anulare di Roma bisogna arrivare all’uscita 23 Via Appia direzione Castelli Romani e poi proseguire sulla Appia Vecchia per 5 km fino a Lanuvio, previo attraversamento dei comuni di Santa Maria della Mole, Albano Laziale, Ariccia e Genzano; la stazione di Lanuvio si trova sulla linea ferroviaria Roma Termini – Velletri; è disponibile un autobus Cotral di linea diretta da Roma a Lanuvio; l’aeroporto di Roma Fiumicino è quello di riferimento.

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