Le Mercerie, le vie dello shopping a Venezia

Mostra tutte le foto » Venezia

Condividi Sonja Vietto Ramus

In dialetto veneziano si chiamano “marzarie”. Sono le principali vie dello shopping di Venezia che attraverso le calli, le tipiche strade pedonali, collegano la piazza per antonomasia della città lagunare, Piazza San Marco, con la zona di Rialto.

Il sestiere di San Marco ospita dunque la più importante e raffinata arteria dedicata al commercio dove già all’epoca della Repubblica di Venezia venivano vendute preziose merci portate sin qui in lunghi viaggi dai mercati d’oriente. Una sorta di cuore commerciale del bel centro lagunare del Veneto che custodisce mille tesori d’arte, cultura e tradizioni circondate dalla bellezza di una natura dagli scenari incantevoli.

Famoso sin da quando le botteghe di tele e stoffe pregiate rimanevano aperte tutta notte, questo quartiere veneziano che taglia quasi in due parti la città vecchia è diviso a sua volta in diverse zone.

Da Piazza San Marco in direzione Rialto ci si trova dapprima a passeggiare fra i vicoli delle Mercerie dell’Orologio che si estendono dalla rinascimentale Torre dell’Orologio – caratteristica con le sue fasi lunari e il moto del sole nello zodiaco – sino a Campo San Zulian. Da qui al Ponte dei Bareteri, uno dei più attraversati per la sua posizione centrale, fanno invece sfoggio le Mercerie di San Zulian mentre le “marzarie” di San Salvador accompagnano all’omonimo campo nei pressi del Ponte di Rialto.

Quartiere dello shopping per eccellenza, questa zona di Venezia ospita in un continuo susseguirsi al piano terra di edifici e dimore negozi e boutique di ogni genere ma soprattutto gioiellerie, pelletterie, abbigliamento e calzature oltre a prodotti artistici legati alla lavorazione del vetro con un’ampia produzione proveniente dalle fornaci dell’isola di Murano.

Ma non solo. Qui si possono infatti trovare anche maschere e costumi tradizionali, generi alimentari e souvenir per tutti i gusti. Solitamente turisti e visitatori che arrivano alla stazione ferroviaria di Santa Lucia attraversano il Ponte di Rialto per raggiungere le Mercerie da nord. Procedendo sul lato destro sino a Campo San Bartolomeo, sede di importanti attività e di banche dove spicca anche il monumento in ricordo di Carlo Goldoni, si passa davanti all’omonimo edificio religioso, un tempo dedicato a San Demetrio, per proseguire verso Via 2 Aprile. Lo scenario che si apre dinnanzi agli occhi è un dedalo di calli (e callette) fra cui la più famosa è proprio quella delle Mercerie che in dieci minuti a piedi collega San Marco al Ponte di Rialto.

Per gli amanti dello shopping, ma anche semplicemente per i curiosi o per chi desidera respirare l’atmosfera dei vecchi vicoli veneziani, le Mercerie sono fra i must da non perdere assolutamente quando si è in visita a Venezia. Ne rappresentano l’anima più frivola e commerciale ma non per questo meno interessanti da scoprire.

E se gli acquisti non fanno proprio per voi, non mancano comunque mille altri motivi per passeggiare lungo questa zona. Proprio dove iniziano le Mercerie dell’Orologio, al primo piano di un edificio, si può ammirare una decorazione a bassorilievo che ritrae una figura femminile intenta a lasciar cadere dalle mani un pesante pestello. Vi chiederete cosa significa. Bene, nel XIV° secolo tale Bajamonte Tiepolo, detto anche il Gran Cavaliere, capitanò una congiura contro il governo della Serenissima. Si racconta che al comando dei suoi rivoltosi che si stavano dirigendo in Piazza San Marco per assediare Palazzo Ducale, questo nobile discendente della famiglia dei Tiepolo passò proprio sotto la finestra di una donna che stava osservando spaventata l’avanzare dei congiurati. Il pestello in pietra che teneva in mano e con cui stava lavorando le scivolò andando a colpire direttamente il vessilieforo di Bajamonte ferendolo a morte. L’esito della congiura? La sommossa si concluse senza che i rivoltosi potessero raggiungere il simbolo indiscusso della città lagunare. E per ricompensare la donna, autrice del salvataggio della città, il governo decise di esentarla a vita dal pagamento dell’affitto.

Perché tutto a Venezia ha una sua storia.

Seguici anche su
Leggi anche ...