Oriolo Romano è un piccolo comune dell’entroterra laziale in provincia di Viterbo, a due passi dal Lago di Bracciano.
Si tratta di un piccolo e grazioso centro ai piedi delle colline, immerso nel verde e celebre per gli scorci incantevoli, il clima mite, e per la manifestazione di settembre alla quale accorrono da tutta Italia per assaggiare il rinomato fungo porcino locale che si raccoglie. nei dintorni, famosi per la Faggeta di Monte Raschio.
A metà strada fra Roma e Viterbo, può essere più di una piacevole deviazione per una gita giornaliera.
Storia
Chi non ha mai visitato Oriolo Romano può essersi però imbattuto nel suo celebre stemma araldico, con un pellicano che si strazia il petto per dare da mangiare alla propria prole: lo stemma è coronato e il cartiglio recita questo motto: “In hoc consistit verus amor”.Oriolo è posto in una zona collinare ricca di boschi, lungo la via Clodia, che collegava la capitale alla Toscana: si tratta di un insediamento sorto a metà del ‘500, quando Giorgio Santacroce ricevette in dono il feudo e richiamò contadini e boscaioli, principalmente umbri, per disboscare e lavorare le terre. Il passato sociale ed economico dell’ex feudo vive ancora oggi conservando parole dialettali umbre e nella Facoltà di Agraria, ente molto influente nel comune.
Cosa vedere a Oriolo Romano
Nonostante queste origini relativamente recenti, il territorio del comune conserva al suo interno anche i resti architettonici di opere millenarie, risalenti a pochi anni dopo la nascita di Cristo. Attualmente si tratta di una cittadina che basa la sua importanza sulla preservazione di un paesaggio naturalistico molto suggestivo e ben conservato, grazie ad un turismo ben pensato e ben gestito.Il borgo è un grazioso centro collinare immerso nel verde. Per gli amanti dell’architettura antica offre numerose testimonianze di arte ed urbanistica sacra e civile, come ad esempio la bella Piazza Umberto I su cui si affacciano Palazzo Altieri, tipico maniero cinquecentesco, che ospita la celebre Galleria Altieri, che raccoglie un impressionante numero di ritratti di papi, ed è una galleria unica al mondo.
Particolarmente interessante è anche il Colombario, monumento funerario risalente al I secolo d.C., e le chiese di S. Giorgio e S. Anna. Per chi apprezza invece le vedute e i paesaggi naturali, è molto interessante la via Clodia, detta anche “via delle terme” per il tragitto che si snoda attraversando diverse stazioni termali molto antiche, e le zone naturalistiche. Fra quest’ultime, le più suggestive sono l’Olmeta, la Faggeta e il Parco della Mola.
In quest'ultimo, un vero gioiello dimenticato, si possono incontrare i resti di un antico mulino ad acqua alimentato da un corso d’acqua che secondo la leggenda era noto già ad Enea. Il corso d’acqua dotato di una cascata dà origine ad un laghetto dalle acque curative (in cui per ragioni igieniche è vietato fare il bagno). Un polmone verde che da solo merita un viaggio a Oriolo Romano, anche se potrebbe essere gestito in modo migliore.